Il caso

20 istituti chiusi negli ultimi 10 anni: l’Italia scopre l’emergenza scuole di Campobasso

I riflettori degli organi di informazione nazionali si sono accesi sull’emergenza scuole di Campobasso. Ne hanno parlato Sky e Tg5, se ne sono occupati Tgcom e RaiNews 24 dopo l’articolo pubblicato questa mattina – 26 settembre – dal Corriere della Sera che ha intervistato il sindaco di Campobasso Antonio Battista e il consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica Peppe d’Elia.

Nel capoluogo molisano sono state chiuse 20 scuole negli ultimi dieci anni: dalla primaria di via Kennedy alla ‘Notte’ di Fontanavecchia fino all’asilo di via Monte San Gabriele. E poi: sono off limits i plessi di via Crispi e di via D’Amato, l’istituto di Mascione, la Montini di via Scarano e altre due scuole dell’infanzia del Cep. Infine, ha riaperto solo ora la Don Milani di via Leopardi chiusa nel 2016 e riaperta il 13 settembre dopo i lavori di adeguamento sismico.

L’emergenza è iniziata con l’ex amministrazione di centrodestra guidata da Gino Di Bartolomeo e proseguita con il governo di centrosinistra. L’Italia la scopre ora. In realtà non è una novità per i campobassani, per i genitori e per gli studenti dei plessi molisani.

Nel suo articolo, il giornalista del Corriere della Sera Carlo Vulpio ha dedicato una pagina al ‘caso Campobasso’ facendo una ricognizione degli edifici chiusi per motivi di sicurezza o per la mancanza di certificazioni antincendio in una terra che il 31 ottobre 2002 ha pagato con il sangue di 27 bambini e della loro maestra tutta l’inefficienza della politica in materia di sicurezza delle scuole. E’ dopo questa tragedia che sono iniziate le battaglie dei genitori, dei vari comitati e di Cittadinanzattiva.

Nel capoluogo molisano, oltre alle polemiche politiche, sono state avviate una serie di verifiche sullo stato di salute degli istituti. Il primo studio organico è quello del 2012 e porta la firma dell’ingegnere Guerra (che però il Corriere non cita) e proseguite con le indagini di vulnerabilità degli Università degli Studi del Molise. Inoltre sulle colonne del Corriere della Sera il sindaco di Campobasso ha lanciato un appello: “I governi devono destinare risorse ai Comuni per le scuole. La sicurezza deve venire prima di tutto”.

Inoltre di scuole si è parlato anche nel corso di del consiglio comunale di questa mattina, con l’interrogazione del consigliere del Movimento 5 Stelle Luca Praitano che ha interrogato il primo cittadino sull’acquisizione della documentazione antincendio nella palestra (corpo C) della Francesco d’Ovidio, chiusa due giorni prima il riavvio delle attività didattiche. Sulla questione Battista ha ricordato che il Comune non ha i fondi necessari per dotare delle certificazioni antincendio tutte le scuole di Campobasso qualora ne siano carenti ma al tempo stesso l’amministrazione ha incaricato 5 consulenti di redigere il piano per le misure compensative e dunque per non farsi trovare impreparati alla scadenza del 31 dicembre 2018, termine fissato dal governo per mettere le scuole in regola con la normativa antincendio.

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