10 giorni dopo la tragedia in discoteca

Eugenio migliora, sotto shock gli amici: “Siamo sconvolti, vogliamo solo riabbracciarlo”

Dieci giorni dopo la strage nella Lanterna azzurra, abbiamo ascoltato i racconti di alcuni amici del 18enne di Ferrazzano: "Abbiamo saputo la notizia per messaggio, è stato terribile". Sono tornati in Molise anche i ragazzi che erano con lui in discoteca: "Le ambulanze non arrivavano mai"

“Ho incontrato Eugenio qualche giorno prima della tragedia in discoteca. Mi ha detto che per il ponte dell’8 dicembre sarebbe andato, insieme ad altri ragazzi, ad Ancona da un amico che studia lì. Volevano ascoltare il concerto di Sfera Ebbasta alla Lanterna azzurra. La mattina successiva, già dalle otto, il mio telefono era pieno di messaggi: i miei amici mi avevano scritto per dirmi che era successo un disastro. Eugenio era in ospedale e le sue condizioni erano molto gravi. È stato terribile”.

È il racconto di una delle amiche del 18enne coinvolto nella strage della discoteca di Corinaldo, piccolo centro vicino Ancona. Il ragazzo che era andato lì con altri suoi amici aveva scelto di passare una serata all’insegna del divertimento e dell’allegria. Nel giro di pochi minuti la ‘Lanterna azzurra’ è diventata un inferno. Urla, confusione, panico e morte poi sono state le uniche protagoniste di quella terribile serata che ha sconvolto coloro che lo conoscono a Campobasso e a Ferrazzano.

Eugenio frequenta nel capoluogo molisano l’istituto industriale, mentre con i genitori e il fratello vive a Nuova Comunità. Lo conoscono in tanti, anche per le sue due grandi passioni: il basket e le moto.

In questi dieci giorni i suoi amici molisani hanno seguito con apprensione il suo ricovero nell’ospedale Torrette di Ancona. Tutti ‘attaccati’ allo smartphone per chiedere come stesse, se le sue condizioni di salute migliorassero. Una sorta di ‘tam tam’ sul filo del telefono.

Dopo la tragedia in discoteca, infatti, Eugenio è stato in coma farmacologico, ricoverato nel reparto di Rianimazione. Poi i primi lievi miglioramenti e il trasferimento in Clinica Neurologica. “Tutti i pazienti sono in progressivo miglioramento clinico”, si legge nell’ultimo bollettino medico diramato ieri sera, 17 dicembre, dal presidio sanitario anconetano.

Una notizia accolta con un sospiro di sollievo da chi lo conosce e ha temuto nei giorni scorsi per la sua vita.

Eravamo tutti disperati perché Eugenio è un amico con cui tutti siamo cresciuti, siamo sempre stati insieme e venire a sapere che era in ospedale ci ha completamente sconvolto”, dicono alcuni di loro. “Poi eravamo ancora più in ansia perché lui è ricoverato ad Ancona e noi che siamo a Campobasso non saremmo nemmeno potuti andare a trovarlo”.

Tra gli amici del 18enne c’è tristezza. In testa un unico pensiero: “Speriamo di riabbracciarlo presto”. Magari prima di Natale.

“Ora non abbiamo voglia di uscire o di divertirci – ci racconta ancora l’amica del 18enne di Ferrazzano – quando un caro amico sta male ed è ricoverato in ospedale tutto il resto passa in secondo piano”. C’è pure chi in questa situazione disperata prega con il pensiero rivolto a Eugenio.

E poi ci sono i ragazzi molisani che quella terribile sera erano con lui e hanno vissuto in prima persona la tragedia alla ‘Lanterna azzurra’. Sono comprensibilmente sotto shock, si sono anche aperti con alcuni amici fidati: a loro hanno raccontato quelle ore orribili. “Le ambulanze non arrivavano mai”, le loro parole. Davanti ai loro occhi i morti e i feriti, come Eugenio. Scene che rimarranno impresse forse per sempre nella loro mente e che hanno cambiato la loro vita.

RS

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