Termoli

Decreto Sicurezza, Marinucci: “Una legge che calpesta la dignità e i diritti degli ultimi”

“Che dal Ministro Salvini, politicamente, ci si potesse aspettare di tutto, era chiaro già da tempo. Che portasse avanti politiche scellerate volte a parlare alla pancia della gente piuttosto che alla testa e al cuore, era altrettanto evidente. Ma che fosse in grado di portare avanti con così tanta determinazione e lucidità un piano strampalato come quello del decreto sicurezza, nel silenzio complice e colpevole del Movimento 5 Stelle, questo, per quanto potesse essere prevedibile, lascia comunque senza parole”. Paolo Marinucci, consigliere comunale eletto con Libera Termoli e all’opposizione, uno dei pochissimi a intervenire sulla situazione che si sta creando in Italia, e che presto riguarderà anche il nostro Molise, con l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza che sta praticamente buttando in mezzo alla strada migliaia di persone, un numero destinato a salire vertiginosamente, compresi soggetti vulnerabili come donne e bambini. E perfino neonati.

“Abolendo il “permesso di soggiorno temporaneo per esigenze di carattere umanitario”, così come previsto dall’articolo 1 del testo di legge, si stanno di fatto mettendo in strada, secondo dei primi calcoli approssimativi, 40mila migranti provenienti dai centri di prima accoglienza, cifra che potrebbe lievitare con il ridimensionamento degli Sprar (i centri di seconda accoglienza: nel loro caso, i titolari di protezione umanitaria si troveranno a rischio espulsione alla scadenza del permesso). Il lungimirante piano del governo prevede, in una fase successiva, il rimpatrio di queste persone con una spesa media stimata, per ogni singolo soggetto, intorno ai 9000 euro”.

Una denuncia chiara di quanto sta avvenendo, che continua con questa considerazione: “Nei fatti, ciò che risulta essere molto più probabile è che queste persone, fuggite dal loro paese a causa della guerra e della povertà, andranno ad alimentare un vasto sottobosco di irregolarità, proprio quello che il decreto voleva sconfiggere. Il risultato immediato, invece, è sotto gli occhi di tutti: ci sono migranti che, su indicazione della Prefettura, hanno dovuto abbandonare i centri in cui erano accolti e, mentre noi pensiamo a fare incetta di panettoni e regali di Natale, vivono in strada, privi di qualsiasi forma di protezione e di sostegno”.

“Sono consapevole della necessità di regolamentare il flusso di migranti sul nostro territorio e ritengo fondamentale che questo si faccia di concerto con le istituzioni sovranazionali e non da soli (vedi il rifiuto dell’Italia a sottoscrivere il documento ONU sull’immigrazione “Global Compact for Migration”) – dice ancora Paolo Marinucci – Se però la legge è a servizio dell’uomo, mi chiedo che legge possa mai essere quella che calpesta la dignità e i diritti di chi fugge dalla fame e dalla miseria. Ed ancora, che idea di uomo hanno i nostri parlamentari che hanno votato la fiducia al decreto sicurezza se non si scandalizzano di fronte ad una norma che “gioca” sulla paura del diverso ed alimenta quella guerra tra poveri che da tempo invade il nostro Paese.

A questo punto ritengo necessario che come singoli, ma anche come comunità ed a maggior ragione come enti locali, prendiamo tutti posizione contro il decreto sicurezza perché, se da un lato è doveroso chiedere una politica migratoria all’altezza della portata del fenomeno, è altrettanto doveroso tutelare l’uomo, sempre ed in qualsiasi condizione di vita si trovi. Considerato infine che il Comune di Termoli è titolare di un progetto SPRAR mi chiedo: “Cosa farà il Sindaco? Si chiuderà in uno sterile silenzio (che tanto sa di assenso!) o farà sentire la sua contrarietà a questo decreto?”.

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