La filiera avicola

Ore d’ansia per 260 ex operai Gam, stop dal Ministero: cassa integrazione a rischio

Il Comitato di vigilanza ha dato parere negativo alla liquidazione della Solagrital. Ieri riunione urgente del consiglio di amministrazione, oggi i sindacati incontrano il presidente Donato Toma

Alla fine la partita si è complicata proprio in zona Cesarini, ossia a tre giorni dalla scadenza dalla cassa integrazione per i 260 ex operai della Gam.

La richiesta è stata inviata al Ministero dello Sviluppo economico. E proprio da Roma è arrivata la brutta notizia: il parere negativo del Comitato di vigilanza sulla liquidazione della Solagrital, l’ex cooperativa coperta da milioni di debiti e affidata da qualche anno nelle mani del commissario liquidatore Danilo Tacchilei. Sotto la lente sarebbero finiti i modi e i tempi seguiti per il fitto di ramo di azienda proposto da Gam a Solagrital che probabilmente non hanno convinto il Ministero, attualmente guidato da Luigi Di Maio. E chissà se a complicare l’operazione è stata pure la nota ‘allergia’ del Movimento 5 Stelle alle società partecipate.

Ad ogni modo, senza l’ok e le risorse garantite dallo stesso Ministero non sarà possibile assicurare gli ammortizzatori per un altro anno. La Regione Molise ha fatto la sua parte stanziando solo pochi giorni fa, con la delibera dello scorso 25 ottobre, 630mila euro. Fondi erogati tramite Finmolise e destinati all’accantonamento del Tfr degli ex dipendenti della filiera avicola che potranno così percepire altri 12 mesi di cigs.

Ecco perché nel pomeriggio di ieri – 1 novembre – nonostante la giornata festiva il governatore Donato Toma ha convocato urgentemente il consiglio di amministrazione della Gam e il collegio della Gam. Sul tavolo la nuova richiesta da presentare a Roma.

La riunione si è conclusa intorno alle 19.30 e la Regione, in qualità di socio unico, ha chiesto all’amministratore di Gam di presentare un’altra istanza di proroga del contratto di affitto con possibilità di cessione dell’azienda. Il documento è stato inoltrato a Roma. In attesa di una risposta del Comitato di vigilanza del Ministero, tra gli ex dipendenti cresce la preoccupazione. Anche perché molti di loro rischiano di restare senza alcuna forma di reddito.

“Non ci aspettavamo questa battuta d’arresto”, il commento di Giancarlo d’Ilio (Cisl).

Oggi pomeriggio, alle 17.30, nella sede di palazzo Vitale si svolgerà l’incontro urgente richiesto dai sindacati per fare chiarezza sulla vicenda. Mentre è partito il conto alla rovescia per il 6 e 7 novembre, quando il nuovo proprietario della Gam, Amadori, farà i colloqui per l’assunzione dei primi 30 dipendenti destinati all’incubatoio, i cui lavori di ristrutturazione sono stati completati.

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