Editoria, il nuovo regolamento uccide le Tv delle piccole regioni. Sos a Regione

Per l’Associazione Stampa del Molise il regolamento che assegna i fondi alle Tv locali è un colpo di mano a danno delle piccole regioni. L’alleanza trasversale in Parlamento che oggi è capeggiata dalla Lega e prima dal Pd, ha deciso “che le imprese televisive delle regioni meno popolose devono essere penalizzate per legge”. È fallito l’intervento sul Milleproroghe degli eletti molisani appartenenti al 5 Stelle e ora, dice Giuseppe Di Pietro (foto) presidente dell’Associazione stampa, restano soltanto due strade pgarantire il pluralismo informativo e delle aree più deboli: l’impugnazione delle Tv davanti alla Suprema Corte oppure è il pressing della Regione Molise sulla Conferenza delle Regioni per ripristinare il criterio di ripartizione a livello regionale con un comma nella manovra.

“Altrimenti i danni non solo economici e occupazionali, ma anche sociali che derivano dalla esclusione delle Tv molisane dal riparto nazionale non saranno più colmabili”. Per questa ragione l’associazione stampa ha scritto al Presidente della Giunta regionale Donato Toma e al Presidente del Consiglio Salvatore Micone spiegando come il regolamento assegna il 90% dei fondi alle prime 100 Tv classificate sul bacino nazionale anziché sulla base di graduatorie stilate a livello regionale.

L’attuale maggioranza in Parlamento propone di convertire in legge questo regolamento spostando il ricorso eventuale alla Corte Costituzionale piuttosto che al Tar. Assegnare la quasi totalità delle risorse pubbliche alle emittenti delle regioni più popolose provocherebbe – fa presente Assostampa – la perdita di centinaia di posti di lavoro e la soppressione indiscriminata di decine di voci locali. Da qui un appello a sensibilizzare le istituzioni locali: importante scongiurare una simile prospettiva sarebbe necessario un intervento in sede di conferenza delle regioni, conferenza stato-regioni, conferenza delle assemblee elettive, per definire ordine del giorno e documenti. Il tutto nel più breve tempo possibile, prima della approvazione della manovra.

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