Quando non c'erano i social network

Addio a Francesco, l’amico buono con la risata contagiosa: muore a 39 anni un ragazzo della “traversa”

Francesco Saulle, trentanovenne pugliese ma termolese d’adozione, ci ha lasciati ieri, gettando familiari e amici nello sconforto più totale.

Chi era Francesco ? Difficile descriverlo con un articolo, specie per chi non lo aveva conosciuto. Le sue qualità, il senso dell’umorismo, la bontà d’animo che caratterizzavano questo ragazzo straordinario non potranno mai essere raccontate in queste poche righe.

Io ho avuto la fortuna di conoscerlo, di diventare suo amico e di condividere momenti bellissimi in sua compagnia. Eravamo accomunati dalla data di nascita: lui era il mio “amico gemello “, era nato il mio stesso giorno, mese e anno. Ogni anno il giorno del nostro compleanno ci scambiavamo reciprocamente gli auguri e scherzavamo sul trascorrere del tempo, perché in fondo ci sentivamo sempre dei ragazzini.

Francesco era un ragazzo a cui ho sempre “invidiato” l’immensa bontà. Non troverò mai una persona così dolce, sensibile e affabile. Il suo senso dell’umorismo, poi, era travolgente. La sua risata fragorosa contagiava chiunque venisse a contatto con lui. La sua generosità era leggendaria.

Il 6 luglio 1999 , il giorno del nostro ventesimo compleanno, decidemmo di festeggiare insieme. Fu quasi impossibile dividere le spese perché Francesco aveva sempre il portafogli aperto, pronto a pagare per primo. Quella sera scherzammo molto e pensammo che avremmo festeggiato nuovamente insieme a 40 anni. E invece ieri un arresto cardiaco ce lo ha portato via proprio a 39 anni, a un passo dal traguardo che ci eravamo prefissati anni fa.

Ho conosciuto Francesco  quando in quel luogo meraviglioso chiamato semplicemente “traversa” lui e i suoi inseparabili amici entrarono nelle nostre vite e nei nostri cuori.

Già, le “traverse”. In quei tempi , a cavallo fra gli anni 90 e gli inizi del ventunesimo secolo, i giovani termolesi erano soliti ritrovarsi nelle traverse del Corso Nazionale. In un’epoca in cui non esistevano social network, gruppi di whatsapp e i telefoni cellulari erano oggetti accessibili solo a facoltosi imprenditori giramondo, i giovani si radunavano così.

Nessuna telefonata, nessun appuntamento. Il pomeriggio dopo le 18 ci si ritrovava nelle traverse e si trascorreva il tempo. Se ci si stancava di stare fermi, si camminava. Se ci si stancava di camminare, ci si fermava. Quei luoghi fisici erano un vero e proprio luogo dell’anima. Ci si sentiva al sicuro, si rideva e si scherzava. Ci si appartava più in fondo quando si cercava intimità o si doveva risolvere un’incomprensione o, perché no,  anche quando qualcuno iniziava a fumare le prime sigarette e aveva paura di essere visto dai genitori o  altri conoscenti.

Ogni traversa aveva le proprie caratteristiche. I giovani si radunavano secondo i propri gusti musicali, culturali e sociali. E così in una si ritrovavano i ragazzi più alla moda e convenzionali. In un’altra gli anti-conformisti , in un’altra ancora quelli più snob. Ce n’era per tutti i gusti.

Ho avuto la fortuna di frequentare una traversa storica per i giovani termolesi. Quella di via Adriatica. Negli anni 90 ogni giovane di Termoli avrà trascorso almeno una serata in compagnia dei ragazzi di quella enorme comitiva. Un gruppo di ragazzi fuori dagli schemi, generosi e divertenti, ragazzi accoglienti. Le “porte “ di quel grande piccolo mondo erano aperte a tutti e ognuno che ha avuto la fortuna di affacciarcisi porta tuttora un ricordo indelebile nel cuore .

La “traversa “ di via Adriatica è rimasto un luogo dell’anima per le centinaia di ragazzi che l’hanno popolata. Non avevamo bisogno di nulla. Trascorrevamo il nostro tempo sempre lì. Sia da ragazzini squattrinati e appiedati sia da uomini maturi e “automuniti”. Quello spirito di fratellanza e di generosità rappresentato dall’idolo carismatico noto a tutta la popolazione termolese che porta il nome di Nando, l’eterno amico di ogni giovane , l’uomo con la battuta sempre a portata di mano, era amato da tutti.

Negli anni 90 ci divertivamo così. Stando insieme a ridere e scherzare.  Non ci occorreva la serata mondana, il locale chic o la serata alternativa. Le uscite fuori porta ce le riservavamo solo una volta al mese,  ma il punto di riferimento insostituibile era sempre la traversa. E così anche nelle altre comitive. Ognuna aveva il proprio punto di ritrovo e a qualunque ora si passasse c’era sempre qualche ragazzo presente .

E’ stato grazie a quel luogo che ho avuto la fortuna di conoscere Francesco e i suoi inseparabili amici.

Con Francesco abbiamo trascorso momenti indimenticabili. Non dimenticherò mai tutte quelle risate e quegli attimi di profonda e sincera amicizia. Quella comitiva, Francesco, la sentivi tua perchè era speciale anche grazie a te . Eri un elemento importante perché donavi qualcosa di tuo a quel gruppo e lo rendevi favoloso.

E’ terribile sapere che non ci sei più, ma è meraviglioso sapere che ci sei stato. Da parte del tuo amico “gemello “ e di tutti coloro che ti hanno amato ti dedico queste poche righe con profonda commozione, sperando che possano aiutarci a renderti immortale .

Con immenso affetto …il tuo amico Nicola e tutta la TUA TRAVERSA…

 

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