Termoli

Il Molise decide il suo turismo per uscire dall’anonimato: “Puntare su qualità e coinvolgere cittadini”

Istituzioni e addetti ai lavori a confronto al cinema Sant'Antonio di Termoli sul turismo molisano e le sue prospettive future

Un piano di sviluppo del turismo per far uscire il Molise dall’anonimato. Con questo obiettivo questo pomeriggio, martedì 27 novembre, istituzioni e addetti ai lavori si sono ritrovati al cinema Sant’Antonio di Termoli per gli Stati generali del turismo e della cultura. Sala praticamente piena, fra amministratori locali, sindaci, assessori, consiglieri regionali, ma anche operatori del settore turistico.

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PAULMBO: “4 OBIETTIVI PER IL TURISMO DEL FUTURO”

Spazio agli addetti ai lavori per capire quale strategia attuare per far crescere un settore di grande potenziale per la regione. La seconda parte della prima giornata degli Stati Generali del turismo molisano si apre con l’intervento di Francesco Palumbo, redattore del piano strategico nazionale del settore. “Il 93 per cento dei turisti in Molise è italiano. Vuol dire che il Molise può crescere. Bisogna pensare non al turismo di oggi ma a quello che sarà fra 2-3 anni”.
Secondo Palumbo “l’Italia non ha programmazione, non ha obiettivi strategici. Col piano strategico ce li avrà. Da qui al 2030 il settore crescerà del 3-4 per cento. Non basta promuovere, bisogna essere organizzati“.
Quindi gli obiettivi: “Innovare, crescere in competitività, sviluppare il marketing e realizzare una governance efficace”.

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OSTILLIO: “VALORIZZARE SPECIFICITÀ TERRITORIO”

Parola al pugliese Massimo Ostillio, esperto di turismo ma già sottosegretario alla Difesa. “L’attrattività di un territorio non passa solo per il turismo tout court. Il turista si basa molto sull’esperienza, sulla capacità di essere interattivo con essa. L’aspetto importantissimo è la capacità di un’offerta di alta qualità e prodotti innovativi, con alta professionalità degli addetti ai lavori. Per la Puglia abbiamo cucito le eccellenze del territorio in un unicum che ha rappresentato chiave del successo del territorio”. Ma Ostillio ha ammonito. “Non c’è una ricetta unica per tutto il territorio nazionale. Si deve valorizzare le specificità del territorio, valorizzare le risorse umane e riuscire a sviluppare un’offerta di qualità che è anche incontrare un commerciante o un artigiano che fa con passione il proprio lavoro e dialogando col turista lo fa sentire a casa”.

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BOCCI: “PUNTARE A TURISMO DI QUALITÀ”

Poi è intervenuto Claudio Bocci, presidente Federculture. “Questo è un territorio che in poco spazio racchiude interi strati della nostra storia. Penso al Paloelitico, a Castel San Vincenzo. Perchè questo non diventa valora economico e sociale? Cultura e turismo devono essere equilibrati. Per me è fondamentale l’esperienza dei cittadini alla cultura. Dobbiamo puntare a un turismo di qualità, che per primo deve essere riconosciuto dai molisani. Lavorate sulla partecipazione dei cittadini”.

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SPALLONE: “A FINE APRILE PRIMO DOCUMENTO STRATEGICO”

Sul palco è salito Fabrizio Spallone di Sviluppo Italia Molise che ha spiegato come “il piano strategico regionale è perfettamente compatibile con quello nazionale”. Un piano definito “in fase ancora embrionale. A fine aprile vogliamo presentare un primo documento strategico dopo elaborazione, comunicazione, architettura web e governance”.

La prima parte, durata poco meno di due ore, è stata dedicata agli interventi istituzionali, che hanno illustrato obiettivi e finalità degli Stati Generali. Di seguito la sintesi degli interventi.

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IL VESCOVO: “BASTA LITIGARE”

Il primo a intervenire è il vescovo Gianfranco De Luca. Il suo è un invito a mettere da parte la litigiosità e cercare la coesione. “Il campanilismo che ci caratterizza può essere un fattore negativo” ha detto De Luca. “Assistiamo ogni giorno a litigi. Dovremo invece coniugare a 360 gradi il verbo sbagliare”. Da parte sua anche un monito: “Il pane di oggi, cioè i fondi europei, possono essere la povertà di domani”.

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SBROCCA: “SERVONO INFRASTRUTTURE”

Tocca al sindaco Angelo Sbrocca. “Abbiamo grandi peculiarità come le spiagge, i paesaggi, l’enogastronomia riconosciuta. Ma abbiamo anche problemi come la scarsa ricettività per via di una legge regionale che ha permesso di trasformare gli alberghi in residenze. Ora bisogna investire su ricettività e infrastrutture. Vogliamo far sentire i turisti non come ospiti ma come cittadini, parte integrante della città. Questo è il mio obiettivo da amministratore”.

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TOMA: “PIANO STRATEGICO PER UNA SVOLTA”

Arriva il turno di Donato Toma. Il governatore tesse le lodi di Termoli e del suo mare. “Turismo è cultura, ma è anche mobilità, è infrastrutture. Bisogna lavorare di più”. Per Toma occorre “fare rete, fare sistema, fare marketing in maniera corale. Entro la prossima primavera presenteremo un piano strategico capace di imprimere una svolta a un settore che finora non ha sviluppato le sue potenzialità”. Secondo il presidente bisogna “lavorare insieme in maniera ottimale”.

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COTUGNO: “AUMENTARE FATTURATO ED EVITARE SPOPOLAMENTO”

A margine dell’evento l’assessore regionale Vincenzo Cotugno ha spiegato in video come la Regione intende lavorare per far uscire dall’anonimato. “Questo è il calcio d’inizio di una partita. Vogliamo investire su un turismo che crei occupazione e combatta lo spopolamento dei centri storici. Meritiamo la stessa considerazione di regione come Puglia o Lombardia”.

La moderatrice Elisabetta Stefanelli, capo redattore Cultura dell’Ansa, ha quindi introdotto l’assessore regionale al ramo agli Stati Generali. “In Molise le attività turistiche incidono al 4-5 per cento del Pil. C’è quindi molta strada da fare. Vogliamo aumentare del 30 per cento il fatturato rispetto al Pil regionale. Parliamo di posti di lavoro sia stabili che stagionali”.
Al settore in Regione, secondo Cotugno, mancava un ordine. “Sono state distribuite risorse in maniera disordinata”. Negli ultimi anni abbiamo assistito impotenti alle crisi di Gam, Zuccherificio, Ittierre e alla crisi dell’edilizia. Bisogna puntare anche su altri ambiti strategici che siano in grado di costruire occupazione stabile formando professionalità e competenze affinché i nostri ragazzi possano realizzare qui i loro sogni”.
Cotugno ha dato appuntamento ai prossimi eventi degli Stati Generali in cui verranno discussi i vari tipi di turismo, da quello culturale a quello sportivo, da quello di ritorno a quello dei cammini, fino a quello enogastronomico.
Cotugno ha disegnato un orizzonte molto ambizioso che stride parecchio con le carenze infrastrutturali e di accoglienza, oltre che di promozione, riscontrate finora. “Il Molise può diventare la prima regione Smart d’Italia, con intera copertura a 5G. Ci mettiamo grande volontà e convinzione. Il Molise finora non ha avuto programmazione in questo settore”.

La giornalista Ansa ha illustrato i dati secondo cui quasi la totalità del turismo molisani proviene dall’Italia. “Dovete promuoversi fuori. Non avete pensato alla Cina?”. “Certo, ci stiamo già lavorando” ha replicato Cotugno, per il quale “non dobbiamo riminizzare il Molise. Puntiamo a un turismo di qualità. Il Molise non si racconta, ma si vive”.

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