Salone del gusto

Osterie d’Italia 2019, tre sono molisane. Chiocciole Slow Food a Campobasso, Termoli e Agnone

Novità per il Molise del mangiare bene. Cresce il numero delle Chiocciole, simbolo di Slow Food, sinonimo di semplicità, genuinità e personalità degli osti Oltre a ‘Da Concetta’, istituzione della cucina molisana a Campobasso, entrano "Moriello 2.0" a Termoli e la Locanda Mammì di Agnone

C’è una Chiocciola in più nella geografia del buon mangiare in Molise. L’ha conquistata la Locanda Mammì di Agnone che entra a pieno titolo tra le migliori osterie italiane, secondo la Guida alle Osterie d’Italia di Slow Food.

Il top della ristorazione italiana che sposa il moderno senza rinnegare il passato, che conosce la materia prima che usa, tra prodotti di prossimità e ricette tipiche, e che fonda su accoglienza e convivialità la sua forza persuasiva, si è riunito ieri nella sala Gialla del Lingotto di Torino. Occasione importante: la presentazione della ‘Guida 2019’  nel contesto del sempre avvincente, e saporito, Salone del Gusto.

La novità per il Molise è appunto il numero delle Chiocciole, simbolo di Slow Food, sinonimo di semplicità, genuinità e personalità degli osti italiani. Ben rappresentato il nostro territorio, sebbene siano ancora poche le osterie molisane presenti nella Guida, almeno rispetto alle altre regioni. Detto della new entry che arriva dall’Alto Molise, la vetrina la prende ancora una volta il ristorante tipico campobassano ‘Da Concetta’, istituzione della cucina molisana che non insegue le mode, ma spesso le anticipa, mentre c’è un avvicendamento a Termoli dove perde la Chiocciola ‘Osteria dentro le mura’ ma in compenso la guadagna ‘Moriello 2.0’ su Corso Nazionale.

Applausi per i ‘nostri’ ristoratori. Presente il solo Fabio Gianfelice, titolare dell’osteria della mamma, per tutti  ‘Zì Concetta’. Una conferma per l’antica locanda di Via Larino a Campobasso, e un bel biglietto da visita per le altre due locande di Termoli e Agnone.

 

Il Molise a tavola esiste. Ma questa non è una novità. E alla fine, come un buon dessert fatto in casa, arrivano le parole al miele del grande Carlo Petrini, fondatore dell’associazione Slow Food. “Siete diventati un esempio di comunità – ha detto il noto gastronomo e scrittore italiano rivolto agli osti presenti al Lingotto – Siete ben voluti e, mi raccomando, siate sempre generosi. Vi siete affermati perché sensibili alle richieste delle nuove generazioni che non sono più disposte a stare male per il cibo o a distruggere il pianeta. Bravi, perché avete capito che ambiente e salute sono i due elementi del futuro. Trent’anni fa – ha proseguito ‘Carlin’ – non c’era questa sensibilità, si era più ‘mangioni’.  Ora, invece – ha concluso – ci siete voi che siete un bene prezioso per tutto il pianeta”.

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