Oratino

Oratino, la Giunta ‘al testosterone’ censurata dalla Prefetta: “Non ha garantito le pari opportunità”

Dubbi di legittimità sull'esecutivo comunale nominato quattro mesi fa dal sindaco Roberto De Socio: la censura per l'assenza di donne tra gli assessori è arrivata dalla Prefettura dopo la segnalazione della minoranza consiliare e della consigliera regionale di Parità.

Non ci sono donne nella giunta del neo sindaco di Oratino Roberto De Socio: l’esecutivo monogenere, nominato appena 4 mesi fa, è stato censurato dalla Prefettura di Campobasso a seguito della segnalazione del gruppo consiliare “Obiettivo Comune” (guidato dall’ex primo cittadino Luca Fatica) e dalla consigliera regionale di Parità Giuseppina Cennamo.

Il dubbio di legittimità, su una squadra di governo “al testosterone”, è stato espresso anche dalla prefetta Maria Guia Federico che in una nota di risposta al sollecito di Fatica, capogruppo di minoranza “ha fornito un parere che contribuisce a togliere ogni perplessità in merito”.

La prefetta di Campobasso, richiamando un precedente parere del ministero dell’Interno, datato 3 gennaio 2018, “ha stigmatizzato il comportamento del primo cittadino oratinese il quale, nominando una giunta municipale monogenere, ha palesemente violato i principi declinati dall’art. 51 della Costituzione Italiana, dall’art. 1 del Decreto Legislativo n. 198 dell’11 aprile 2006 (Codice della pari opportunitá) e dall’art. 23 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Fondamenti normativi che non hanno solo mero valore programmatico ma carattere precettivo, finalizzati a rendere effettiva la partecipazione di entrambi i sessi, in condizione di pari opportunitá, alla vita istituzionale degli enti territoriali”.

Ma non è tutto: dal Palazzo di Governo è stato citato anche il parere del Consiglio di Stato (n. 93/2015), il quale ha precisato che, affinché il decreto di nomina di una giunta monogenere possa essere considerato legittimo, occorre la dimostrazione di una preventiva e necessaria attivitá istruttoria, volta ad acquisire la disponibilitá allo svolgimento dell’attivitá assessorile da parte di persone di entrambi i sessi, nonché un’adeguata motivazione della mancata applicazione del principio di pari opportunità”.

Insomma, la questione sollevata dalla minoranza consiliare del piccolo borgo alle porte del capoluogo non era da ignorare o sottovalutare.

“Ora la speranza – conclude Fatica – è che il sindaco e la sua maggioranza, in ossequio ed in coerenza a ciò che predicano da mesi (rispetto delle regole), rivedano le proprie posizioni e, agendo in conformità alla normativa in materia, ristabiliscano il principio di pari opportunità nell‘esecutivo oratinese. Mostrando davvero quell’attenzione e quel riguardo alle buone pratiche amministrative, sbandierate (finora solo a parole) ai quattro venti nel corso della campagna elettorale e nei primi mesi di governo locale”.

Al di là dei commenti politici la questione è dirimente anche per un’altra ragione: Oratino non è l’unico Comune del Molise a non avere donne tra i suoi assessori. Per non parlare del capitolo Regione: la giunta di Donato Toma è monogenere esattamente come quella del sindaco De Socio. 

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