Campobasso

Cipriano Facchinetti, il campobassano antifascista che propose ‘Fratelli d’Italia’ come inno nazionale

L'Inno di Mameli diventato il Canto degli Italiani, la 'colonna sonora' delle cerimonie ufficiali di giuramento delle forze armate, grazie a un molisano. Lanciò la proposta nel 1946, all'indomani della nascita della Repubblica Italiana.

Se l’Inno di Mameli è diventato il Canto degli Italiani, la ‘colonna sonora’ delle cerimonie ufficiali e più solenni del Paese e del giuramento delle forze armate, si deve ad un molisano. Più precisamente, ad un campobassano illustre. La proposta fu lanciata nel 1946, quando l’Italia divenne una Repubblica dopo il Ventennio fascista e la seconda guerra mondiale, da Cipriano Facchinetti, ex senatore e ministro della Difesa dal 15 dicembre 1947 al 22 maggio 1948. E’ quanto si apprende da un verbale del Consiglio dei Ministri dell’epoca che l’Ansa ha pubblicato.

“Il Ministro per la Guerra, in merito al giuramento delle Forze armate avverte che sarà effettuato il 4 novembre. Quale inno – si legge nel documento – si adotterà l’inno di Mameli. Si proporrà schema di decreto col quale si stabilisca che provvisoriamente l’inno di Mameli sarà considerato inno nazionale“. E così l’Inno di Mameli, è diventato ufficialmente l’inno d’Italia.

Cipriano Facchinetti Campobasso

A Campobasso non solo esiste una strada a lui dedicata (nella zona di via Garibaldi), ma c’è una targa che ricorda il luogo in cui nacque questo illustre concittadino: si trova proprio al centro della città, in corso Vittorio Emanuele. Questa è una delle mete del percorso organizzato dalla locale sezione dell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani, in occasione del 25 aprile, quando viene ricordato il sacrificio degli antifascisti. E Facchinetti, nato nel capoluogo molisano il 13 gennaio del 1889, è stato un noto antifascista, tanto che andò in esilio e nel 1940 fu condannato a 30 anni di carcere.

Con la nascita della Repubblica italiana, fu membro della Consulta e poi deputato alla Costituente. Fu ministro in due governi De Gasperi, mentre dal 1948 è diventato senatore di diritto. Dal 1947 al 1952 fu Presidente e Direttore generale dell’ Ansa. Morì a Roma il 18 febbraio 1952.

 

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