Campobasso

Risorse per i piccoli comuni, Legambiente ‘raduna’ i sindaci e lancia l’appello al governo

Appello al governo affinchè "vengano rispettati i tempi di approvazione dei decreti attuativi della legge 158/2017 e stanziate maggiori risorse per i borghi sotto i 5mila abitanti". All'incontro di Legambiente anche il presidente Donato Toma

Si parlerà delle opportunità per i borghi e i territori molisani di sviluppare efficienza energetica e servizi digitali all’incontro che si terrà giovedì 29 novembre dalle ore 10,30 presso la sede del GAL Molise.

Nel confronto si approfondirà anche l’opportunità di accedere a finanziamenti europei per le nuove filiere green, ma anche delle possibili ricadute concrete alla luce dell’approvazione della legge 158/2017. Apriranno i lavori Manuela Cardarelli, presidente Legambiente Molise, Donato, Toma presidente Regione Molise, Angelo Primiani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle.

Successivamente interverranno Pompilio Sciulli, presidente Anci Molise; Simone Di Paolo, presidente Unpli Molise; Paolo Manuele, sindaco di Civitacampomarano; Lorenzo Coia, sindaco di Filignano nonchè presidente Provincia di Isernia; Lino Gentile, sindaco di Castel del Giudice; Nicola Marrone, sindaco di Castelbottaccio; Riccardo Vincifori, primo cittadino di Montefalcone; Luca D’Alessandro, assessore di Gambatesa; Domenico Santorelli, sindaco di Trivento; Francesco Lombardi, primo cittadino di S. Pietro Avellana; Andrea Romano, sindaco di Spinete; Gabriel Paolone, consigliere di Cerro al Volturno; Alessandro Fiorino, direttore commerciale Menowatt Ge; Alessandra Bonfanti, Responsabile Nazionale Piccoli Comuni Legambiente.

A seguire il dibattito sarà libero con interventi di altri sindaci molisani che si confronteranno con aziende molisane che lavorano nel campo della Green Economy.

“Recentemente Legambiente insieme ad ANCI, UNCEM e Associazione Borghi Autentici d’Italia ha lanciato un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affinché vengano rispettati i tempi di approvazione dei decreti attuativi della legge 158/2017 e stanziate maggiori risorse per i borghi sotto i 5mila abitanti, rendendo così concreto il percorso di innovazione progettuale di cui questi territori hanno bisogno – spiega Manuela Cardarelli, Presidente di Legambiente Molise – Un appello, sostenuto e sottoscritto da oltre 200 sindaci, per chiedere più risorse da destinare ai piccoli comuni a partire da questa legge di bilancio, incardinando le risorse non spese negli anni precedenti e già stanziate, perché i 100 milioni di euro previsti fino al 2023 dalla legge sono al momento ancora bloccati (fin quando non verranno emanati i decreti attuativi) e bastano appena per partire” .

Tutto ciò per accelerare i tempi relativi all’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e stanziare le giuste risorse, ma soprattutto per iniziare a contrattare una adeguata progettazione con i territori in modo da avere ricadute concrete della legge verso progetti di area vasta. Facendo questo si eviterà la scelta di puntare su tanti piccoli finanziamenti “a pioggia” che non sarebbero in grado di produrre risultati significativi, quali ad esempio una grande opera di manutenzione dei territori che metta al centro la custodia dei piccoli borghi e del patrimonio naturali, garantendo la tenuta di tutto il territorio, la sua sicurezza e la qualità delle filiere produttive legate al patrimonio naturale e alle produzioni agroalimentari locali.

L’approvazione della legge 158/2017 sui piccoli borghi, approvata all’unanimità nel 2017, è stata ben accolta dai comuni e dalle tante associazioni che da anni chiedevano un provvedimento che si occupasse delle piccole realtà d’Italia. La legge in questione prevede fino al 2023 un fondo di 100 milioni per lo sviluppo strutturale, economico e sociale a favore dei piccoli centri e che abbraccia diversi ambiti. Un provvedimento che offre uno strumento di indirizzo della legge strategico a lungo atteso, ma che deve essere accompagno da azioni fondamentali e dall’attuazione, in via preferenziale, delle infrastrutture di banda ultra larga anche nelle cosiddette zone a fallimento di mercato.

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