Non c'è niente da ridere

Molise terra di sfigati, la satira colpisce ancora una popolazione inerme: “Basta, la Regione deve reagire”

La nuova serie tv comica di Fox Romolo+Giuly ironizza sulla nostra regione. Forche Caudine insorge, mentre fra istituzioni e cittadini nessuno accenna a una reazione

Popolazione poco reattiva”. Questa l’etichetta affibbiata circa quindici anni fa dalla società Sorgenia al Molise, con precisione a Termoli, quando la scelse come luogo dove realizzare la Turbogas. Dai sondaggi effettuati prima di partire con la costruzione dell’impianto, venne fuori che quello molisano era un popolo poco avvezzo a protestare. Ecco, fatte le debite proporzioni, quella dicitura può essere ripresa pari pari considerando l’ennesimo tentativo di satira, per la verità piuttosto grossolana, che dalla tv nazionale prende di mira il Molise e lo fa apparire come terra di sfigati.

Come altro definire la scenetta andata in onda lunedì 24 settembre scorso sul canale Fox di Sky nella nuova serie “Romolo+Giuly”? Nella terza puntata della commedia incentrata sui romani e i loro difetti, due personaggi subiscono una punizione. Quale? Vengono inviati in Molise. La nostra regione viene rappresentata come il vuoto più assoluto. I due protagonisti, cui si sentono solo le voci e si vedono solo gli occhi su sfondo nero, ci mettono il carico da novanta. “Allora è vero che il Molise non esiste” esclama uno. E l’altro: “Qua non c’è niente”.

Ridere è impossibile, ma questo tipo di gretta ironia non strappa nemmeno un sorriso. E indigna chi ha a cuore il Molise, come l’associazione “Forche Caudine”, lo storico circolo dei molisani a Roma, che afferma di aver ricevuto numerose segnalazioni dai propri iscritti.

“La satira è sacra, ma questo stillicidio che va avanti da anni, con la colpevole assenza di organi istituzionali che dovrebbero porvi un freno ad esempio con un pool di avvocati, sta ulteriormente danneggiando l’immagine del Molise, diventato lo zimbello d’Italia” spiegano in una nota.

Difficile non essere d’accordo. Perché passi l’ormai consolidato ma stancante slogan “Il Molise non esiste” rimbalzato su social e dintorni, e può anche andare bene quando un personaggio come Cattelan ci scherza su con la modella Emily Ratajkovsky nel tentativo di far conoscere questa terra, per altro mostrandone il lato migliore.

Ma ciò che non può essere ammissibile è proprio questo accettare mestamente che chiunque possa dire qualsiasi cosa sulla regione senza doverne rispondere. Che debba passare per forza il concetto che il Molise è bello sì, ma scarso di risorse, di prospettive, di possibilità. In poche parole, che ci si debba autocompatire perché in fondo è vero, viviamo una terra di sfigati e sta bene che gli altri lo dicano, purché ne parlino.

“Non è questione di essere permalosi, ma a noi cascano le braccia perché con questo clima venefico ogni sforzo promozionale diventa immane, quasi sempre inutile – continua Forche Caudine -. Persino i tentativi di valorizzare la cultura molisana a Roma vengono sotterrati dai crescenti pregiudizi. Tutto ciò concorre a far ignorare questa terra come possibile meta turistica, contribuendo alla drammatica condizione sociale della regione, tra primati nella disoccupazione di lunga durata, desertificazione imprenditoriale, dissanguamento migratorio, crollo dei valori mobiliari e ritorno nell’obiettivo 1 per i fondi europei”.

Come indica l’associazione dei molisani a Roma, è ora di farsi sentire. “Si provi a danneggiare la Toscana o le località sciistiche più blasonate: ci si ritroverebbe con richieste milionarie di risarcimento danni. Invece gli amministratori al massimo stendono inviti d’oro agli autori di questo umorismo ormai trito e ritrito”. Esattamente quanto accaduto mesi fa col presentatore tv Joe Bastianich che aveva dato del “posto sfigato” a Campobasso.

In quel caso gli furono chieste delle scuse che non risulta siano mai arrivate, mentre da più parti venne persino invitato a visitare la città. Insomma le istituzioni hanno spesso deciso di “porgere l’altra guancia”. Forse è il caso di smetterla. Tanto vale anche per i cittadini, magari boicottando certe trasmissioni o contestando chi si presta a questo gioco al massacro per qualche mi piace in più.

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