Caos autocertificazione

Bambini non vaccinati esclusi dalle scuole, chiamati i Carabinieri. E spunta manifesto di protesta

Sei bimbi tenuti fuori nel capoluogo fra via Berlinguer e via Iezza. A Termoli affisso un manifesto contro l’obbligo vaccinale in via Catania e alla Principe di Piemonte

Non è stato il primo giorno di scuola ieri per alcuni bambini molisani. Quelli non in regola con le vaccinazioni obbligatorie per legge sono stati tenuti fuori dai plessi scolastici. Sei casi alla D’Ovidio di Campobasso, dove sono intervenuti anche i Carabinieri. Tre casi al Primo circolo didattico di Termoli, di cui uno alla Principe di Piemonte e due in via Catania. Dove nel pomeriggio di ieri qualcuno, secondo alcuni testimoni una donna, ha affisso un manifesto di protesta.

Sono gli effetti della legge Lorenzin che dal 2017 ha introdotto l’obbligo, per i bambini della fascia da 0 a 6 anni, di dodici vaccini poi ridotti a dieci. I genitori sono quindi tenuti a presentare la certificazione dell’azienda sanitaria che viene poi verificata dagli stessi istituti scolastici.

Ma è evidente che ci sono ancora genitori che, contrariamente alle evidenze scientifiche, ritengono pericolosi i vaccini per la salute dei rispettivi pargoletti. Sono genitori, comunemente detti No Vax, che si dicono contrari all’obbligo di vaccinazione, e che di conseguenza non rispettano una legge dello Stato alla quale i presidi devono fedelmente attenersi. Per questo, i loro figli non possono andare a scuola.

Un caso in particolare ha riguardato Campobasso, dove nella mattinata di ieri è stato necessario l’intervento dei Carabinieri in seguito alla chiamata da un plesso scolastico del luogo, a causa di alcune lamentele da parte di genitori di alunni non in regola con gli adempimenti vaccinali. A quelle persone, peraltro, i presidi competenti avevano già comunicato l’impossibilità ad essere accolti in classe.

Tuttavia, per evitare caos e disagi, i militari dell’Arma sono andati in due scuole dell’infanzia, quella di via Berlinguer e quella di via Iezza. Entrambe fanno capo all’Istituto Comprensivo D’Ovidio. I carabinieri hanno raccolto le informazioni necessarie dopo aver parlato col dirigente scolastico e hanno appurato che sei bambini non erano in regola e non potevano stare in classe con i compagni. I genitori di questi bambini privi di certificato sono stati indirizzati dai militari a provvedere all’autocertificazione, così come sancito anche dalla nuova legge regionale sull’obbligo vaccinale.

scuola via berlinguer

A Termoli invece non è stato necessario ricorrere alla forza pubblica, poichè la preside del Primo circolo didattico, la professoressa Rosanna Scrascia, aveva già parlato con i genitori di tre bambini di cinque anni che non hanno fatto tutti i vaccini previsti dalla legge. Automatica quindi la loro esclusione dalle classi. Si tratta di due casi in via Catania, a contrada Porticone e uno in centro, alla Principe di Piemonte.

“Dispiace, perché sono bambini già inseriti con gli altri compagni dopo due anni di scuola. Noi terremo loro il posto, qualora i genitori si mettano in regola” ha detto la dirigente che ha negato ci siano state manifestazioni pubbliche di dissenso da parte degli esclusi.

Tuttavia è probabile che sia uno di questi genitori che ieri pomeriggio, poco prima delle 19 secondo alcuni testimoni, ha affisso sui due ingressi della Principe di Piemonte e sulla porta della scuola di via Catania un manifesto di protesta che mostra una bambina che si copre gli occhi.

Manifesto no vax

“Mi hanno chiamata non conforme. Per me nessun primo giorno di scuola. Rompi il silenzio. Libertà di scelta vaccinale” c’è scritto sui manifesti col rimando a un link. I manifesti sono staccati poi stamattina 14 settembre dal personale della scuola, ma alcune foto scattate in precedenza da cittadini termolesi e finite su Facebook hanno fatto scalpore, con post che danno manforte alla protesta e altri commenti invece di chiaro dissenso verso i No Vax.

Va ricordato inoltre che pochi giorni fa la Regione Molise ha varato una propria legge che rafforza quella già in vigore a livello nazionale. Tuttavia l’aula di palazzo D’Aimmo si è spaccata. Da un lato chi è contrario come il M5S che l’ha definita inutile, dall’altra centrodestra e centrosinistra che invece l’hanno sostenuta in maniera  bipartisan. .

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