Campobasso

Palazzo anni ’70 trasformato in opera d’arte: il centro riscopre il bello. “L’ispirazione? Barcellona e Gaudì”

E' stato trasformato in un'opera d'arte uno dei palazzi costruiti negli anni '70 in via Mazzini a Campobasso. "Il nostro obiettivo è riportare il cittadino a vivere il centro della città", sottolinea l'imprenditore Vittorio Morelli.

Il colpo d’occhio è visibile. Chiunque sia passato in questi giorni in via Mazzini non ha potuto fare a meno di notare l’esplosione di colori. E’ stata una ristrutturazione ‘speciale’ quella realizzata sul palazzo degli anni ’70 che sorge a pochi passi dal convitto ‘Mario Pagano’ e da piazza Prefettura. Sulla facciata c’è un’opera d’arte. E’ l’innovativo progetto CondoArt della Mr Investments. 

Mi sono ispirato a Barcellona e ai bellissimi palazzi di Gaudì“. Edifici che sono opere d’arte che fanno parte dei circuiti turistici.  A raccontarlo è colui che ha voluto investire nella sua idea, l’imprenditore campobassano Vittorio Morelli. “Ho voluto trasformare la filosofia di Gaudì in chiave moderna e in salsa tutta molisana. Perchè parliamo di un’opera di arte contemporanea realizzata dal molisano Elio Cavone, mentre il progettista è il campobassano Jacopo Di Cristofaro“.

Il palazzo più bello del mondo via Mazzini CondoArt

Non c’è solo una mera finalità estetica o non è solo una semplice operazione commerciale. Tutt’altro. “Io non ho voluto solo creare un edificio – spiega Morelli – per garantire il massimo del comfort e della bellezza estetica per chi abiterà negli appartamenti, ma la filosofia alla base di CondoArt – che è una denominazione brevettata – è un’altra: ho voluto creare qualcosa di bello per valorizzare la città. Abbiamo voluto sviluppare un’opera d’arte realizzata da un artista molisano e abbiamo realizzato un progetto di riproduzione dell’opera d’arte all’interno della facciata di cristallo, è stato un lavoro importante e con dei costi notevoli. Ma volevo piantare un seme in questa città e avviare un processo di riqualificazione“.

Vittorio Morelli

Una riscoperta del bello, dunque. Un piacere per gli occhi in un centro città che ha quasi perso la sua eleganza ottocentesca ed è pieno di edifici (anche storici, purtroppo) che cadono a pezzi. Il Roxy e l’ex Ariston sono diventati due ruderi, ad esempio.

“Oggi si parla tanto di rigenerazione urbana – insiste Vittorio Morelli – che ha l’obiettivo di riportare il cittadino a vivere il centro della città. Oggi abbiamo delle periferie moderne perchè si continua a consumare suolo e a costruire in periferia e si lascia nel degrado il centro della città“. Insomma, “abbiamo voluto investire nell’estetica della città”.

L’edificio, che ospita la sede principale della Unicredit di Campobasso ed è composto da 23 appartamenti, è stato migliorato sismicamente.

Morelli ha presentato il progetto in anteprima al convegno ‘Scenari immobiliari’,  intitolato ‘Forum del Sud: Investire nel territorio per rilanciare il Paese’, uno degli appuntamenti più importanti d’Italia per gli operatori del settore.

“Quello che mi ha gratificato tanto da campobassano – perchè io mi sento veramente campobassano e sono voluto rimanere qui nella mia terra perchè possiamo vivere in un territorio sano e dalla dimensione umana rispetto alle metropoli – è che, mentre tutti gli operatori parlavano di Milano, Roma e Venezia, in cui sono concentrati gli investimenti, io ho portato un progetto sviluppato a Campobasso. E così il nome della città ha girato in tutta la tavola rotonda a cui ha partecipato Paolo Gencarelli, manager di Poste Italiane, e moderata da Aldo Mazzocco della Generali Real Estate. Il progetto ha fatto molto scalpore perchè nessuno al mondo aveva pensato di riprodurre un’opera d’arte in una facciata di un palazzo“. Un progetto che ha dunque pure conquistato il gotha del mondo immobiliare italiano e non. Insomma il palazzo più bello del mondo ora si trova in Molise.

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