Parte la classificazione

L’acqua del Liscione sotto esame: “Oggi è sufficiente, deve diventare buona”

Le acque della diga sotto la lente dei tecnici dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale che saranno coadiuvati dai vigili del fuoco per il prelievo dei campioni. "Dal punto di vista chimico e biologico è sufficiente, ma va migliorata", dicono dall'Arpa. Ad influire sulle condizioni di salute dell'invaso sono i depuratori che funzionano male e gli stabilimenti industriali come i caseifici.

Il Basso Molise aspetta da dodici anni la realizzazione dell’acquedotto Molisano Centrale. L’unica opera che, in pratica, consentirà alla popolazione di bere dal rubinetto un’acqua fra le migliori d’Italia. Nel frattempo in questi anni qualche disagio per chi vive tra Guardialfiera e la costa pure c’è stato, come l’aumento di cloriti e sostanze nocive come trialometani che periodicamente ha provocato l’interruzione del servizio idrico, oltre a frequenti carenze a causa di impianti malandati e condotte vetuste.

Dobbiamo migliorare la qualità dell’acqua dell’invaso del Liscione”, dicono dall’Arpa Molise, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Dal punto di vista tecnico, attualmente è classificata come A2 in base ad una serie di parametri che vengono assegnati alle acque dei laghi. Il massimo è A1, il minino è A3.

Cosa vuol dire? “Ai fini dello stato chimico e biologico è sufficiente, ma va migliorata: bisogna prestare attenzione alle attività umane che poi influiscono sull’acqua superficiale del Biferno e dunque sul lago”. Gli stabilimenti industriali e lo scarso funzionamento dei depuratori incidono sulla salubrità.

“Ai fini della produzione di acqua potabile, se il lago fosse stato di categoria A1, gli interventi del potabilizzatore sarebbero stati minori. Ma visto che l’acqua del lago è classificata come A2, occorrono più interventi”. A spiegare nel dettaglio lo ‘stato di salute’ della diga è il direttore tecnico scientifico di Arpa Molise Bernardino Principi che, assieme al Comando provinciale dei vigili del fuoco e alla Regione Molise, avvierà da mercoledì prossimo un controllo e monitoraggio delle acque del Liscione.

Arpa e Regione Molise invaso Liscione

L’obiettivo è portare “l’acqua dell’invaso ad A1”, sottolinea il commissario straordinario di Arpa Molise, Antonella Lavalle. L’ultima classificazione risale al 2015. Bisognerà dunque “incidere dal punto di vista batteriologico”. A cambiare la qualità delle acque del lago sono fondamentalmente i depuratori delle città. “Quelli costruiti negli anni Ottanta devono essere rivisti, alcuni sono talmente vecchi – come il depuratore del porto di Termoli – che non ce la fa più”, aggiunge Principi.

Massima attenzione pure alle attività umane e degli stabilimenti industriali, ad esempio quelle dei caseifici. Per l’Arpa, dovrebbe essere monitorato l’utilizzo del siero che “a volte ritroviamo nei corpi idrici”.

Oltre al controllo delle acque dell’invaso, sarà svolto pure lo studio del fitoplancton e della fauna ittica. Sarà inoltre effettuata una “stratigrafia”, ossia l’acqua del lago verrà studiata attraverso delle sonde “centimetro per centimetro” per ottenere ad esempio i valori di ph, salinità e ossigeno disciolto.

Attività che saranno svolte grazie ad un’apposita convenzione firmata tra il Comando provinciale e l’Arpa Molise, presentata stamattina 11 settembre alla stampa e in base alla quale personale e mezzi nautici dei vigili del fuoco consentiranno ai tecnici dell’Agenzia regionale di svolgere l’attività di monitoraggio in totale sicurezza.

Arpa e Regione Molise invaso Liscione

“Noi forniremo un battello pneumatico con tre patentati nautici che condurranno sul lago e con strumentazioni gps i tecnici dell’Arpa che effettueranno i loro prelievi”, spiega la comandante Cristina D’Angelo che inoltre sottolinea “l’unione di forze tra vigili del fuoco e Arpa Molise: un ente locale e un ente dello Stato che collaborano per raggiungere un obiettivo così importante, la verifica delle acque finalizzata a migliorarne la qualità. In più c’è un contenimento dei costi”. Al termine delle verifiche i dati saranno pubblicati sul sito dell’Arpa.

“Questa convenzione consente di semplificare le procedure perché non è stato necessario svolgere gare ad evidenza pubblica per assegnare l’attività e consente un risparmio dei costi”, sottolinea l’assessore regionale Nicola Cavaliere. Che ha assicurato pure sul completamento dell’acquedotto molisano centrale, l’unica infrastruttura in grado di portare l’acqua del Matese nei rubinetti dei comuni del Basso Molise.

leggi anche
acquedotto-molisano-centrale-134538
Nuovo acquedotto
Molisano centrale, ci siamo. “Entro fine anno l’acqua del Matese dai vostri rubinetti”
commenta