Molise

Edilizia al collasso. Scatta l’aut aut: “O pagate o ci fermiamo”

Dopo una riunione assembleare, l'Associazione costruttori edili del Molise ha inviato una nota a tutte le autorità istituzionali nella quale invita la Pubblica amministrazione a "provvedere ai pagamenti del dovuto, comprensivi degli interessi spettanti, entro 30 giorni, trascorsi i quali ciascuna impresa in assenza di riscontri concreti provvederà ad agire sia in sede stragiudiziale sospendendo i lavori"

L’Acem non ci sta ed è arrivato il momento del suo aut aut. Che mette nero su bianco si una missiva indirizzata a tutte le autorità politica per avvisare: “O pagate i costruttori oppure memo applicheremo le percentuali d’interesse e bloccheremo i lavori”.

Stanchezza, delusione, amarezza sono i sentimenti che da tempo costernano l’animo dei costruttori edili del Molise alle prese con una pubblica amministrazione che affida lavori da realizzare e non paga. O paga in ritardo. Troppo ritardo. Tant’è che molti imprenditori sono stati costretti a licenziare, molti altri non hanno potuto rispettare le scadenze contrattuali con i dipendenti. Un vortice vizioso che alla fine ha scaricato disagi e difficoltà naturalmente su lavoratori, famiglie e imprenditori.

La nota dell’Acem è il frutto di una riunione assembleare della settimana scorsa. E’ indirizzata al presidente della Regione e alla giunta, ai direttori di Dipartimento e di Servizio della Regione Molise, ai Rup degli enti appaltanti, all’Agenzia regionale post sisma, ai Prefetti delle due Province, all’Anac, ai parlamentari molisani, ai vice presidenti del Consiglio dei ministri e per conoscenza a tutte le autorità

“Nei prossimi giorni – si legge –  per ciascun credito non ancora soddisfatto inerente un appalto pubblico o interventi della ricostruzione post sisma, saranno richiesti gli interessi dovuti in base alle normative di riferimento applicabili, invitando nel contempo i destinatari della missiva,  ciascuno per il suo ambito di competenza, a provvederne al conteggio negli stati di avanzamento o saldi da liquidare”.

Con la stessa nota, gli enti e le autorità sono stati invitati ad attivarsi per “provvedere ai pagamenti del dovuto, comprensivi degli interessi spettanti, entro 30 giorni, decorsi i quali ciascuna impresa in assenza di riscontri concreti  provvederà ad agire sia in sede stragiudiziale sospendendo i lavori, sia in ambito giudiziale procedendo con i decreti ingiuntivi”.

Intanto, sempre sulla base di quanto deciso nei giorni scorsi, nelle prossime settimane si terrà un incontro nell’area del cratere sismico allo scopo di valutare le procedure per un eventuale fermo lavori.

 

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