Termoli

Crollo della produzione Fiat: turni ridotti e trasfertisti rimandati a Melfi

Crescono le preoccupazioni per il futuro dello stabilimento termolese: eliminati diversi turni di lavoro. La Uilm ammette: “Momento difficile, servono risposte per il futuro”

La mazzata era attesa da qualche tempo, adesso è ufficiale. Il crollo della richiesta di mercato di molti prodotti realizzati allo stabilimento di Rivolta del Re della Fca di Termoli ha portato a decisioni drastiche da parte dei dirigenti Fiat. Primo: la riduzione dei turni di lavoro per cambi, motori V6 e 16 valvole. Secondo, i trasfertisti di Melfi verranno rimandati nello stabilimento lucano.

Si sono materializzate prima del previsto le ombre nere all’orizzonte, anticipate da primonumero.it in base anche alle notizie sui contratti prorogati e quelli trasformati a tempo indeterminato, ma soprattutto rispetto ai numeri di quei precari a cui nell’agosto scorso non venne rinnovato il contratto.

Oggi pomeriggio 4 settembre la riunione del Comitato esecutivo dello stabilimento Fca termolese ha ufficializzato quanto temuto. Nello specifico, il montaggio del cambio C520 lavorerà soltanto cinque giorni a settimana e sui primi due turni, quindi mattina e pomeriggio dal lunedì al venerdì.

Era noto da tempo che il settore cambi inizia a non essere al passo con la richiesta produttiva del mercato, ma lo stesso si può dire di alcuni propulsori che vengono realizzati al Nucleo industriale termolese. È il caso del montaggio del motore 16 valvole, per il quale le Ute (le squadre lavorative) passeranno ai 15 turni quindi mattina, pomeriggio e notte solo dal lunedì al venerdì. Non cambia nulla invece per le Ute 126, 11 e sala prove 16 valvole che restano a 18 turni.

Calo confermato anche per il montaggio del motore V6, un prodotto di nicchia per macchine di grossa cilindrata alimentate a benzina. Il montaggio V6 passerà a 10 turni lavorativi, quindi si lavorerà soltanto la mattina e il pomeriggio dal lunedì al venerdì. Stessa prova per chi opera alla sala prove del V6, mentre la lavorazione resta sui 15 turni.

Inoltre i 110 operai cosiddetti trasfertisti di Melfi, cioè assunti allo stabilimento Fiat lucano e poi mandati a lavorare in Molise, rientreranno nel proprio stabilimento a partire dal 10 settembre. Decisioni che tuttavia poco hanno a che vedere con la prematura scomparsa dell’ex ad Sergio Marchionne, sicuramente decisivo nel rilancio dello stabilimento molisano.

Alla Fiat di Termoli i nuovi orari entreranno in vigore dal 17 settembre per il reparto 16 valvole, mentre per il montaggio cambio c520 e i motori V6 le variazioni sono previste dal 24 settembre.

Trapela una certa preoccupazione, ed è ovvio che sia così, nelle parole della segreteria provinciale della Uilm. “È un momento molto delicato per lo stabilimento di Termoli, perché siamo in una fase dove con la discesa veloce della richiesta di motorizzazione diesel a cui viene accoppiato il cambio di Termoli, si iniziano a vedere le forti ricadute produttive. L’occupazione è garantita grazie alla mobilità interna e alla varietà di prodotti che si producono a Termoli, ma urgono notizie sulle future missioni produttive. Noi lavoreremo affinché Termoli continui ad essere un polo di eccellenza della meccanica all’interno del gruppo Fca”.

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