La Corte Suprema li ha assolti entrambi con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Michele Iorio e Gianfranco Vitagliano, ex governatore e assessore al bilancio della Regione Molise, riabilitati con sentenza definitiva dalla Cassazione questa sera per la vicenda dello Zuccherificio del Molise, uno dei tanti filoni che la magistratura aveva dipanato per la controversa storia delle quote dell’ex stabilimento saccarifero di Termoli ora definitivamente dismesso.
Si conclude dunque con il terzo e ultimo grado di giudizio il procedimento a carico di Michele Iorio, eletto nelle fila della Regione alle ultime elezioni, quelle di aprile, ma non entrato di fatto in Consiglio per effetto della legge Severino. Sia lui che Vitagliano infatti, dopo la prima assoluzione, erano stati condannati in Corte di Appello.
Entrambi erano finiti sotto processo per abuso d’ufficio. La pubblica accusa ha contestato loro di non aver esercitato il diritto di prelazione nella cessione delle quote tra gli imprenditori Luigi Tesi e Remo Perna, causando dunque un vantaggio alla società dell’isernino, anche lui già alla sbarra per riciclaggio di denaro.
Oggi però la sentenza della Cassazione che modifica nuovamente anche gli assetti politici del Molise. L’ex governatore infatti si prepara a rientrare tra i banchi della maggioranza del presidente Donato Toma, vincitore di una corazzata composta da ben 11 liste. Al suo posto era entrata in Consiglio Eleonora Scuncio.
La decisione dei giudici della Suprema Corte è arrivata intorno alle ore 21 e 30. Iorio e Vitagliano sono stati difesi rispettivamente da Arturo Messere e Oreste Campopiano. Nel procedimento si erano costituiti parte civile sia la regione Molise che il Codacons.
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