Luca Lanzone, 24 anni, è tornato a casa. In regime di arresti domiciliari, praticamente la stessa misura restrittiva nella quale si trovava fino a venerdì scorso, giorno in cui è stato trasferito in carcere – nel penitenziario di Larino – per detenzione ai fini di spaccio.
In via Sturzo, nell’appartamento in cui vive e dove il giudice l’ha rispedito dopo un soggiorno in cella di appena tre giorni, la polizia con l’aiuto dei cani anti-droga arrivati da Bari ha trovato hashish e marijuana nascosti in un armadio.
Il giovane, che ha precedenti per droga e che ha avuto guai anche per comportamenti aggressivi sugli spalti dello stadio comunale, è difeso dall’avvocato Ruggiero Romanazzi, che l’altro giorno ha seguito la perquisizione a casa e in garage e ha assistito anche al sequestro dell’impianto di fotocamere esterne montate dalla famiglia su un’area pubblica, e di conseguenza ritenute fuorilegge.
Per il momento Lanzone è tornato a casa, ma le indagini continuano. Gli agenti coordinati dal Dirigente di polizia Sullo e dalla Mobile di Campobasso stanno verificando tutta una serie di circostante e passando al vaglio testimoni utili a ricostruire le vicende che hanno interessato Termoli negli ultimi giorni. Già. Perché è stata una settimana di fuoco, letteralmente, nella cittadina adriatica.
Una settimana iniziata con un episodio inquietante: l’esplosione dolosa di un’auto in via Pertini. La vettura, una Fiesta, appartiene a un pregiudicato termolese, attualmente ristretto a Campobasso per scontare una condanna per droga. Una delle ipotesi alle quali si sta lavorando è quella della intimidazione finalizzata al controllo delle piazze dello spaccio. La Polizia guarda alla pista locale e ha concentrato il suo interesse negli ambienti della droga. Da qui ha avviato una serie di controlli e verifiche, e nell’ambito del lavoro si è avvalsa delle unità cinofile che hanno scoperto, venerdì, lo stupefacente a casa di Lanzone.
Le indagini continuano e potrebbero riservare altre sorprese nei giorni prossimi.
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