Case inagibili: i numeri

Tendopoli, si comincia a smantellare. Per gli sfollati rebus: casette di legno o sistemazioni alternative

A Guglionesi 58 edifici o appartamenti con inagibilità totale e 33 con inagibilità parziale; a Larino 62 edifici o appartamenti con inagibilità totale e 9 con inagibilità parziale. Il campo della Protezione Civile di Guglionesi ospita al momento 15 persone: 8 tende già smontate, “noi restiamo almeno fino allo stato di emergenza” spiega il responsabile Gianni Ciccaglione. Sono circa 120 le persone senza più casa dopo il terremoto del 16 agosto. Una ventina a Montecilfone, circa 30 a Larino. Non si esclude l’abbattimento degli edifici maggiormente danneggiati e si aspettano le decisioni del governo per capire il da farsi

La villa comunale di Guglionesi, il cuore del centro urbano, resta rossa. Il colore dei mezzi dei Vigili del Fuoco, delle camionette e delle auto che dalla mattina alla sera fanno avanti e indietro tra la postazione mobile dell’emergenza e le abitazioni private per le quali i proprietari chiedono verifiche e sopralluoghi. Venti giorni dopo il terremoto, nell’incertezza sulla sequenza sismica che ha colto di sorpresa residenti e geologi, si viaggia ancora a una media di 60, 70 visite giornaliere a Guglionesi.

Tante sono le richieste, e smaltirle in maniera più rapida di questa è impossibile. Le squadre dei Vigili del Fuoco continuano a raccogliere domande, ad archiviarle, a spostarsi da un capo all’altro del paese e nelle contrade rurali per le ispezioni, al termine delle quali compilano una scheda che finisce al coc del Comune. Il Comune, con l’ufficio tecnico, procede alle ordinanze. Quelle di inagibilità o agibilità parziale. Al momento sono circa 120 le persone sfollate. “Quelle che – spiega il sindaco Mario Bellotti – non hanno una casa sicura e sono state allontanate da situazioni di potenziale pericolo”. I fabbricati vietati sono masserie rurali come condomini nel centro storico, case in muratura ma anche costruzioni più moderne come il palazzo Iacp di via Salvatorelli, i cui 22 inquilini sono stati costretti ad andar via. “In alcuni casi sarà necessario l’abbattimento – spiegano dal Municipio – in altri sarà sufficiente l’adeguamento sismico e il miglioramento della stabilità, ma è presto per questo tipo di analisi”.

E’ presto, con uno stato di emergenza in attesa di risposte. Forse qualche parola in merito il Governo la dirà il 7 settembre. E comunque non prima di quella data, quando si riunirà il Consiglio dei Ministri. Intanto gli sfollati sono complessivamente, nel cratere bassomolisano, almeno 200. E non conoscono il loro destino. Potrebbero avere diritto a una casetta di legno, come già accaduto in altri terremoti vicini, come quello di San Giuliano di Puglia. Ma potrebbero anche trovare una sistemazione alternativa. “Non si possono fare pronostici al momento, vediamo che succede con l’emergenza” dice Gianni Ciccarone, capo di campo Protezione Civile a Guglionesi. Un campo montato la notte stessa della scossa più forte alle spalle del campo sportivo e, come riconoscono i cittadini in maniera praticamente unanime, gestito benissimo.

 

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Al momento, delle duecento persone ospiti inizialmente delle tende della Protezione Civile, ne sono rimaste 15. “Sono quelli che una casa non ce l’hanno più, che hanno perso tutto” continua Gianni, che con Angelo Del Gesso, responsabile regionale, coordina le mille richieste e incombenze giornaliere con la sua associazione Sant’Antonio Onlus, presente insieme con la Misericordia, che è qui dal primo momento, e con i volontari di Portocannone, San Martino, Casacalenda, Petacciato e Montenero.

La tendopoli, dove si servono tre pasti al giorno preparati nella cucina della scuola elementare e portati al campo, comincia a essere smantellata. Il numero degli sfollati è calato rispetto alle prime due settimane. “Chi aveva paura ma la casa agibile è rientrato – prosegue Ciccarone – e chi aveva la casa da verificare ha fatto ritorno dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco, nei casi in cui non sono state riscontrate criticità”. Sono rimaste 12 tende, 8 sono state smantellate “perché non servivano, ma sono pronte in caso di nuove emergenze”.

Per ora resteranno così fino al 15 ottobre, poi si vedrà. “Dipende da quello che accade e da come evolve la situazione” spiegano i volontari, aggiungendo che sulla sistemazione definitiva degli sfollati decideranno gli enti preposti, “anche in base al numero”.

Il quadro è ancora incerto, “appeso al cielo” come racconta la signora Maria, una degli anziani ospite qua perché non saprebbe dove altro andare.

 

I NUMERI DEI VIGILI DEL FUOCO – Per molti la presenza dei Vigili del Fuoco è rassicurante.  “Ormai fanno parte di questo paese” dicono con un sorriso di gratitudine. Il lavoro delle Unità di Comando Locale di Campobasso ed Isernia, con i funzionari tecnici e il personale operativo giunti da altri comandi limitrofi, è enorme: dal 16 agosto sono stati fatti in totale 2027 interventi di cui 1154 a Guglionesi e 840 a Larino.

 

A Guglionesi risultano 58 edifici o appartamenti con inagibilità totale e 33 con inagibilità parziale; a Larino 62 edifici o appartamenti con inagibilità totale e 9 con inagibilità parziale.

Uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco impegnati giornalmente: 73 unità operative, 29 mezzi, 9 squadre per verifiche, 8 funzionari tecnici e 1 squadra Sapr (droni) provenienti anche dalle regioni limitrofe.

 

 

 

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