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Soldi pubblici ai giornali, Greco: “Zero fondi entro il 2020”. Critiche dal centrodestra: “Pericolo per la democrazia”

“I giornali gravano sulle tasche degli italiani per 100 milioni di euro l’anno. È una cifra iperbolica, che potremmo investire per istruzione, sanità e tanto altro. Con il governo del cambiamento per il 2019 il contributo scenderà a 34 milioni, e nel 2020 sarà azzerato. Questa è una certezza, così come è certo che smetteremo di sovvenzionare un sistema marcio, con qualche eccezione, che non ha informato il Paese ma lo ha reso ostaggio della disinformazione. È per questo che ogni giorno è buono per screditarci. Stateci accanto, facciamo rete e difendiamo la verità”.

E’ questo il testo integrale del post pubblicato stamattina dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Greco. L’ex candidato governatore del Molise – che in più occasioni ha difeso il sacrosanto diritto (costituzionalmente garantito) all’informazione – ha riportato la posizione ufficiale del M5S che, come è noto da tempo, vuol tagliare i finanziamenti pubblici ai giornali fino ad azzerarli.

Le parole di Greco non sono cadute nel vuoto. La parlamentare di Forza Italia, Anna Elsa Tartaglione, per esempio, ha parlato di “inquietudine soprattutto tra i giovani giornalisti molisani per questo intervento in cui si auspica un azzeramento dei fondi con conseguente chiusura di molte testate. Da parte di un esponente Cinque Stelle, movimento che si vanta di combattere la povertà e di essere sempre a favore degli ultimi, mi aspetterei quindi ben altre prese di posizione e piena collaborazione in difesa di  quei ragazzi, precari dell’informazione, che con sacrifico e passione svolgono un mestiere appunto fondamentale per tutti noi. Tra l’altro esiste già un testo, all’esame del Governo, che penalizza pesantemente le testate minori e le piccole regioni a vantaggio dei grossi gruppi. Mi auguro che dai pentastellati molisani giungano piuttosto iniziative a favore della loro terra. Anche perché non tutti vorrebbero vivere di reddito di cittadinanza, anzi: questi figli del Sud (giornalisti e di altre professioni) vogliono crescere, lavorare e realizzarsi. E meritano assoluto rispetto”.

Le ha definite “parole inaccettabili e sconcertanti” il consigliere di centrodestra Antonio Tedeschi: “Dopo l’approvazione del Mille Proroghe con cui, di fatto, vengono penalizzate le piccole emittenti locali, comprese quelle molisane, la politica a 5 Stelle continua a prendersela con chi ha il potere di svelare le sue contraddizioni, ovvero con i giornalisti. Seppur ormai assodato che l’informazione, per i grillini, è lontanissima dai nostri canoni, non possiamo restare in silenzio dinanzi a certe dichiarazioni”.

Rispetto ai ventilati tagli all’editoria sempre Tedeschi ha detto “che si tratta un modo per tappare la bocca ai professionisti dell’informazione, in barba al principio della libertà di parola sancito dalla nostra Costituzione e lasciare spazio, invece, a social e blogger, youtuber e influencer, ritenuti dai grillini l’unico mezzo di comunicazione valido. Un sistema a senso unico, al quale dobbiamo opporci con forza, coinvolgendo editori, giornalisti e professionisti del comparto, che fanno informazione rispettando le regole, rispettando la deontologia, verificando le fonti”.

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