La lotta alla povertà

Misure anti-povertà, tra ritardi e ricorsi. “Col reddito di cittadinanza andrà peggio”. In Molise pochi beneficiari

A quanti molisani toccherà il reddito di cittadinanza? Il provvedimento inserito nella manovra già approvata dalla Camera potrebbe riguardare, secondo alcune stime, 11.400 famiglie molisane. Intanto già ci sono problemi per erogare i 300 euro previsti dall'ex governo Renzi. Scatta la corsa dei cittadini per far valere i propri diritti: Inps condannata a pagare.

Chissà quanti molisani lo scorso 4 marzo hanno votato il MoVimento 5 Stelle pensando (o forse sognando) al reddito di cittadinanza. È uno dei pilastri della manovra di bilancio del governo, approvata col voto di fiducia alla Camera dei Deputati e ora al vaglio del Senato.

Per i suoi sostenitori si tratta di una misura in grado di “sconfiggere la povertà” e che sostituirà il reddito di inclusione, il sussidio da 300 euro voluto dal governo Gentiloni (Pd). Peccato che l’erogazione del contributo sia in ritardo e molti cittadini siano stati costretti a presentare ricorso contro l’Inps per sbloccare i versamenti. È quello che sta avvenendo a Campobasso, dove di recente il giudice del lavoro ha accolto l’istanza presentata dall’Unione dei consumatori. L’istituto previdenziale è stato condannato a pagare 2.306 euro, ossia il pregresso maturato nei mesi in cui il reddito di inclusione non è stato erogato, gli interessi oltre a 250 euro di spese legali.

Ma non si tratta di un caso isolato. Tutt’altro. “È un fenomeno dilagante, tanti cittadini si sono rivolti alla nostra associazione perchè non hanno ricevuto il reddito di inclusione che gli spettava”, spiega l’avvocato Ennio Cerio.

Ritardi che potrebbero trascinarsi anche quando il reddito di inclusione sociale sarà sostituito dal reddito di cittadinanza. “Ci saranno altri problemi, andrà pure peggio”, la previsione del legale campobassano.

Avvocato Ennio Cerio Campobasso

Attualmente le certezze sulla misura anti-povertà voluta da M5S sono pochissime. Si sa che potrebbe entrare in vigore dal prossimo marzo e l’assegno dovrebbe essere di circa 500 euro (200 euro in più del reddito di inclusione finora in vigore, ndr).

Probabilmente interesserà 11.400 famiglie molisane, ossia l’8,7% della popolazione. È questo il bacino di potenziali utenti individuato dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore in un recente studio effettuato sulla base di alcuni parametri stabiliti dal governo: i nuclei con un Isee ordinario fino a 9000 euro presenti in Italia nel 2016 e monitorati dal Ministero del Lavoro.

Incrociando questi dati, emerge che il Molise è una delle regioni del Sud Italia in cui c’è il minore bacino di persone che beneficeranno del reddito di cittadinanza.

Un risultato che non ha paragoni rispetto alla fotografia scattata per Campania e Calabria. È proprio in queste due regioni che si registra il maggior numero di beneficiari potenziali della misura. Clamoroso il caso della provincia di Crotone: più di una famiglia su quattro ha un reddito così basso da rientrare nel reddito di cittadinanza. A Napoli, Palermo e Caltanissetta toccherà – secondo lo studio del quotidiano economico – a una su cinque.

E in Molise? In provincia di Campobasso invece avrebbero i requisiti per accedere al reddito di cittadinanza 8500 nuclei, ossia il 9% del totale. Poco più alto il dato della provincia di Isernia, 2900 famiglie (8%).

Un numero realistico o no? C’è chi prevede un numero maggiore di famiglie beneficiare del sussidio economico alla luce del gran numero di vertenze che interessano i lavoratori, la chiusura di importanti stabilimenti come Gam, Zuccherificio e Ittierre o le difficoltà di altri colossi industriali come la Fiat di Termoli.

Al tempo stesso – è l’altro lato della medaglia – non bisogna dimenticare che quando lo scorso 27 novembre è stata organizzata la Giornata della colletta alimentare sono state individuate in Molise 4.698 persone indigenti.

O forse le 11.400 famiglie individuate dalle prime stime sono troppe? Nel giro di due anni, del resto, la situazione economica della nostra regione è cambiata: basta guardare gli ultimi dati diramati dalla Banca d’Italia sull’economia molisana che inizia a mostrare timidi segnali di ripresa soprattutto in due settori come industria e terziario e la modesta ripresa dell’occupazione. Il che farebbe decadere uno dei requisiti principali di accesso al reddito di cittadinanza: essere disoccupati.

In tutto ciò, ci sono altre variabili che hanno il loro peso, come il progressivo spopolamento della nostra regione e il sommerso che contraddistingue larghe fette del mondo del lavoro molisano.

Cosa succederà dunque con il reddito di cittadinanza? Non resta che attendere le prossime settimane, quando il quadro sarà più chiaro. Al netto di imprevisti, modifiche approvate a palazzo Madama o eventuali bocciature da parte dell’Europa.

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