Regione

Pazienti psichiatrici, dopo i 60 fuori dalla rete riabilitativa pubblica. De Chirico (M5S) chiede lumi all’Asrem

Una circolare interna al dipartimento Salute Mentale dispone le dimissioni dei pazienti dalle strutture residenziali psichiatriche al compimento del 60esimo anno di età. Molte famiglie molisane si stanno rivolgendo alle case di riposo che non sono attrezzate o fuori regione. De Chirico (M5S) vuole vederci chiaro: "Il limite di età ce l'abbiamo solo noi e questo sta creando molti disagi"

Lancia un allarme inquietante il consigliere regionale Fabio De Chirico: “I pazienti psichiatrici del Molise sono estromessi dal programma terapeutico-socio-riabilitativo svolto dalla rete delle strutture di riabilitazione collegate ai Centri Salute Mentale”.

Il portavoce del M5S dichiara tutto ciò dopo aver constatato l’esistenza di una circolare interna al Dipartimento Salute Mentale che dispone le dimissioni dei pazienti dalle strutture residenziali psichiatriche, al compimento del 60esimo anno di età.

Ecco perché il 16 ottobre scorso ha inviato una richiesta di accesso agli atti al direttore Asrem “per avere contezza di questa circolare, non contemplata dal regolamento regionale sulla tutela della salute mentale, che sta di fatto provocando notevoli disagi ai numerosi pazienti molisani e alle loro famiglie”.

Il risultato è che le famiglie dei pazienti psichiatrici e non autosufficienti sono costrette a ricoverarli nelle case di riposo sebbene le stesse non siano attrezzate per prestare cure di un certo tipo. L’anomalia riscontrata da De Chirico, infatti, sta proprio nel fatto che mentre in altre regioni non c’è alcun limite all’età dei pazienti in cura nel centri di salute mentale in Molise questo limite esiste. Non è un caso che tante persone con problemi psichiatrici si rivolgano a strutture delle regioni vicine.

“I problemi organizzativi sono certamente assai complessi ed articolati, per affrontare i quali è necessario disporre di adeguati strumenti di pianificazione che però non devono restare solo su carta. C’è sicuramente una carenza di strutture residenziali psichiatriche in questa regione, per una adeguata assistenza ai numerosi pazienti anziani affetti da malattie mentali, ma anche una carenza di organico (medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi). La statistica nazionale ci vede nelle ultime posizioni per questi aspetti. È necessario oltretutto un incremento dell’assistenza domiciliare e un aumento del finanziamento per questo genere di servizi, visto che viene costantemente ridotto il budget, ad oggi in Molise circa il 2,5% del Fondo Sanitario Regionale, nonostante le normative di indirizzo nazionali e regionali prevedono debba essere il 5%”.

In attesa di un riscontro dall’Asrem, De Chirico ha fatto sapere di voler anche presentare una interpellanza in Consiglio regionale che riguarderà anche la gestione, numericamente carente, dei malati di Alzheimer sul nostro territorio (“un solo centro diurno per 5000 pazienti, per di più non adatto ai pazienti in fase avanzata, che hanno invece bisogno di trattamenti più specifici”).

“Il nostro Molise – termina Fabio De Chirico – vive un progressivo e costante aumento della popolazione anziana, più di ogni altra regione, e di conseguenza il numero delle persone anziane con disturbi mentali o affette da Alzheimer diventa sempre più rilevante. C’è bisogno di un drastico cambio di passo se non vogliamo che l’amministrazione sanitaria diventi responsabile di diffuse discriminazioni ed emarginazioni dal tessuto sociale, come anche di crisi familiari”.

Più informazioni
commenta