La crisi della filiera avicola

Allarme rosso alla Gam: amministratore ‘molla’ i lavoratori, si rischiano i licenziamenti

Tegola sui lavoratori: a poche ore dall'ok del Ministero alla proroga del contratto d’affitto di ramo d’azienda di Solagrital a Gam, Berchicci ha lasciato tutto e interrotto i rapporti con la Regione Molise. "Rischiamo di tornare in Solagrital ed essere licenziati", il timore degli operai che si sono riuniti in presidio oggi pomeriggio, 13 novembre, davanti alla sede della Giunta.

Dal sollievo alla preoccupazione nel giro di poche ore. Punto e a capo sul futuro degli ex 262 operai della Gam che ora rischiano non solo di perdere un anno di cassa integrazione, ma addirittura di essere licenziati. 

La vertenza che da anni interessa l’azienda più importante della filiera avicola molisana si è complicata in maniera inaspettata, poco tempo dopo la buona notizia arrivata da Roma: ieri pomeriggio l’autorità di vigilanza del Ministero dello Sviluppo economico aveva approvato la proroga del contratto d’affitto di ramo d’azienda di Solagrital a Gam, condizione necessaria per la concessione dell’ammortizzatore sociale.

Lavoratori e sindacati avevano tirato un sospiro di sollievo: per un altro anno sarebbe stata assicurata una fonte di reddito fondamentale soprattutto per le famiglie monoreddito degli ex dipendenti. 

Poi il fulmine a ciel sereno. Con una mail l’amministratore unico dalla Gam, Giulio Berchicci, ha comunicato alla Regione Molise di voler cedere la mano. Il motivo? Pare che dal suo punto di vista non ci siano garanzie a sufficienza sui fondi per pagare la cassa integrazione agli operai, nonostante la stessa Regione Molise abbia già stanziato i finanziamenti necessari per coprire quanto dovuto. In assenza di queste condizioni dunque ha deciso di mollare tutto.

Di più: Berchicci avrebbe pure interrotto i rapporti con il governatore Donato Toma che nelle ultime frenetiche ore ha cercato più volte di parlare con lui. “Per eventuali chiarimenti, potete rivolgervi al mio avvocato di fiducia”, la risposta che sarebbe arrivata al capo della Giunta regionale, secondo le prime ricostruzioni filtrate da via Genova.

I lavoratori sono sprofondati in un incubo e oggi pomeriggio – 13 novembre – si sono riuniti spontaneamente in presidio davanti a Palazzo Vitale assieme ai rappresentanti sindacali che questa mattina hanno incontrato il presidente Toma quando hanno saputo che la situazione stava precipitando.

Presidio Gam Regione Molise

Noi abbiamo proposto alla Regione di utilizzare i 2 milioni e 700mila euro previsti nell’area di crisi per i lavoratori in cassa integrazione“, spiega a Primonumero Mauro Latessa della Cgil.

“La retrocessione dei lavoratori da Gam a Solagrital sancirebbe, oltre alla fine del rilancio della filiera avicola molisana, anche l’ennesimo dramma sociale dovuto al licenziamento definitivo dei dipendenti che resterebbero senza alcuna copertura sociale”, esplicitano in una nota i sindacati di categoria Flai, Fai e Uila. “La chiusura definitiva del vertenza Gam comprometterebbe la richiesta di finanziamento di nuovi strumenti di  ammortizzatori in deroga per tutti i lavoratori ricadenti nel bacino della stessa area di crisi complessa che potrebbe interessare circa 10.000 lavoratori tra diretti e indotto”.

C’è chi chiede pure un intervento più forte della politica e della Regione Molise, socio unico di Gam: del resto, lo stesso Berchicci è stato nominato tre anni fa dal presidente della Giunta regionale. Solo che allora c’era Paolo di Laura Frattura, oggi c’è Donato Toma.

A Campobasso dovrebbe arrivare il liquidatore di Solagrital, Donato Tacchilei, convocato dal numero uno del governo regionale.

Gli ex operai sono rimasti in via Genova in presidio. I volti tesi, la preoccupazione di finire nel baratro. Per loro si profila un ritorno alla Solagrital, azienda fallita da qualche anno. Sarebbe la soluzione più catastrofica per loro perchè perderebbero non solo la possibilità di accedere alla cassa integrazione, ma sarebbero licenziati. Tutto a soli due giorni dalla firma dell’accordo già programmata al Ministero del Lavoro.

In serata la riunione fiume con il governatore. Domani mattina 14 novembre il presidio degli operai si sposterà davanti al Consiglio regionale. I sindacati sono pronti alle barricate e annunciano: “Non escludiamo eventuali e ulteriori azioni a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori”.

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