Paesi molisani sempre più spopolati. Svuotati di famiglie e bambini, abitati prevalentemente da anziani. Spariscono servizi e attività commerciali. Perfino le nascite diventano un evento straordinario. Per frenare la morte dei piccoli centri la giunta regionale ha presentato una proposta di legge che punta a incoraggiare posti di lavoro e a bloccare la desertificazione di un Molise poco attrattivo per le aziende.
L’hanno chiamato ‘reddito di residenza attiva’. Si rivolge ai molisani che ancora non ‘fuggono’ dalla nostra regione e a chi vorrebbe tornare qui per riavvicinarsi alla famiglia il provvedimento che prevede un finanziamento fino a 8mila euro all’anno (per tre anni) per aprire nuove attività.
Triplice l’obiettivo delineato dal consigliere regionale Antonio Tedeschi, promotore dell’iniziativa legislativa illustrata oggi a palazzo Vitale nel corso di una conferenza stampa: “Contrastare lo spopolamento dei comuni che hanno meno di 2mila abitanti, creare economia sul territorio e quindi posti di lavoro”. La misura non riguarda solo particolari settori economici: “Sarà possibile finanziare qualsiasi tipo di attività: attività commerciali, artigianali ma si rivolge anche a professionisti che vogliono spostarsi in questi piccoli territori”.
Cento i comuni al di sotto dei 2mila abitanti interessati. Al momento ci sono risorse per finanziare 40 progetti e “daremo la priorità a quelli che possono avere ricadute importanti sul territorio”, ma “ci auguriamo – aggiunge il consigliere regionale – di poter allargare la platea aumentando le somme già previste per questo provvedimento”.
I finanziamenti rientrano nel Fondo sviluppo e coesione, quindi “le risorse non incidono sul bilancio regionale”, esplicita il presidente Donato Toma. Ma tra la presentazione dei progetti e la scelta di quelli ammessi a finanziamento bisognerà aspettare circa un anno: “Entro il 2019 prevediamo di concludere tutto, anche l’erogazione del finanziamento”
Ci sarà poi un ‘obbligo’ da rispettare: l’attività non solo deve essere aperta, ma anche restare sul territorio per cinque anni.
“Con questo provvedimento – aggiunge il governatore – aiutiamo il microtessuto produttivo, aiutiamo i piccoli imprenditori che non riescono ad accedere ai bandi per l’area di crisi. Inoltre cerchiamo di offrire ai comuni con meno di mille abitanti un sollievo finanziario per dare più servizi alla popolazione e dà la possibilità a chi ha intenzione di aprire una attività di trasferire la propria residenza in questi piccoli centri”.
Tuttavia, per evitare che resti un provvedimento spot e rendere il territorio attrattivo occorre un requisito fondamentale: vie di comunicazione adeguate soprattutto quelle che collegano i piccoli centri. E’ per raggiungere questo obiettivo che il presidente Toma e l’assessore Niro il prossimo 19 dicembre si recheranno a Roma per incontrare il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
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