Il verdetto

Iorio, dopo l’assoluzione più deciso che mai: “Rimpasto di Giunta, ho i titoli per fare l’assessore”

L'ex Governatore incontra la stampa il giorno dopo la sentenza di assoluzione "perchè il fatto non sussiste" della Cassazione in relazione alla vicenda del passaggio di quote dello Zuccherificio. Determinato, chiarisce di avere le doti necessarie e i titoli doverosi in questo particolare momento "difficile, sul fronte anche del lavoro", per chiedere un posto nella Giunta di Donato Toma. Critiche alla legge Severino per i cui effetti è stato sospeso dal Consiglio regionale, nel quale oggi rientra al posto di Eleonora Scuncio, entrata al suo posto dopo le elezioni di aprile.

L’ex Governatore incontra la stampa il giorno dopo la sentenza di assoluzione “perchè il fatto non sussiste” della Cassazione in relazione alla vicenda del passaggio di quote dello Zuccherificio. Determinato, chiarisce di avere le doti necessarie e i titoli in questo particolare momento “difficile, sul fronte anche del lavoro”, per chiedere un posto nella Giunta di Donato Toma. Critiche alla legge Severino per i cui effetti è stato sospeso dal Consiglio regionale, nel quale oggi rientra al posto di Eleonora Scuncio, entrata al suo posto dopo le elezioni di aprile.

Il ritorno sulla scena di Michele Iorio mette da subito il presidente Toma di fronte a una scelta difficile: allargare l’Esecutivo non si può, è già a cinque, quindi dovrà decidere se dire no a lui “e in tal caso non gli farò guerra ma ne prenderò atto” o rimuovere un assessore per ricavare un posto per Iorio. Il rimpasto è la via indicata da quest’ultimo ma non sarebbe privo di conseguenze sugli equilibri interni alla maggioranza che pure ha costruito la squadra di governo dopo parecchi aggiustamenti e limature.

L’ex presidente,  però, appare molto convinto a non volere un ruolo da semplice consigliere (che nel caso di sua nomina in giunta permetterebbe alla Scuncio di rientrare come prima dei non eletti nella lista Iorio per il Molise, ndr).

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“I dati sulla situazione del Molise sono scoraggianti – ha detto nella parte più politica della sua conferenza – siamo in un periodo di decadenza economica, abbiamo la disoccupazione a livelli mai visti prima e bisognerebbe essere molto più consapevoli che le cose non vanno e che serve un impegno straordinario da parte di chi governa. Invece assistiamo a facili entusiasmi, sembra che tutto va bene e tutto si risolverà. Accogliamo un ministro a braccia aperte (Barbara Lezzi titolare del dicastero per il Sud) con un atteggiamento provinciale solo perché è venuta in Molise”.

Critiche ed esigenza di stare in giunta a parte (“assieme a Fratelli d’Italia non ho condiviso l’assetto”), l’azione di Iorio sarà “corretta, rispettosa dei ruoli e coerente col programma che condividemmo, a suo tempo, con Donato Toma a cui ho passato il testimone”.

 

Sulla legge Severino che lo ha tenuto quattro mesi fuori dall’aula del consiglio regionale Iorio è un fiume in piena: “Ho vissuto molto male questo periodo, mi sono sentito discriminato, allontanato, mi sono sentito… sospeso. Le lacune di questa legge andrebbero colmate. Tanto per cominciare la legge parla di sospensione per i condannati in primo grado e io, lo voglio ricordare oggi che anche il terzo grado di giudizio è stato per me favorevole, la condanna l’ho avuta in Appello mentre in primo grado sono stato assolto”.

Proprio per questo l’avvocato dell’ex Governatore ha presentato ricorso. L’altro punto debole della Severino riguarda il fatto che ci si può candidare alle regionali ma se si viene eletti, “ed è proprio il mio caso” si viene sospesi dalla carica. Al parlamento, però, la Severino non  si applica “infatti se mi avessero eletto in Senato non avrei avuto alcuna sospensione pur avendo una condanna in Appello. Insomma, sono convinto che questa legge sia stata generata in un momento in cui il giustizialismo e la necessità di avere liste pulite sia stata un leit motiv della politica. E  non credo, onestamente, che con l’attuale governo ci si rimetterà mano, ma sono convinto che in un futuro, nemmeno così lontano, la Severino sarà rivista”.

Sta di fatto che nel caso di Michele Iorio l’applicazione c’è stata e ha avuto, a suo dire, conseguenze anche sul piano elettorale: “Per non alimentare polemiche fin troppo facili mi sono mostrato più malleabile rispetto alla possibilità di candidarmi come presidente della Regione”.

 

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