Indaga la procura

Il direttore delle Poste gli nega un’operazione e lui lo prende a pugni

L'aggressore deve rispondere di minacce e lesioni. Il funzionario difeso dall'avvocato Silvio Tolesino ha riportato ferite giudicate guaribili in dieci giorni. Poste Italiane sta valutando di costituirsi parte civile. Sull'accaduto indagano i carabinieri, la Procura ha chiesto di acquisire le immagini delle telecamere interne alla filiale

Quando dalle carte che adesso sono finite nelle mani della Procura di Campobasso è affiorata la storia (e la successiva disavventura) del neodirettore delle Poste trasferito in un paese vicino Campobasso, la mente è andata automaticamente ad alcuni frame del film “Benvenuti al Sud”. Dove Alberto Colombo è il direttore milanese trasferito a Castellabate, paese simbolo di quel sud d’Italia dove spesso le cattive abitudini diventano consuetudine ma che a dispetto delle stesse è anche capace di aprire i cuori più grigi ad emozioni autentiche, passioni e bellezze paesaggistiche che pure il “Norde” finisce per invidiarci.

Però questo è il film con il suo lieto fine. E lui è Bisio&Co.

La parodia molisana è di tutt’altro tenore. E quello che è accaduto mercoledì 3 ottobre  nei dintorni del capoluogo molisano è senza lieto fine.

Ricordate il direttore Bisio che chiede “Dove sono i mobili? Chi si è fregato i mobili?! Ma io vi denuncio, io vi sbatto in galera!”. La risposta: “Ma se li è presi il vecchio direttore”. La chiusa del funzionario: “Direttore di niente! Ladro rimane un ladro, intanto lo denuncio, poi vediamo chi ha ragione”.

Deve averla legittimamente pensata allo stesso modo anche il direttore 45enne (e non alla sua prima esperienza da dirigente) che da pochi giorni era arrivato in questo piccolo centro e si è trovato dinanzi ad una richiesta non propriamente regolare da parte di un utente.

Il funzionario di Poste Italiane ha preso ovviamente il suo incarico sul serio. Quindi rispettando leggi e normative ha cercato di ripristinare un minimo di conformità al di là delle abitudini che spesso radicano soprattutto nelle piccole realtà. Quando allo sportello gli si è avvicinato un 60enne del posto e ha chiesto di fare un’operazione con i documenti di un familiare, il direttore di filiale ha correttamente replicato: “Mi dispiace ma non si può”.

Privo anche di una delega o di qualunque altra autorizzazione utile a poter procedere per quanto richiesto, il direttore ha invitato il cliente a tornare successivamente con i necessari permessi per poter eseguire le operazioni di cui aveva bisogno perché la “legge non permette questo genere di procedimento”.

Già, la legge. Della quale però l’utente se ne è infischiato. Al “no” del direttore ha risposto piccato, poi ha iniziato ad alzare la voce e ad inveire e all’ennesimo invito alla calma da parte del funzionario di Poste Italiane e dei testimoni che in quel momento erano in coda nell’Ufficio, è letteralmente saltato oltre il bancone e ha iniziato a colpirlo con schiaffi e pugni.

Sono stati i testimoni che lo hanno fermato e che nel frattempo hanno chiamato i carabinieri.

I militari giunti sul posto hanno raccolto la testimonianza degli utenti, poco dopo erano a casa dell’aggressore che nel frattempo si era allontanato, incurante del gesto che aveva appena commesso.

Al pronto soccorso invece il direttore dell’ufficio postale ha ricevuto le cure del caso e circa due settimane di prognosi per le ecchimosi riportate. Poi si è rivolto all’avvocato Silvio Tolesino per essere seguito in questa vicenda che intanto vede l’aggressore indagato per minacce, lesioni e violazione di domicilio.

La Procura ieri mattina – 4 ottobre  – ha chiesto ai carabinieri di raccogliere anche le immagini delle telecamere interne alla filiale per ricostruire l’accaduto. L’avvocato Silvio Tolesino che conferma i fatti denunciati ma che non vuole dire altro al riguardo, aggiunge soltanto che “in quel momento nell’ufficio postale erano presenti molte persone che potranno raccontare l’accaduto”.

Non è escluso che anche Poste Italiane in questa vicenda si costituisca parte civile. L’ufficio legale starebbe valutando questa eventuale opportunità a causa dei danni subìti.

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