Strategie di declino

Che fine farà l’Oculistica di Termoli – Larino? Cresce il malcontento per il suo ridimensionamento

Cresce il malcontento dopo l’inaugurazione della nuova unità operativa di Oculistica al Cardarelli di Campobasso: prima il Comitato Basso Molise per il Bene Comune e poi l’opposizione al Comune di Larino hanno sollecitato il Sindaco Puchetti ad intervenire a difesa dello storico reparto del Vietri. Ed il primo cittadino ha scritto una lettera al Presidente della Regione ed alla dirigenza ASReM per chiedere il rispetto degli accordi previsti dal Piano Sanitario

È sempre la questione sanità a tenere banco nel dibattito politico del comune frentano, e in questi giorni è principalmente l’oculistica al centro dell’attenzione. Dopo la conferenza stampa tenuta dal Presidente Toma ed i vertici ASReM per presentare la nuova unità operativa ed il piano di investimenti per rilanciare l’oculistica del Cardarelli di Campobasso, sono aumentati i sospetti che venga definitivamente chiuso quel che resta dello storico reparto di eccellenza del Vietri.

A riproporre la discussione politica a riguardo ci aveva pensato il Comitato Basso Molise per il Bene Comune già nei giorni precedenti l’inaugurazione del nuovo reparto a Campobasso, con una lettera aperta al sindaco di Larino dove chiedeva di “formalizzare la richiesta del rientro immediato del personale e delle apparecchiature di oculistica al Vietri, onorando l’impegno che ha preso con tutta la cittadinanza”. Il riferimento era rivolto all’ordinanza del direttore sanitario Filippo Vitale, con la quale lo scorso 28 giugno aveva spostato il personale dell’unità operativa dal Vietri al San Timoteo e comunicato l’interruzione dell’attività chirurgica fino al 21 settembre con conseguente trasferimento dello strumento di diagnostica, il fluorangiografo, presso il reparto di Termoli. Con le rassicurazioni del primo cittadino di Larino che, sollecitato in merito, aveva garantito la sua supervisione affinché venisse rispettato l’accordo avuto con la dirigenza ASReM.

Ad oggi la situazione risulta invariata e probabilmente aggravata dall’apertura del nuovo dipartimento nel capoluogo molisano, notizia che ha spinto anche l’opposizione in consiglio comunale ad intervenire per denunciare la definitiva chiusura dell’eccellenza larinese. “Cade anche l’ultimo baluardo della sanità a Larino” hanno dichiarato i consiglieri di opposizione del comune frentano, che contestano in particolar modo il sindaco Puchetti, reo di aver promesso il rientro di personale e strumentazione entro il 21 settembre e di essere poi rimasto in silenzio di fronte al mancato ritorno: “Si è trattato di un vero e proprio bluff messo in atto dalla dirigenza sanitaria. E questo con grande rammarico da parte del popolo larinese che continua ad essere defraudato della propria dignità”.

L’opposizione ha così chiamato in causa l’intera maggioranza su quali azioni intendesse intraprendere per la difesa e il rilancio della sanità a Larino, riproponendo l’idea del polo privato di eccellenza per la chirurgia, ortopedia, urologia, ginecologia e chirurgia oncologica, “proposta che era stata condivisa dalla stessa maggioranza, e che potrebbe essere un’alternativa. Non è più il tempo di tacere e tantomeno di subire, ci vogliono azioni concrete e tangibili, una scossa al sistema che non tiene conto dei bisogni primari dei cittadini”.

Facendo seguito alle pressioni subite, è così intervenuto il primo cittadino frentano che ha pubblicato una lettera indirizzata al Presidente della Regione Molise, Donato Toma, e alla dirigenza ASReM, dove chiede “che le attività chirurgiche dell’ambulatorio complesso di Oculistica del Vietri di Larino, vengano ripristinate così come previsto dal Piano sanitario vigente” confidando in un positivo e celere riscontro.

Intanto il reparto sembra ormai stabilizzato a Termoli, gli ambulatori del Vietri continuano con difficoltà ad offrire il servizio visite a Larino. Soltanto cinque medici si alternano presso gli ambulatori frentani dal lunedì al venerdì, cinque infermieri che assistono e presto diventeranno quattro causa pensionamento. L’affluenza è sensibilmente diminuita. La fine di un’epoca sembra ormai scritta, la prestigiosa storia di un’eccellenza sanitaria sta lentamente decadendo. Quello che sembrava essere un punto fermo ed intoccabile del nosocomio frentano, reparto all’avanguardia nella cura delle patologie dell’occhio, conosciuto oltre i confini regionali per aver accolto e curato migliaia di pazienti con risultati ottimali sia a livello di standard qualitativi che di bilancio economico, è stato definitivamente smembrato.

L’equipe guidata in maniera eccellente dal professor Dell’Omo aveva faticato nella ricerca di un successore, poi identificato nel dottor Covatta come figura del degno sostituto continuando a lavorare bene nonostante lo smantellamento progressivo dei servizi presenti nell’ospedale Vietri di Larino. Gran parte degli infermieri, vera anima del reparto, sono man mano andati in pensione e gli ultimi storici sono stati, in parte, dislocati improvvisamente in altri reparti al San Timoteo, altri resistono cercando di continuare ad offrire il solito qualificato servizio in ambulatorio. Ma le condizione non sono più ottimali e sono pian piano venute a mancare nel tempo, già con la conversione del Vietri in “Casa della Salute”, struttura dove non sussistono più i presupposti per fornire determinate prestazioni.

Non sarà il fluorangiografo, ormai ampiamente superato dall’Angio Otc, la nuova apparecchiatura acquistata per il Cardarelli di Campobasso che permette di esplorare a pieno il fondo oculare e di vedere con grande attenzione le patologie di tipo vascolare della retina senza invasività e senza la necessaria presenza dell’anestesista, e non sarà il rientro del personale a salvare l’oculistica di Larino. La volontà politica ha deciso di investire su Campobasso per rilanciare un settore che ha portato importanti benefici economici al territorio oltre che all’azienda sanitaria regionale, secondo un disegno strategico che esclude il Vietri dalla rete ospedaliera, nonostante i proclami elettorali e le ininfluenti contestazioni degli amministratori che da anni ormai passivamente subiscono le decisioni che arrivano dall’alto.

Al dottore Arturo Moscato l’onore e l’onere di dare un nuovo lustro all’oculistica molisana, con il supporto di medici qualificati, tra i quali c’è il figlio del dottor Dell’Omo, oltre che di apparecchiature “veramente rivoluzionarie”. Ma che fine farà l’oculistica di Termoli – Larino?

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