Il post emergenza

Sisma, “via le persone dalle tende”. Contributi per l’autonoma sistemazione degli sfollati

Il commissario alla ricostruzione post sisma oggi tornerà a Montecilfone, epicentro dello sciame sismico che ad agosto ha interessato il Basso Molise. I tecnici della Regione illustreranno ai Comuni "come fare richiesta per l’autonoma sistemazione e per gli interventi più urgenti. Dobbiamo uscire dall’emergenza e dare un contributo per l'autonoma sistemazione”. Previsti contributi da un minimo di 400 ad un massimo di 900 euro per le famiglie.

Il giorno dopo l’annuncio della nomina a commissario alla ricostruzione post-sisma, in via Genova si svolge la prima riunione della Unità di crisi regionale. Il commissario-governatore Donato Toma vuole accelerare e chiudere almeno la fase dell’emergenza prima dell’arrivo della stagione più fredda e delle piogge che aumenteranno i disagi nelle tendopoli. Ma soprattutto perchè ci sono 30 giorni di tempo per programmare i 2 milioni di euro già assegnati da Roma per sistemare i danni causati dallo sciame sismico dello scorso agosto.

Qui vivono gli sfollati del basso Molise, di Montecilfone, Guglionesi e Palata, che hanno perso la propria abitazione dopo la scossa di magnitudo 5.2 dello scorso 16 agosto.

Oggi, 24 settembre, quasi un mese e mezzo dopo il sisma, il capo della Giunta regionale tornerà nell’area del cratere sismico: alle 18 sarà a Montecilfone per pianificare i primi interventi per uscire dell’emergenza. Qualche ora prima, a margine di una conferenza stampa a palazzo Vitale, traccia la strada: “Dobbiamo togliere le persone dalle tende, questa è la priorità. Chi dorme in tenda deve avere una sistemazione adeguata. Abbiamo una ordinanza che ci permette di far ciò” .

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Nel paese dell’epicentro del sisma i tecnici della Regione illustreranno ai Comuni “come fare richiesta per l’autonoma sistemazione e per gli interventi più urgenti. Poi procederemo perché dobbiamo uscire dall’emergenza”.

Dal report che questa mattina è arrivato sul tavolo del presidente emergono i numeri degli sfollati: nelle tendopoli “c’è qualche centinaio di persone”, ma bisogna avere ancora un quadro esatto delle persone che hanno bisogno dell’autonoma sistemazione. “Ci sono persone – spiega ancora Toma – che hanno bisogno dell’autonoma sistemazione ma che hanno trovato sistemazione presso un familiare. Noi dobbiamo dare loro un contributo affinchè le persone possano organizzarsi autonomamente senza gravare su altre famiglie o creare situazioni di sovraffollamento residenziale”.

Stando alle prime informazioni fornite dalla Regione, i contributi per l’autonoma sistemazione, saranno assegnati ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte oppure sgomberata perchè dichiarata inagibile. Queste le cifre previste: 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 euro per i nuclei familiari composti da due unità,  700 euro per quelli composti da tre unità,  800 euro per quelli composti da quattro unità, fino a un massimo di  900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità.

Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore a 65 anni, portatrici di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al  67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili, anche oltre il limite massimo di 900 euro.

Oltre all’emergenza sfollati, c’è anche quella più ampia della ricostruzione con una somma considerata non adeguata dai piani alti di via Genova.

“Mi aspetto – scandisce Toma – che il Governo prenda in considerazione il piano degli interventi e stanziare ulteriori fondi di cui abbiamo necessità”. Il primo finanziamento da 2 milioni non basta: “Da una prima previsione ci vorranno altri fondi. Quanti? Non sono in grado di dirlo ora. Noi avevamo quantificato 4 milioni di euro, una cifra congrua per le prime necessità. Ce ne hanno assegnati 2 perché c’era disponibilità per quella cifra, ma ho avuto rassicurazioni dal presidente del Consiglio dei Ministri e dal capo della Protezione civile che il Molise non verrà lasciato da solo. E mi aspetto che avvenga come Ischia, quando furono stanziati prima 5 milioni e poi si arrivò a 32 milioni di euro”.

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