Una terra meno nota ma bellissima dove le montagne incontrano le colline e si immergono nel cristallino mare Adriatico regalando tramonti mozzafiato ed albe dal sapore antico. La cartolina del turismo è lontana mentre ci si incammina nelle terre dove il buon cibo, la frutta, la cacciagione incontrano le uve delle due province molisane.
Sette mila ettari e mezzo di vigneti, risalenti all’epoca preromana e romana, che svolgono un ruolo importantissimo nel vasto panorama viticolo italiano ed internazionale, subendo l’influenza delle coltivazioni tipiche delle regioni confinanti e mescolandosi alle altre uve per creare dei veri capolavori, conosciuti fin dal I secolo dopo Cristo.
Ed è proprio qui, cullato dalla brezza marina e dai venti di ponente e bagnato dall’umidità, che nasce il vino: puntando su eleganza e decisione, l’antico sapore dell’Aglianico, del Biferno, della Tintilia, della Falanghina, del Montepulciano, del Sangiovese, del Pinot e della Malvasia incontrano l’autenticità.
Già nell’Antica Roma Plinio il Vecchio elogiava i vini isernini. Nel 1922 l’enologo Francesco Carpentieri afferma che “nel Molise si producono ottimi vini bianchi dal colore chiaro, con aroma fresco e gusto puro e piacevole”. Da allora i vigneti ne hanno fatto di strada, riuscendo a figurare tra le produzioni Doc (denominazione di origina controllata) e vincendo prestigiosi premi.
Un grappolo compatto, con acini lunghi e buccia sottile, croccante, dai colori vivi che punta su classe ed raffinatezza: caratteristiche in grado di donare quella nota decisa e ruvida tipica dei nostri vigneti. Ed assaggio dopo assaggio, bollicina dopo bollicina, il cuore tenero del vino molisano viene fuori ed incanta le labbra di chiunque incontri.
Proprio questa multietnicità di sapori ha conquistato la sommelier, giornalista enogastronomica ed autrici di libri Mayumi Nakagawara che ha deciso di dedicare il quarto volume al Molise. Giapponese, cultrice di vini e distillati, ha al suo attivo tre libri dedicati al mondo viticolo.
Giunta nella nostra regione sabato 10 novembre, Nakagawara sta raccogliendo materiale utile per completare il nuovo scritto: “Sarà il più tecnico degli altri – spiega alla delegazione dell’assessorato all’Agricoltura che oggi accompagnerà la scrittrice nel tour molisano – E sono curiosa di conoscere da vicino questo particolare territorio, ancora poco conosciuto in Giappone ma che credo abbia enormi potenzialità”.
Accolta dalla delegazione molisana e dall’assessore alle politiche agricole ed agroalimentari Nicola Cavaliere, l’esperta giapponese è ospite del responsabile dell’Ufficio vitivinicolo di Via Vico Michele Conte che, coadiuvato dal collaboratore Emiliano Vitale, illustrerà con cura e nei minimi dettagli tutte le caratteristiche dei nostri vigneti, dalle colline alla costa, fino alla degustazione di stasera delle varie tipologie di vini presenti in Molise.
“Insieme alla struttura abbiamo deciso di collaborare subito con Mayumi Nakagawara e di offrire tutto il supporto dei nostri tecnici perché crediamo che queste forme di promozione, rivolte a un pubblico altamente qualificato, siano lo strumento più adatto a divulgare il ‘made in Molise’ , che può certo far leva più su aspetti qualitativi che quantitativi”, ha commentato l’assessore Cavaliere.
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