Termoli

Il temporale rovina la visita ai cari defunti: cimitero vuoto, affari magri per i fiorai

Una festa dei defunti all’insegna del maltempo quello vissuto a Termoli. Impraticabili alcune zone del cimitero a causa dell’acqua piovana che ha invaso i passaggi e del fango nella zona delle cappelle e delle tombe interrate. Poche le visite.

Sono stati due giorni di commemorazione rovinati dalla pioggia: la festa di Ognissanti e quella dedicata ai defunti sono state funestate da una pioggia battente che non ha lasciato scampo. In molti hanno desistito, scoraggiati soprattutto dalle condizioni meteorologiche non proprio rosee, rimandando la visita ai propri cari, in attesa di condizioni meteo migliori.

Cimitero festa defunti

Il grande parcheggio del cimitero, quasi completamente vuoto, è stato il primo segnale della disfatta: un po’ a causa del freddo, un po’ perché le ricorrenze si sono susseguite al centro di una settimana lavorativa, almeno per molti, fatto sta che il boom raggiunto negli anni passati è solo un lontano ricordo. Il tutto si riflette sulle vendite dei fiori che restano basse, nonostante i prezzi si siano mantenuti stabili: l’unica nota positiva si è registrata la mattina del 1 novembre quando l’assenza di pioggia ha creato un flusso di visitatori.

Il cimitero termolese, solitamente preso d’assalto in questo periodo, è quasi completamente vuoto la mattina di venerdì 2 novembre. Solo di tanto in tanto si vede qualcuno, munito di ombrello, far capolino tra le corsie dove riposano i propri cari. Solo i più coraggiosi si addentrano nelle corsie dove sorgono le cappelle private o le tombe interrate: qui una coltre di fango e pozzanghere più simili a piccoli laghi che a piscine, ha invaso il terreno, rendendo difficile la percorrenza. “Qui ci vogliono gli stivali da pesca”, commenta qualcuno durante la visita.

Cimitero festa defunti

In alcune zone, quelle da sempre più a rischio allagamento, sono posizionate le transenne che con le loro strisce bianche e rosse invitano i visitatori a prestare la massima prudenza. Non è raro essere sorpresi dalla pioggia mentre si percorrono le corsie al coperto a causa di infiltrazioni di acqua all’interno del soffitto. Segni di usura ben visibili dall’assenza delle lastre dei solai e dai ferri a vista che creano piccole pozzanghere davanti alle tombe.

L’allagamento di parte della zona destinata ai venditori ambulanti non ha aiutato gli affari, creando non poco disappunto tra i commercianti che, annualmente, si riuniscono nella settimana di celebrazioni. Disattese lamentate, note agli amministratori, ma mai risolte: a partire dal dislivello presente tra la strada asfaltata ed il campo dove sostano i furgoni e dove “ieri è caduta una signora, cadendo rovinosamente con la faccia nei crisantemi”, come rendono noti i fiorai, fino all’assenza di un bagno chimico utile non solo ai commercianti ma anche ai visitatori in attesa di entrare dal cimitero. “Eppure siamo autorizzati e paghiamo il suolo pubblico – commentano – Siamo in mezzo al fango, rischiamo di restare bloccati e, fino a ieri, non avevamo nemmeno un bidone dove poter buttare i rifiuti”.

I crisantemi, da sempre campioni di incassi, restano il fiore più richiesto. A seguire rose, ciclamini, piante che storicamente si adattano più facilmente alle temperature di questo periodo. C’è chi preferisce il mazzetto misto, con fiori differenti, chi invece il classico bianco dei soli ciclamini. Altri ancora prediligono le piantine, note per durare più a lungo, mentre sono diverse le tombe su cui capeggiano fiori finti. Tantissimi i lumini venduti che fanno bella mostra illuminando il cammino dei vivi.

 

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