Campobasso

Amianto a due passi dalla città. L’Arpa chiede la bonifica, la Finanza sequestra il sito e il Comune sta a guardare

In Consiglio comunale si discute del sito inquinato di contrada San Giovanni in Golfo: da oltre 10 anni le fibre in amianto di due capannoni privati si disperdono in aria. Recentemente la Finanza ha sequestrato l'area mentre il sindaco di Campobasso non ha più firmato un ordinanza per lo smaltimento come annunciato lo scorso febbraio.

Se ne parla da più di dieci anni del rischio eternit in contrada San Giovanni in Golfo. Ma fatta eccezione per qualche parziale bonifica, il pericolo è sempre imminente: i due capannoni privati sono pieni di amianto (parliamo di una superficie di circa 800 metri quadrati) e più il tempo passa più le sue fibre si disperdono nell’ambiente circostante nonostante l’Arpa Molise abbia sollecitato la rimozione del materiale e la messa in sicurezza delle coperture.

A rilanciare l’allarme è stato il consigliere comunale del M5S Simone Cretella il quale ha ricordato che in più occasioni, durante la consiliatura Battista, il problema è stato portato all’attenzione della politica.

“L’amministrazione, dopo aver negato l’esistenza del problema (benché ne fosse perfettamente a conoscenza da almeno un decennio…), ha annunciato, lo scorso mese di febbraio, l’emissione di un’apposita ordinanza sindacale per lo smaltimento dell’amianto disperso e la messa in sicurezza dell’intera copertura. L’impegno dell’amministrazione è puntualmente stato disatteso tanto che la situazione odierna è la medesima degli anni scorsi, con una zona completamente contaminata da frammenti di amianto, purtroppo estremamente volatili”.

Una novità durante tutto questo tempo, però, c’è stata: un provvedimento di sequestro della zona che, intanto, è stata delimitata da parte della guarda di finanza. “Un provvedimento sicuramente opportuno ma che certamente non risolve la problematica né riduce il rischio di contaminazione, anzi rischia di allungare ulteriormente le procedure di bonifica del sito”.

Della questione ancora una volta se ne discuterà durante il prossimo consiglio comunale con l’ennesima interpellanza con la quale si chiederà conto al sindaco ed alla giunta dei motivi della mancata emissione dell’annunciata ordinanza, “oggi più che mai necessaria ed indifferibile, affinché venga al più presto rimossa e bonificata una seria minaccia ambientale e per la salute pubblica alle porte della città”.

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