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Commissario sanità, spunta il nome del dirigente taglia sprechi del Veneto. Lui smentisce: “Mai parlato del Molise col ministro della salute”

Il medico 54enne originario di Ururi, ma da anni con incarichi di vertice nella sanità veneta, smentisce le voci che lo vedono prossimo alla nomina di commissario ad acta per il Molise: "Ho incontrato il ministro Grillo ma non abbiamo parlato del Molise, non ci sono contatti in merito".

Era uno sconosciuto in Molise fino a qualche ora fa.

Poi, da un momento all’altro, il nome di Costantino Gallo – definito dal Fatto Quotidiano “il dirigente taglia sprechi” dopo essere stato silurato dal governatore del Veneto – è stato sulla bocca di tutti. Almeno negli ambienti della politica e della sanità regionale.

Al termine di una giornata in cui, possiamo solo immaginare, il telefono dell’ex manager della Regione Veneto, che è originario di Ururi, è stato rovente, Gallo smentisce quanto riportato oggi da alcune testate molisane che lo vedevano prossimo alla nomina di commissario ad acta per la sanità.

“Nel colloquio avvenuto a margine dell’incontro tenutosi il 3 ottobre scorso presso il dicastero della Salute con il ministro Giulia Grillo – questo leggiamo sulla sua bacheca facebook – si conferma che i temi trattati riguardavano prettamente la sanità altoatesina mentre non si è fatta alcuna menzione in merito ad un eventuale incarico di commissario ad acta presso la sanità della regione Molise, ribadendo che non vi sono stati contatti in merito. Questo a completamento dell’informazione”.

Insomma, si direbbe che non c’è nulla di ufficiale e neppure di vero. Eppure, sempre Gallo, prima di postare questa dichiarazione intorno alle 16 di oggi, 5 ottobre, aveva rilasciato una intervista a Teleregione Molise in cui non smentiva – o almeno non in maniera così netta –  un imminente incarico a casa sua “dove ci sono i miei amici e le persone a cui voglio bene”.

Gallo sottolineava di lavorare con dedizione e affetto “per le persone e non per la politica”. Analizzava l’anomalia del Molise dove le vecchie Asl non ci sono più e al loro posto c’è l’azienda unica “che avrà pure apportato dei vantaggi ma solo in parte se poi continuiamo ad avere Uoc in ogni ospedale e non, per esempio, un unico dipartimento di oculistica o di ostetricia e ginecologia”.

Insomma, ha espresso concetti che sembrano davvero fargli meritare l’appellativo del Fatto: il medico 54enne è veramente contrario agli sprechi e ai doppioni, in più è un tecnico con un curriculum prestigioso e incarna alla perfezione l’identikit che la ministra Grillo e i 5 Stelle hanno in mente per il posto da commissario chiamato a rimettere in sesto i disastrati conti della sanità molisana il cui disavanzo ‘mangia’ l’80 per cento della nostre risorse.

Se dovesse essere Gallo, però, oggi non è dato saperlo. E neppure nelle prossime ore visto che c’è da aspettare almeno il prossimo Consiglio dei Ministri (l’ultimo si è tenuto ieri e la sanità molisana non era all’ordine del giorno). Spetta al CdM, infatti, l’ultima parola sulla proposta del ministero della Salute che poi passa per quello dell’Economia e delle Finanze per la nomina, fa un ulteriore passaggio per la Conferenza delle Regione (anche se non è vincolante) e solo poi torna al Consiglio dei ministri per l’approvazione.

Un passaggio, anche se si tratta per lo più di cortesia istituzionale, è previsto anche dal presidente della Giunta regionale. E Donato Toma, come ha detto stamattina a Primonumero, della nomina  di Gallo a commissario non era stato informato.

L’unica certezza, a questo punto, sembra una soltanto: che l’incarico non andrà al governatore del Molise.

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