Termoli

Cimitero e consulenze d’oro, Di Brino attacca: “Da Greco a Sbrocca, è un cerchio magico”

L’ex sindaco getta ombre sulla procedura per l’ampliamento del camposanto di via Foce dell’Angelo: “Due professionisti legati al Notaio pagati 590mila euro e i cittadini devono pagare fior di soldi per seppellire i loro cari”

Da Vincenzo Greco ad Angelo Sbrocca, secondo la minoranza di centrodestra, e in particolare per Antonio Di Brino, i collegamenti ci sono tutti. “È un cerchio magico” riferendosi a quanto si diceva di Matteo Renzi e delle sue amicizie al tempo del governo dell’ex numero uno del Pd. Il motivo del nuovo affondo dell’esponente di minoranza è la procedura di ampliamento del cimitero. “Contorta, dopo che è stato bloccato il nuovo camposanto ed è stato deciso di ingrandire quello attuale”. E fra le pieghe di questo progetto, Di Brino afferma di aver scoperto consulenze d’oro “a vantaggio dell’ingegner Luigi Berchicci e dell’avvocato Francesco Caruso, rispettivamente ex dirigente all’Urbanistica ed ex vice sindaco, quando era Vincenzo Greco il primo cittadino”.

 

Per chi si fosse perso le puntate precedenti, attualmente il Comune di Termoli sta definendo l’iter per l’assegnazione di una finanza di progetto da oltre 14,5 milioni di euro a favore di un’Ati composta dalla Cosvim di Potenza e la Emel di Roma, ditte che intendono realizzare l’opera consistente nell’ampliamento e miglioramento dell’attuale cimitero, dato che è sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza dell’impianto attuale, ormai insufficiente a contenere il crescente numero di defunti termolesi. Ma secondo l’ex sindaco di centrodestra, dietro questa operazione ci sono aspetti poco chiari.

“C’era già un progetto aggiudicato per realizzare un nuovo camposanto a Difesa Grande. Però non si sa bene perché, non se n’è fatto nulla” ha detto in conferenza stampa attorniato dai colleghi di minoranza Michele Marone e Annibale Ciarniello, dall’esponente di Fdi Luciano Paduano e dal giovane Lorenzo Cristian Valeriani.

Bocciato il possibile cimitero alla periferia sud di Termoli, l’Amministrazione Sbrocca ha scelto di ingrandire quello esistente. “Una delle aziende dell’Ati nata fra il 2015 e il 2016 vede come amministratrice la moglie di un personaggio che frequenta Termoli e un noto ristorante” ha detto Di Brino in maniera sibillina, senza entrare nei dettagli e annunciando un esposto da presentare alla Procura della Repubblica.

Sta di fatto che è stata quest’Ati a presentare un “primo progetto di ampliamento da 6 milioni di euro che la commissione tecnica ha bocciato. Ma il dirigente ai Lavori Pubblici Gianfranco Bove, invece di rifare la gara, ha chiesto delle modifiche e la Giunta comunale ha approvato il nuovo da 14 milioni”.

Di brino e centrodestra

Si tratta della finanza di progetto in atto per ampliamento e miglioramento del cimitero che dovrebbe arrivare fino al confine con via del Mare. Il Comune ci mette il terreno e affida ai privati la gestione e la manutenzione dell’impianto per ampliare il cimitero, realizzare nuovi loculi e cappelle, sistemare la regimentazione delle acque. I privati lo gestiranno per vent’anni e avranno dei ricavi dalla vendita dei loculi, delle cappelle, delle lampade votive. “Con aumenti enormi a discapito dei cittadini termolesi. Per i loculi da 220 a 3700 euro, le cappelle costeranno 7mila euro, le lampade votive da 8 a 25 euro l’anno” ha accusato Di Brino.

 “A Termoli ci sono circa 500/600 morti l’anno – ha precisato Ciarniello -. Se moltiplichiamo questo dato per 3700 euro ci rendiamo conto che in 8 anni i privati avranno recuperato l’investimento”. E dopo i primi 15 anni il privato potrà rivedere i loculi di gestione saranno del Comune. Se ne avrà altri invenduti, il Comune sarà obbligato ad acquistarli”.

Ma c’è dell’altro. Spulciando le carte l’ex sindaco afferma di essersi imbattuto nella questione delle inumazioni. “Per l’ampliamento serve lo spazio per 1700 inumazioni in caso di emergenza. Dopo una mia interrogazione è partito un carteggio fra l’Ati e il Comune per capire dove va sistemato questo spazio. Addirittura è il progettista che chiede al Comune dove va messo”.

E il progettista è uno di quelli che secondo l’ex sindaco fanno parte del “cerchio magico”. “È l’ingegnere di Larino Luigi Berchicci, dirigente all’Urbanistica dell’Amministrazione Greco (2006-2010). Lui e l’avvocato Francesco Caruso, vice sindaco di Vincenzo Greco, avranno una consulenza da 590mila euro. Forse nemmeno per la ricostruzione del ponte Morandi verrà speso così tanto”. Di Brino si dice certo che “il project financing non avrà vita breve e dovrà arrivare in Consiglio comunale. Anche la Regione in conferenza di servizi ha detto che serve una Variante al Piano Regolatore Generale”.

D’accordo anche Marone. “Era meglio fare un nuovo camposanto a Difesa Grande. Non condivido la decisione di ampliare quello attuale perché si perdono opportunità turistiche e paesaggistiche in quell’area”.

Paduano ha affermato di essere “senza parole. È vergognoso che il centrosinistra stia saldando i debiti elettorali perché sa che non tornerà alla guida del Comune”. Quindi Valeriani: “Stiamo scoperchiando tutti i vasi di Pandora della vecchia Amministrazione Greco. Qui si gioca con la vita e il portafogli delle persone, oltre che coi morti”.

Adombrati dubbi anche sul ritiro della gara per la realizzazione di 216 nuovi loculi. “Mentre le salme attendono giorni e giorni per essere tumulate. È una cosa che grida vendetta. Il centrosinistra ha ipotecato il futuro di Termoli fra cimitero, rifiuti, mensa, parcheggi e altro” ha concluso Di Brino lanciando “un hashtag: con Sbrocca è vietato morire”.

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