La nomina del capo della protezione civile

Terremoto in Basso Molise, Toma come Iorio: è commissario alla ricostruzione

Il nuovo Commissario è il Governatore Donato Toma. Il Presidente della Regione si occuperà di organizzare la macchina della ricostruzione post-sisma e gestirà i contributi ‘autonoma sistemazione’ a disposizione per le famiglie con abitazioni distrutte, in parte o in toto, dal sisma

Lo stesso destino del suo predecessore, l’ex capo del governo di centrodestra Michele Iorio. Quest’ultimo venne nominato commissario dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia del 31 ottobre 2002. Ora tocca a Donato Toma.

A distanza di più di un mese dallo sciame sismico che ha colpito il Basso Molise il 14 e 16 agosto, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha nominato un commissario delegato ad acta: la scelta è ricaduta sul presidente della Regione Molise Donato Toma. “Una nomina a titolo del tutto gratuita”, ci tiene a specificare il governatore che “potrà avvalersi delle strutture regionali, provinciali, comunali e delle amministrazioni centrali e periferiche delle Stato.  Entro trenta giorni dall’emanazione dell’ordinanza, procederà alla predisposizione di un piano degli interventi da sottoporre all’approvazione del capo del Dipartimento della Protezione Civile”.

Il provvedimento si è reso necessario perché gli eventi sismici “hanno determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e per la sicurezza dei beni pubblici e privati – si legge nel comunicato inviato alla stampa da Palazzo Vitale – nonché l’evacuazione di diversi nuclei familiari, oltre a danneggiamenti alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati”. Il procedimento è finalizzato all’accelerazione del processo di ricostruzione, per permettere un ritorno alla normalità, o almeno lo si auspica, delle condizioni di vita delle popolazioni colpite dal terremoto.

Il nuovo commissario delegato avrà compiti di “organizzazione ed effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall’evento degli interventi necessari – continua la nota stampa – E urgenti per la rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità, come pure al ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa nei comuni e territori interessati, anche mediante interventi di natura temporanea”.

Il sisma del resto ha reso inagibili diverse strutture del nuovo cratere, provocando danni per diversi milioni di euro: uffici postali, minimarket, chiese, appartamenti privati e, soprattutto, gli istituti scolastici. Per questi ultimi stanno arrivando i fondi, circa 3,6 milioni di euro, che copriranno i lavori di messa in sicurezza delle scuole di Guglionesi, Portocannone e Tavenna. Nella sola Guglionesi, ad oggi, si contano ancora più di sessanta sfollati, individuati anche nelle campagne limitrofe. Nelle scorse ore, intanto, sono iniziate le operazioni di smontaggio della tendopoli allestita a Palata, paese di grande importanza dal momento che rappresenta il centro operativo misto che servirà, in caso di necessità, i vicini comuni di Tavenna, Acquaviva, Montecilfone e Castelmauro.

Il contributo erogato dal Governo Conte per la ricostruzione è di 2 milioni di euro, a fronte di una richiesta del doppio della somma. Denaro che dovrà essere spartito tra i paesi del cratere sismico che hanno subìto i maggiori danni. A questi si aggiungono i contributi ‘autonoma sistemazione’ previsti nell’ordinanza. Fondi che si spera verranno utilizzati solo per i terremotati e non per finanziare altri progetti come avvenne con il sisma del 2002 (clamoroso il caso della patata turchesca, ndr). Quella ricostruzione divenne l’emblema dello spreco e finì al centro di una serie di inchieste della magistratura.

Il Commissario avrà a disposizione una fetta di aiuti da assegnare ai nuclei familiari che hanno subìto danni, totali o parziali, alle proprie abitazioni. Nello specifico si tratta di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 euro per i nuclei familiari composti da due unità,  700 euro per quelli composti da tre unità,  800 euro per quelli composti da quattro unità, fino a un massimo di  900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità.

Particolare attenzione è dedicata alle famiglie con anziani superiori ai 65 anni, portatori di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%. A loro sarà concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro al mese, anche oltre il limite massimo di 900 euro. I benefici saranno corrisposti dalla data indicata nel provvedimento di sgombero e saranno concessi fino a che non ci saranno le condizioni per il rientro, in sicurezza, nelle proprie abitazioni.

Toma insomma è riuscito ad ottenere una nomina che invece ancora aspetta il suo collega Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e attualmente escluso dal governo Lega-5 stelle dall’incarico di commissario governatore per la ricostruzione del ponte Morandi.

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