Colpo di scena

Processo Cucchi, carabiniere confessa il pestaggio e accusa due colleghi. Uno è molisano

Colpo di scena questa mattina - 11 ottobre - nell'udienza del processo che vede cinque carabinieri imputati per la vicenda della morte del giovane geometra. Alessio Di Bernardo, di Sesto Campano, è fra i tre carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale e abuso di potere

Anche il carabiniere molisano Alessio Di Bernardo ha partecipato al pestaggio di Stefano Cucchi. Ora lo accusa uno dei colleghi. Il clamoroso colpo di scena oggi – 11 ottobre – nel corso del processo bis che vede coinvolti cinque militari per la morte del 31enne geometra romano. Morì nove anni fa, il 22 ottobre del 2009.

Durante l’udienza il pubblico ministero ha reso nota la confessione di Francesco Tedesco, uno dei carabinieri imputati. “Stefano Cucchi venne picchiato“, la sua dichiarazione. Ha chiamato in causa i suoi colleghi dell’Arma, il molisano Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, assolti in primo grado ma ora imputati nel processo bis. Sono accusati di omicidio preterintenzionale e di abuso di autorità, oltre a Roberto Mandolini (accusato di calunnia e falso) e Vincenzo Nicolardi (che deve rispondere di calunnia).

Tedesco ha confessato di aver taciuto per anni per paura di ritorsioni e per la sua carriera. Ad un certo punto non ce l’ha fatta più. Ecco la sua ricostruzione riportata sui giornali nazionali: “Fu un’azione combinata, Cucchi prima iniziò a perdere l’equilibrio per il calcio di D’Alessandro poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fede perdere l’equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di avere sentito il rumore”. E poi: “Spinsi Di Bernardo ma D’Alessandro colpì con un calcio in faccia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra”.

La dichiarazione del militare ha suscitato – com’era prevedibile – le reazioni della famiglia del ragazzo. “Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano e alla famiglia Cucchi”, il commento di Ilaria Cucchi che sta svolgendo da nove anni una battaglia per la ricerca della verità.

Stefano Cucchi morì il 22 ottobre del 2009 all’ospedale Sandro Pertini di Roma. Alcuni giorni prima era stato arrestato dai carabinieri. Secondo l’accusa, il carabiniere Alessio Di Bernardo assieme ai colleghi Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco pestarono il giovane geometra trovato con un piccolo quantitativo di droga al punto da provocare al ragazzo “una rovinosa caduta” che insieme alla condotta omissiva di sanitari dell’ospedale “l’avrebbe portato al decesso”.

Sulla morte di Stefano Cucchi sono stati accesi di recente i riflettori: oltre alla vicenda giudiziaria, c’è un film che ha ricostruito e raccontato quanto successo negli ultimi sette giorni di vita di Cucchi. E’ ‘Sulla mia pelle’, pellicola diretto da Alessio Cremonini e presentata alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Un film che sarà proiettato in Molise e in particolare a Termoli, l’unica città che ha dimostrato la sensibilità sull’argomento.

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