Vita in Versi

Vita in versi

Haiku

Per collimare

con che cosa, continuo

a coniugar verbi?

 

Andri311018 Parafrasi = regola vuole che non si debbano commentare i testi poetici, soprattutto quando sono sintetici come gli haiku, ma ogni tanto si può fare un’eccezione. Nel tentativo di giustificare ciò che ho scritto, approfondisco ciò che avevo in mente al momento della scrittura. Solo oggi, immergendomi come al solito nelle profondità del dizionario della lingua italiana, mi son reso conto di quanto sia aggraziato il verbo collimare. Espatriando dal suo contenuto semantico, il verbo prescelto racchiude un’immagine bellissima, quella delle colline che digradano verso il mare. Chiudo la spiegazione del testo accennando all’anafora, figura retorica che consiste nel ripetere una o più parole all’inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un’immagine o un concetto. Quello che segue, l’esempio più eloquente della letteratura italiana:

 

«Per me si va ne la città dolente,

per me si va ne l’eterno dolore

per me si va tra la perduta gente.»

 

(Dante Alighieri, Divina Commedia – Inferno – Canto III, vv 1-3)

 

Nel caso della mia lirica, molto modestamente, l’anafora è “con” che si ripete in continuo e coniugar. Collimare comunque contiene “co”, che è la contrazione di “con”, ed anche in cosa.

 

Ma anche Cecco Angiolieri non era da meno:

 

S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo;

s’i’ fosse vento, lo tempesterei;

s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;

s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo;

 

Scrivendo io liriche da vent’anni, ritengo più “congruo” sintetizzare i concetti che dilatarli. La poesia narrativa, a volte composta da tanti versi, è dispersiva e spreca tante parole. Essendo passato anch’io, nella poesia narrativa, ritengo che sia una fase da superare rapidamente per chi volesse migliorarsi. Adopero un’immagine gastronomica, tanto di moda in questo periodo storico, per dimostrare il mio teorema.

Uno chef per dimostrare ciò che sa fare, quando presenta le proprie creazioni, lavora su un unico scenografico piatto, non su una teglia di crêpes o di cannelloni. La stessa cosa accade ai poeti, forse è meglio preparare un piccolissimo haiku che una poesia chilometrica!

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