Termoli

Lo strano caso di via Sandro Pertini: i pali della luce sono nuovi, ma non si accendono

Una strada in cui sorgono palazzi di nuova costruzione che da anni resta al buio, malgrado la presenza dei pali per l'illuminazione pubblica.

Lo strano caso di via Pertini. Sembra quasi il titolo di un libro di avventura, ma per i numerosi palazzi situati in quel lembo di città della periferia nord di Termoli quasi ‘dimenticata’, è una triste realtà. La strada sorge al lato della statale 483, arteria che si dilunga dalla rotonda di via Volturno fino al centro commerciale ‘La Fontana’ e che consente lo svincolo per il capoluogo di regione e per Pescara. Una via completamente all’oscuro, nel vero senso della parola, in cui diventa difficile, se non impossibile, camminare in sicurezza.

La singolarità non risiede nel fatto che la zona sia completamente al buio, quanto nel paradosso della presenza dei pali della luce che, tuttavia, non sono attivi: lungo il marciapiede, infatti, le numerose installazioni per l’illuminazione pubblica si mettono in bella mostra. Con lo sguardo rivolto in basso, le lampadine nuove e con nemmeno un segno di usura evidente, i pali fanno da sentinella al rientro a casa dei residenti. Peccato, però, che siano del tutto inutili dal momento che restano spenti: “Non si sono mai accesi”, lamentano alcuni residenti, visibilmente preoccupati per la situazione che sembra trascinarsi da diversi anni.

Un’anomalia che rappresenta un serio pericolo sia per i pedoni che per i ciclisti che, dopo una giornata fuori casa, devono destreggiarsi tra il buio per riuscire a rincasare. “Ho una figlia di 12 anni – dichiara un padre – Spesso prende la circolare, ma al calar della notte temiamo per la sua incolumità”. La fermata dell’autobus si trova nello spiazzale che precede la via, lunga circa 200 metri, provvista di un largo marciapiede e di asfalto nuovo. Con l’arrivo dell’autunno e l’accorciarsi delle ore di luce naturale il pericolo è dietro l’angolo: “Capita che chi gira con la propria auto non veda il pedone che, dopo essere sceso dal bus, si appresta a raggiungere il tratto pedonale – ammettono i residenti – Cosa accadrebbe nel caso in cui l’auto non si fermasse in tempo?”.

Per cercare di ovviare a questo problema e difendere la propria incolumità, molti cittadini si sono dotati di mini torce da utilizzare una volta imboccata la via. Non è raro vedere le piccole luci accese muoversi assieme al pedone, come il pubblico di un concerto in un grande stadio. Atri, invece, preferiscono utilizzare quelle dei propri cellulari come ausilio per percorrere il tratto di strada che li condurrà fino al portone, in modo da rendersi visibili a chi transita in auto.

Nel corso degli anni i residenti hanno provato ad andare a fondo della questione, ma non è ancora chiaro se si tratti di un malfunzionamento della rete di distribuzione dell’energia elettrica o se ci sia un problema più profondo da ricercarsi nella proprietà della strada: “Non sappiamo chi debba occuparsi della questione – concludono i residenti – Se si tratta di strada pubblica è a carico del Comune, nel caso in cui fosse privata dovremmo aver già pagato la fidejussione”. Gli oneri di urbanizzazione primaria, ovvero tutte le opere che servono per rendere edificabile un’area, si pagano nel momento in cui viene rilasciato il permesso a costruire ma, come ammettono loro stessi, “nessuno ci ha mai detto se siano stati versati al Comune”.

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