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Caso Desirèe, Lembo: “Donne più protette grazie al ddl Codice Rosso”

Inizia con parole dure il comunicato stampa della consigliera di Parità della Provincia di Campobasso e Autorità per i diritti e le pari opportunità della Regione Molise Giuditta Lembo: “Sono inorridita dalla brutalità e disumanità con le quali è stata uccisa la povera Desiree, ennesima vittima di violenza di soli 16 anni! Placa un pò la mia ira e la rabbia, la notizia dell’imminente approvazione del Ddl Codice rosso, presentato ieri in una conferenza stampa dal Ministro alla Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno e dal Ministro Guardasigilli Alfonso Bonafede. La  Lembo prosegue – Il Ddl Codice Rosso, recante “Modifiche al Codice di procedura penale: disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, prevede innanzitutto una “corsia preferenziale” alle denunce di violenza in cui si ravvisano seri pericoli per l’incolumità della donna. Nello specifico, tra i punti del ddl, c’è la modifica dell’art. 347 c.p.p., con la previsione dell’obbligo della polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al Pm le notizie di reato acquisite se riguardano delitti di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di semplice convivenza, senza alcuna discrezionalità sulla sussistenza dell’urgenza. La ratio è quella di avviare tempestivamente la procedura, potendo adottare provvedimenti “protettivi o di non avvicinamento” prima dell’irreparabile. Si prevede anche la modifica dell’art. 362 c.p.p., con l‘ascolto della vittima da parte del Pm entro 3 giorni dall’avvio del procedimento e l’integrazione dell’art. 370 c.p.p., obbligando la polizia giudiziaria a dare priorità allo svolgimento delle indagini delegate dal Pm, senza valutazioni discrezionali sull’urgenza, quando si verta in tema di reati (maltrattamenti, violenza sessuale, lesioni aggravate, ecc.) commessi in ambito familiare. Viene introdotto anche l’obbligo di formazione per le forze dell’ordine, con la frequenza di corsi ad hoc, con il fine di fornire al personale coinvolto le competenze specialistiche necessarie. Questi in sintesi i contenuti della nuova legge che introduce una procedura di “Codice rosso” sulla violenza contro le donne”.

“Il disegno di legge- prosegue Giuditta Lembo- è stato presentato ieri al Ministero della Giustizia in una conferenza stampa e sarà portato la prossima settimana in Consiglio dei Ministri per poi approdare in Parlamento. Un segnale importante ed incisivo che lo Stato deve dare per dimostrare di fare tutto il possibile per debellare la piaga della violenza sulle donne, puntando non solo sulla repressione e sulla punizione ma, ancor prima, sulla prevenzione di questi delitti che purtroppo e spesso non vengono puniti con condanne adeguate. Lo Stato e la giustizia devono intervenire prima che succeda l’irreparabile, proteggendo le proprie   cittadine e i propri cittadini, specie quelli più deboli da criminali che addirittura possono usufruire anche di sconti di pena! La proposta prevede di assicurare una corsia preferenziale alle denunce di violenze subite dalle donne, dando a questi casi una priorità di trattamento, proprio come succede negli ospedali con i pazienti in codice rosso. Tante donne non denunciano perché temono di non trovare una risposta adeguata da parte della Giustizia pertanto con il ‘Codice Rosso’, invece, la Giustizia avrà l’obbligo di attivarsi con tempestività per soddisfare le richieste delle donne. Inoltre, sarà decisivo lo sforzo culturale e di sensibilizzazione profonda che tutte e tutti noi dovremo compiere perché l’inasprimento delle pene da solo non è sufficiente per arginare un fenomeno che ha assunto da anni dimensioni allarmanti, infatti l’ultimo rapporto Istat parla di 4,5 milioni di donne costrette a compiere atti sessuali e 1,5 milioni di donne stuprate. E’inaccettabile anche che oggi, nonostante alcune norme, ci siano donne che muoiono in attesa di giudizio! Il fattore tempo è quello decisivo perché occorre aiutare immediatamente le donne che denunciano e reagire in tempi stretti alle prime manifestazioni di violenza prima che queste degenerino e magari sfocino in qualcosa di irreparabile”.

“Per questo è fondamentale infrangere il muro del silenzio, parlando sempre di più dei femminicidi e di tutte le storie di maltrattamento, è fondamentale onde evitare che queste vicende passino in secondo piano. Con la nuova legge – conclude Giuditta Lembo – spero ci saranno procedimenti più snelli, senza fasi di stallo per la tutela tempestiva delle vittime di violenze domestiche e di genere. Inoltre ritengo importante l’obbligo di formazione per le forze di polizia che trattano questo tipo di procedimenti in modo che siano specializzati nella prevenzione e nella repressione e che abbiano una preparazione specifica all’interlocuzione con le vittime. Il  Molise in questo caso è stato precursore poiché questi corsi  di formazione sono stati organizzati da me già gli anni passati con la collaborazione della Regione Molise attraverso l’Asrem e l’Università degli studi del Molise e sono stati finalizzati anche all’attivazione del Codice rosa presso i Pronto soccorso”.

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