Termoli

Depuratore al collasso, dati allarmanti dagli scarichi: “Perché Sbrocca non ha fatto nulla?”

Di Brino all’attacco del sindaco: “Ecco i risultati dei prelievi dell’Arpa trasmessi dal Cosib che lui presiede. I limiti di batteri sono stati superati per diversi milioni e il Comune non è intervenuto”

Che il depuratore del porto sia al collasso da anni è cosa risaputa. Lo certifica anche una nota del Consorzio industriale che sulla base delle analisi Crea dell’arco di tempo settembre 2017-agosto 2018 all’uscita dell’impianto di depurazione termolese mette nero su bianco “una situazione generale di non conformità allo scarico con il superamento di molteplici parametri”. Quello più evidente e al tempo stesso allarmante è l’escherichia coli, cioè un batterio coliforme presente nelle feci. A giugno è arrivato a oltre 24 milioni, mentre la normativa vigente all’uscita degli impianti di depurazione è fissato in 5000 Ufc per 100ml (cioè unità formanti colonia per millilitri d’acqua).

A mettere in rilievo lo sforamento, tutt’altro che episodico, è stato stamane 18 ottobre il consigliere comunale di opposizione Antonio Di Brino, in conferenza stampa assieme ai colleghi di coalizione Francesco Roberti (Forza Italia, consigliere comunale anche lui), Luciano Paduano (Fdi), Christian Zaami e Lorenzo Cristian Valeriani.

L’ex sindaco ha mostrato una lettera che il Cosib ha inviato all’Egam e al primo cittadino di Termoli e si basa sui prelievi della Crea. Una sfilza di parametri fuori norma, a cominciare appunto dall’escherichia coli. “A giugno oltre 24 milioni, ad agosto più di 13 milioni e mancano quelli di luglio. Il limite però è di 500”. Anche se il testo unico ambientale parla di 5000 all’uscita del depuratore, ma la sostanza davanti a sforamenti così abnormi, cambia poco. Anche perchè lo stesso Cosib scrive chiaro e tondo che “l’impianto non funziona a regime“. Va detto però che questo non ha a che fare con la balneazione, visto che all’uscita del depuratore vige di regola il divieto di balneazione.

Quindi Di Brino ha presentato un’interrogazione per chiedere “cosa ha fatto Sbrocca? Perché non ne ha dato informazione?”. Quindi l’esponente di centrodestra ha parlato di “quattro ingiunzioni di pagamento per sanzioni che il Comune ha ricevuto dall’Arpa Molise per sforamento dei valori. La prima è per escherichia coli in eccesso a febbraio 2016, ma seconda una mancata autorizzazione allo scarico dell’ottobre 2016, la terza a gennaio 2018 per superamento dell’azoto totale e dell’escherichia coli e la quarta a maggio 2018 per la rottura della condotta di scarico”. In un caso il Comune ha già pagato e “ho chiesto all’ente di rivalersi sul legale rappresentante, cioè il sindaco”.

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“L’interpellanza è per chiarire, non c’è nessun allarmismo” ha specificato poi Francesco Roberti di Forza Italia. “Il problema del depuratore esiste da 30 anni e conosciamo la difficoltà di delocalizzazione. Forse i fondi pubblici potevano essere spesi per questo, perché il turista può lamentarsi del traffico ma non della puzza. Qualsiasi amministrazione verrà dopo questa si troverà a fare i conti col depuratore. È un problema da risolvere a tutti i livelli, non è il caso di fare Guelfi e Ghibellini, la città è di tutti”.

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