Campobasso

Colpo al cuore della città: il tetto della Cattedrale potrebbe crollare

Annunciata la chiusura al culto. Il vento degli ultimi giorni ha causato il cedimento della copertura di oltre dieci centimetri, sarà necessario realizzarne una nuova. Per ora si procede con la messa in sicurezza della navata centrale, poi si penserà al nuovo progetto e all’esecuzione. Funzioni religiose spostate a Santa Maria della Croce. Resta aperta l’ala per le attività amministrative, di catechismo e degli scout

Un colpo al cuore della città. Non ci sono le mura crollate né per fortuna siamo costretti a raccontare di una tragedia consumata. Ma di una scampata sì.

Perché dietro al maestoso soffitto, la Cattedrale è ferita. E ora è chiusa al culto. E lo resterà per un bel po’. Perché la copertura va smantellata e realizzata ex novo.

Luminarie di Natale a Campobasso

Un deterioramento importante, rafforzato dal recente maltempo ha provocato un avvallamento del tetto che supera i dieci centimetri. E la chiesa di Santa Maria Maggiore non ha retto. Ora quelle porte chiuse alle funzioni religiose, soprattutto in questo periodo di grande partecipazione quale è la preparazione al Natale sono una ferita per la città.

E per annunciare l’inevitabile chiusura al culto è stata convocata una conferenza stampa che ha fatto luce anche sulle cause e sul potenziale disastro mancato, grazie alla perspicacia e alla sensibilità di alcuni operai che erano impegnati in altri lavori che riguardano il Teatro Savoia quindi adiacenti alla Cattedrale.

Cattedrale Campobasso

Sono stati loro, infatti, a notare dall’alto questo incurvamento verso il basso e dare immediatamente l’allarme – il 20 novembre scorso – a don Michele Tartaglia. Un tempismo che ha permesso al parroco di lanciare l’allerta e correre ai ripari, chiudendo (prima in via precauzionale) la chiesa al culto.

E adesso, purtroppo, facendolo – dopo le perizie e le valutazioni tecniche – in maniera definitiva, o meglio: fino a quando non sarà costruita una nuova copertura.

cattedrale Campobasso

A dare il colpo di grazia al tetto del duomo campobassano è stata la tormenta di vento che su Campobasso ha imperversato nei giorni precedenti il 20 novembre. E di questo ne sarebbero certi gli stessi operai che hanno dato l’allarme, perché prima di allora non avevano mai notato quel preoccupante e rischioso avvallamento.

Il maltempo dunque avrebbe inferto il colpo finale ad un assetto strutturale probabilmente già messo a dura prova dagli anni e dalle intemperie precedenti.

E quindi l’arcivescovo, Giancarlo Maria Bregantini con don Michele Tartaglia, l’ingegnere che ha eseguito una prima valutazione del danno e il sindaco Antonio Battista hanno voluto annunciare quello che accadrà adesso.

Tre step per salvare la Cattedrale, monumento identitario della città di Campobasso.

Il primo è già in corso: la navata centrale è già interessata dai lavori di messa in sicurezza. Impalcature allestite e operai già al lavoro per il piano sicurezza ed evitare quindi che la situazione degeneri ulteriormente .

Il secondo step: riguarda la realizzazione del progetto che chiamerà a raccolta più attori. Perché i lavori dovranno essere realizzati a venti metri e in pieno centro storico. Dunque anche la Soprintendenza dovrà inevitabilmente fare la sua parte.

Terzo ed ultimo step: l’esecuzione del progetto che poi consentirà la riapertura del duomo campobassano.

Santa Maria Maggiore, quindi, per il momento resta chiusa alle funzioni religiose. Aperta invece l’ala dei locali destinati al catechismo, alle iniziative scout e alle procedure amministrative.

Anche il sindaco ha palesato la sua apprensione per una “situazione inaspettata e che se non colta in tempo – ha detto –  avrebbe potuto provocare chissà quale sciagura”. Ha quindi ringraziato gli operai che hanno avuto la sensibilità di avvisare per tempo e don Michele Tartaglia che si è attivato immediatamente.

E adesso, ovviamente, “bisognerà troverà la forza economica per sostenere una spesa importante che vede la realizzazione ex novo del tetto”.

Non c’è ancora, infatti, una stima perché “siamo in una fase embrionale – ha precisato Bregantini – urgeva procedere con la messa in sicurezza e lo abbiamo fatto. Terminata questa fase entreremo nel dettaglio tecnico degli interventi e della spesa da sostenere per la quale ovviamente cercheremo di mettere tutte le nostre forze in campo”.

E intanto già da lunedì 3 dicembre il ricordo in onore di Paolo Savero Di Zinno si terrà a Santa Maria della Croce alle 18.30.

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