Riccia

Tentato omicidio a Riccia: la Procura vuole in cella i due indagati, il Riesame dice “no”

l tribunale ha confermato la tesi che aveva già espresso il gip in precedenza rigettando la richiesta della custodia in carcere e confermando invece gli arresti domiciliari. Soddisfatti i difensori Cristofaro, Fazio e Sulmona che ribadiscono: “Non c’è stato alcun tentativo di uccidere”

Lo avevano sostenuto davanti al Gip Enrico Di Dedda e lo hanno ripetuto anche davanti al Riesame dove sono arrivati su appello della Procura che in disaccordo con il Giudice per le indagini preliminari aveva  chiesto che i due giovani arrestati il 5 agosto scorso aver accoltellato un tecnico del Comune di Riccia restassero in carcere.

E invece anche il Riesame, come aveva fatto già il Gip, ha respinto il ricorso della procura e stabilito che i due ragazzi (uno di Campobasso, l’altro di Ricci) devono rimanere confinati agli arresti domiciliari.

Le motivazioni della scelta saranno notificate nei prossimi giorni ma intanto non è escluso che come aveva già fatto il gip Di Dedda, anche il Riesame abbia ritenuto che non sussista l’accusa di tentato omicidio per la quale era stata chiesta la custodia in carcere ma soltanto quella di lesioni aggravate.

Soddisfatto l’avvocato Nicolino Cristofaro che difende il giovane, maggiore indiziato, il quale durante le fasi dell’arresto aveva avvertito un malore tanto da essere ricoverato in ospedale. Il malore – fu poi precisato – era con molto probabilità dovuto ad una cardiopatia di cui il 25enne di Riccia è affetto.

Soddisfatto anche l’avvocato Giuseppe Fazio che insieme alla collega Assunta Sulmona difende il secondo (coetaneo del primo) che è di Campobasso ma che quel sabato sera si trovava a Riccia dalla nonna e aveva quindi deciso di fare un passeggiata in paese nell’ambito della manifestazione “Folk Festival”.

Il loro assistito in realtà in carcere ci è finito all’alba della domenica successiva ai fatti mentre per il secondo a causa del ricovero fu disposto il piantonamento in ospedale.

Tre giorni dopo, la valutazione di una misura meno afflittiva firmata da Enrico Di De Dedda. Confermata dal Riesame che nelle ultime ore ha firmato il secondo provvedimento.

“E’ ovvio che sono appagato dal risultato – ha confessato Cristofaro– ora leggeremo bene le carte e le motivazioni per lavorare affinché al nostro assistito venga riconosciuta la estraneità ai fatti così come sono stati contestati”.

Dello stesso parere i legali Fazio e Sulmona che hanno accolto con sollievo la conferma del Riesame anche se “sin da subito abbiamo dimostrato che non c’era alcuna volontà di uccidere  e soprattutto che il mio cliente ha chiamato egli stesso i soccorsi. Il suo ruolo nella lite è stato quello di separare i due che stavano battibeccando” hanno precisato.

I due giovani, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, furono arrestati perché autori dell’accoltellamento ai danni di un 37enne del posto, geometra del Comune. L’iniziale diverbio – pare nato per futili motivi – sarebbe presto degenerato  e mentre l’aggredito si trovava a terra, uno dei due arrestati avrebbe estratto un coltello sferrandogli due coltellate all’altezza del fegato e della colonna vertebrale per poi fuggire.

A seguito delle ferite subìte, il 37enne fu soccorso da alcuni passanti e successivamente dal personale del 118 il quale, giunto sul posto, lo portò in ospedale dove fu ricoverato presso il reparto di chirurgia per essere curato.

 

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