Lo sciopero

Il venerdì nero della sanità: medici e anestesisti protestano. Interventi annullati e disagi

Interventi programmati annullati, poliambulatori e centri prelievo (come quello del San Timoteo di Termoli) chiusi, sale operatorie e corsie ‘svuotate‘. E’ un venerdì nero negli ospedali molisani dove medici e anestesisti hanno incrociato le braccia per 24 ore. Fino alla mezzanotte di oggi, quando lo sciopero del personale sanitario terminerà, saranno garantite solo le emergenze.

Per chi questa mattina doveva effettuare visite o ricevere altre prestazioni sanitarie probabilmente non si aspettava di trovare gli ambulatori ‘vuoti’ e sono dovuti tornare a casa.

“A Campobasso e Isernia l’adesione è stata massiccia e gli interventi programmati sono stati annullati”, spiega il presidente della sezione regionale di Aaroi emac, il sindacato anestesisti rianimatori, David di Lello presente con una delegazione davanti al palazzo della Regione Molise.

Secondo i primi dati nazionali, allo sciopero avrebbe partecipato l’80-90% dei camici bianchi. Il sistema, dicono, “è al collasso”, non ci sono risorse sufficienti per garantire la sanità pubblica nè per rinnovare il loro contratto. A questo si aggiunge la carenza di personale. Una situazione che danneggia non solo il personale sanitario, ma anche il cittadino che non può ricevere cure adeguate.

Abbiamo deciso di protestare contro il definanziamento del sistema sanitario nazionale, contro il blocco del turn over che si ripercuote anche sui cittadini perchè si formano lunghe liste di attesa – aggiunge Di Lello – sia per le prestazioni ambulatoriali che per gli interventi. Ad esempio, di anestesisti rianimatori ce ne vorrebbero 4mila unità in tutta Italia. Questo comporta un superlavoro. Un altro problema è il blocco del contratto: non ci viene rinnovato da 10 anni“.

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