Campobasso

Soldi per le periferie non ci sono, ma il Comune va avanti e apre un centro giovanile a Fontanavecchia

L'ex scuola Notte, che si trova a pochi passi dal quartiere rom e dalle case popolari, ospiterà un centro di aggregazione giovanile. "Sarà un luogo per contrastare il degrado sociale del quartiere", assicura l'assessora Bibiana Chierchia. Ma per risistemare l'edificio occorre un milione di euro, soldi che non ci sono più da quando il governo Conte ha cancellato i 18 milioni destinati a Campobasso per il recupero delle periferie.  

Dal Nord al Sud i ricorsi ai Tribunali amministrativi e alla Corte costituzionale sono pronti. I Comuni di mezza Italia sono in trincea e con una serie di azioni legali hanno deciso di dichiarare guerra al governo Conte che ha tagliato 1,6 miliardi, soldi destinati a progetti di riqualificazione delle periferie. Si stanno valutando anche ricorsi collettivi a cui potrebbe aderire l’amministrazione Battista che sta seguendo la strada tracciata dall’Anci, il cui presidente Antonio Decaro ha definito “uno scippo” la cancellazione dei finanziamenti già assegnati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri avvenuta col decreto Milleproroghe, approvato in Parlamento dalla nuova maggioranza Lega-M5S.

“Campobasso non può rinunciare a questi 18 milioni di euro per le periferie”, puntualizza l’assessora all’Urbanistica Bibiana Chierchia. “Non si può fare populismo per le necessità di chi è periferia e poi cancellare quello che le periferie avevano ottenuto da una istituzione come la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Al tempo stesso l’esecutivo cittadino continua ad andare avanti per la propria strada.

Ma c’è anche un secondo profilo che la giunta Battista sta seguendo: andare avanti con i progetti. Perché “non si sa mai, magari a Roma viene approvato il decreto su cui il premier Giuseppe Conte ha preso impegno con i sindaci e l’Anci e noi dobbiamo essere pronti”, sintetizza l’assessora alle Politiche sociali Alessandra Salvatore.

L’ultimo progetto approvato dall’esecutivo cittadino, dopo gli orti botanici e la pista ciclopedonale (per i quali già c’è l’incarico al progettista) e gli impianti fognari, è il centro di aggregazione giovanile denominato ‘La città dei ragazzi. Il luogo che vogliamo’ che sorgerà all’interno della ex scuola Notte di via Sant’Antonio Abate a Campobasso. Venne chiusa dall’ex sindaco Gino Di Bartolomeo in quanto non rispettava i requisiti previsti dalla normativa antisismica per le scuole. L’ex istituto scolastico avrà dunque uno scopo sociale, ma prima il Comune dovrà trovare i finanziamenti per risistemarlo. Serve un milione di euro. 

Il centro punta ad ‘intercettare’ i ragazzi che vivono in una zona difficile della città. L’edificio infatti si trova a pochi passi dal quartiere rom della città e dalle case popolari di Fontanavecchia. Poco più in là c’è via Quircio, tornata di nuovo agli onori delle cronache per lo spaccio di droga che ‘impegna’ famiglie e ragazzini.

“L’ex scuola Notte – spiega l’assessore all’Urbanistica Bibiana Chierchia – avrà tre funzioni: sarà una scuola di formazione legata alla Fondazione Demos (ente che racchiude imprese, università, enti locali, sistema scolastico e formativo e realizza corsi biennali post diploma in ambito agroalimentare, ndr), presieduta da Rossella Ferro, e agli alberghieri e sarà dedicato all’agroalimentare a chilometro zero e ai prodotti che saranno venduti nel mercato coperto“. La struttura di via Monforte è il cuore del progetto sul bando periferie presentato dal Comune di Campobasso. “La seconda funzione – aggiunge – sarà quella di centro giovanile e infine sarà un luogo per contrastare il degrado sociale del quartiere“.

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