L’ovazione c’è stata prima e dopo: e non poteva che essere così per Steve McCurry, una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea, protagonista del tour estivo di Poietika, l’art festival della Regione Molise e della fondazione Molise Cultura.
A introdurre l’artista, sul palco di un gremito teatro Savoia, pieno soprattutto di fotografi ma anche di appassionati di cultura a 360 gradi, il presidente della Regione Molise Donato Toma e la presidente della Fondazione Antonella Presutti oltre all’assessore Vincenzo Cotugno, a Bibi Giacchetti, curatrice delle mostre di Steve McCurrye e al direttore artistico di Poietika, Valentino Campo, abilissimo nell’organizzazione di quella che è stata senza dubbio una riuscita operazione culturale.
Durante la prima parte della serata è arrivata una grande notizia: si è chiuso oggi l’accordo con McCurry per portare una sua mostra in Molise. L’appuntamento è dal 26 gennaio al 28 aprile 2019, sarà una mostra curata dalla Fondazione alla ex Gil e sarà anche uno degli eventi di punta della prossima stagione invernale che l’assessore Cotugno ha intenzione di vivacizzare sempre sotto slogan ‘Turismo è cultura’.
McCurry si è detto entusiasta dei luoghi che ha visitato e dall’accoglienza ricevuta. Ha dormito nella splendida dimora Cannavina – dove in mattinata ha ricevuto le autorità istituzionali – e pranzato al ristorante Monticelli. Ha promesso che tornerà per fotografare il Molise e confermato la sua presenza per la mostra, notizia accolta con grande soddisfazione dalla platea.
Poi la lectio magistralis in cui ha parlato dei suoi viaggi, raccontato gli aneddoti e, ovviamente, approfondito il concetto di bellezza che era il tema della lezione. La ragazza afghana, celebre foto scattata anni fa, è stata solamente una delle 400 immagini mostrate che hanno permesso al pubblico di entrare, letteralmente nel vivo della sua attività professionale. Ma anche della storia che McCurry racconta molto spesso lavorando in scenari di guerre internazionali dove solo un occhio abile come il suo è capace di cogliere sfaccettature difficilmente osservabili e la bellezza “che a volte arriva da una combinazione di elementi, situazioni, luoghi, culture e luci”.
(MC)
commenta