Terremoto: la diretta

Il Molise terremotato in attesa del riconoscimento dell’emergenza dal Governo

Si conoscerà martedì 21 agosto la risposta del Governo centrale sulla richiesta di stato di emergenza avanzata per il Molise terremotato. Atteso sempre per domani a Campobasso e poi a Guglionesi il capo della Protezione civile. E' slittata, intanto, la riapertura della Bifernina nel tratto che attraversa il ponte del Liscione. Toma al termine del vertice in Prefettura di questa mattina: "Servono ulteriori controlli ma non sono emerse criticità rilevanti, entro la fine della settimana decideremo se e in che modo riaprirla, forse metteremo dei semafori per avviare qualche piccolo intervento di manutenzione".

La richiesta per lo stato di emergenza è già partita: domani, martedì 21 agosto, arriverà una risposta da parte del governo centrale. Risposta che non è affatto scontata visto che il terremoto in Molise non ha avuto – e per fortuna – né morti, né feriti. Danni sì, e parecchi anche. Sfollati pure. A centinaia.

La visita del capo della Protezione civile coinciderà con l’attesa risposta sullo stato di emergenza avanzato dal governatore Donato Toma. La Regione, dopo una prima stima ancora in corso di valutazione, ha fatto presente i dati dei fabbricati lesionati e posto l’accento sugli sfollati costretti a vivere nelle tendopoli a causa delle lesioni presenti nelle loro abitazioni a rischio.

IL LISCIONE RESTA CHIUSO IN ATTESA DI ALTRI CONTROLLI

Il ponte del Liscione non riaprirà. Non subito, almeno. Servono altre verifiche, un monitoraggio più approfondito che escluda il rischio di cedimenti strutturali del viadotto con lo sciame sismico in corso.

E’ quanto emerso dal vertice che si è tenuto questa mattina, 20 agosto, in Prefettura a Campobasso: la Bifernina, dunque, rimarrà spezzata ancora per qualche giorno. Prudenza e cautela sono le parole d’ordine. Complice anche la recente tragedia causata dal crollo del ponte di Genova.

vertice prefettura

“Vogliamo ultimare i rilievi tecnici, ci sono campate del viadotto difficilmente raggiungibili e le operazioni stanno richiedendo più tempo del previsto anche se al momento non sono emerse criticità”.

Il presidente della Regione, Donato Toma, è cauto ma anche rassicurante: “Tra mercoledì e giovedì le operazioni di controllo termineranno. Nulla sarà lasciato al caso, vengono ispezionate le strutture di tutti i viadotti della Bifernina, si monitorano assi e tenuta. Una volta conclusa questa fase i dati saranno elaborati da un software così da decidere se aprire e in che modo”.

L’ipotesi del governatore è che il viadotto possa aver bisogno di qualche lavoro di manutenzione e dunque la Bifernina potrebbe essere riaperta per la fine della settimana ma con dei semafori.

“Per l’inizio del nuovo anno erano già previsti degli interventi sganciati dal terremoto. Potrebbe essere l’occasione per unire le due cose e mettere in sicurezza la diga. I controlli sono così approfonditi che alla fine avremo una specie di collaudo”.

Per quanto riguarda la viabilità invece e il problema isolamento di comuni come Guardialfiera Toma ha detto che in mattinata partiranno i lavori sulla provinciale che è al momento l’unica strada per raggiungere il piccolo comune che affaccia sul lago artificiale. Il sindaco Vincenzo Tozzi proprio a Primonumero ieri spiegava che la “vecchia provinciale in direzione Casacalenda utilizzata per entrare in paese è pericolosa perché piena di buche ed erbacce”.
“La sistemiamo oggi – ha annunciato Toma – ho già incontrato il sindaco”.

Angelo Borrelli

 

TRAFFICO DEVIATO SULLA SP 73, CASACALENDA CHIEDE INTERVENTO URGENTE PER SICUREZZA

Ha chiesto un intervento urgente per evitare di mettere in pericolo gli automobilisti il sindaco di Casacalenda Michele Giambarba. In una lettera inviata alla Provincia di Campobasso, proprietaria della SP73, il primo cittadino ha ricordato di aver già inoltrato segnalazioni sulla pericolosità dell’arteria sia l’anno scorso “nei mesi di febbraio e ottobre che lo scorso luglio”. Appena qualche settimana fa.

Nella lettera si sollecitavano lavori urgenti sulla strada che collega il comune di Casacalenda con la Fondovalle del Biferno, all’altezza del bivio per Lupara “ma si rileva che nulla è stato fatto di quanto richiesto”.

Il terremoto e la chiusura della Bifernina con conseguente deviazione del traffico veicolare su questa pericolosissima strada che attraversa il centro abitato di Casacalenda hanno aumentato lo stato di pericolosità della stessa perché ci sono buche, il manto stradale è dissestato e ci sono punti franati. Insomma, tutte condizioni che mal si accordano con l’aumentato traffico veicolare. “Inoltre – questo ricorda ancora Giambarba – è necessario effettuare di nuovo tutta la segnaletica verticale e orizzontale”.

 

IL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE IN MOLISE

Domani, martedì 21 agosto, intanto è attesa la visita del capo della Protezione civile. Angelo Borrelli (nella foto dell’Ansa) sarà prima a Campobasso e poi a Guglionesi. Prima tappa nel capoluogo alle 10, seconda tappa alle 15: questo il cronoprogramma.

“Sin dai primi istanti della scossa dell’11 agosto scorso, assieme al Governo e al presidente del Consiglio dei Ministri stiamo seguendo con attenzione quello sta succedendo in Molise, siamo in costante contatto con il presidente della Regione”, ha detto in una intervista telefonica rilasciata a Teleregione. “Abbiamo seguito l’attività di assistenza alla popolazione. Alle 10 sarò in Prefettura per un vertice con il presidente della Regione Molise”.

Poi si è soffermato sulla situazione: “Come è emerso anche dalla Commissione grandi rischi, c’è una sequenza sismica che mostra un rapido e progressivo aumento del tasso di sismicità dall’11 agosto. Ci sono prudenza e un’attività da mettere in campo per la popolazione, soprattutto per coloro che vivono in abitazioni antiche o storiche e dunque più vulnerabili dal punto di vista della fragilità delle strutture. Per ora non ci sono stati grandi danneggiamenti e domani vedremo direttamente di persona come stanno le cose”.

Oltre ai centri più interessati dal terremoto, è l’intera viabilità regionale a soffrire: la chiusura del viadotto sul Liscione è un problema, soprattutto quando riprenderanno molte attività e le fabbriche riapriranno. La Fiat, ad esempio, riaccenderà ‘i motori’ proprio domani. Insomma, la vecchia statale 87 non potrà reggere il consueto flusso di traffico.

La situazione sarà sottoposta all’attenzione di Borrelli: “Vedremo all’esito degli accertamenti sul Liscione cosa fare. Altrimenti ci sarà una viabilità alternativa da porre in essere”.

 

LE TENDE CI SONO MA MOLTI DORMONO ANCORA IN AUTO

Quindici tende a Guglionesi, una decina in fase di allestimento a Palata, tre a Montecilfone, due a Tavenna e quattro a Guardialfiera. Ma nonostante questo sono ancora molti i cittadini che preferiscono non usufruire di quanto messo a disposizione dalla Protezione Civile del Molise e optano per dormire in auto a 4 giorni dalle forti scosse che hanno creato il panico nella popolazione e lesionato numerose abitazioni nei paesi del basso Molise attorno all’epicentro localizzato a Montecilfone.

A Guglionesi la maggior parte degli sfollati preferisce trascorrere la giornata nelle abitazioni o comunque in giro per il paese e raggiunge il campo vicino allo stadio comunale soltanto per i pasti e per trascorrere la notte in sicurezza. Anche a Guardialfiera, nonostante le tende montate, i cittadini che hanno dovuto lasciare la propria abitazione stanno scegliendo l’auto come riparo notturno.

GUGLIONESI: AUMENTANO GLI SFOLLATI DOPO LE VERIFICHE SULLE CASE

Il numero delle persone alloggiate nella tendopoli di Guglionesi, alle spalle dello stadio comunale, è destinato ad aumentare. Ma mano che vanno avanti i controlli dei vigili del fuoco, ai quali si aggiungono poi quelli più approfonditi degli ingegneri arrivati da Campobasso, emergono problemi ad alcune abitazioni, soprattutto quelle più vecchie e che si trovano in alcune zone del paese che sarebbero state particolarmente colpite dalla scossa sismica del 16 agosto scorso. In modo particolare si parla del centro storico, dove si trovano case più datate, e in via Alpigiano, una strada di palazzine relativamente nuove che però avrebbero subito dei danni importanti. Altre case lesionate sono invece nelle campagne, che a Guglionesi ospitano ben 1000 residenti su un totale della popolazione di 5500 residenti.

La gestione della emergenza nel campo della Protezione civile è portata avanti con dedizione e impegno costante anche dalla Misericordia per la quale oggi è presente il governatore Romeo Faletra, che si occupa delle emergenze sanitarie. Qui è stata anche trasferita la guardia medica comunale, per una assistenza sanitaria adeguata alla popolazione. Ci sono poi i carabinieri in congedo di Portocannone, che hanno già seguito terremoti a L’Aquila e ad Amatrice e che hanno un curriculum importante nella gestione di eventi simili per quanto riguarda proprio l’assistenza alla popolazione.

TENDOPOLI GUGLIONESI

Tanti soprattutto gli anziani che si trovano qui in una situazione che continua a essere di allerta, visto che lo sciame sismico è in atto e non si può escludere nulla al momento. Anziani che, come raccontano essi stessi, difficilmente potrebbero mettersi in salvo in caso di eventi più disastrosi e le cui abitazioni, specie nelle contrade rurali, sono gravemente lesionate e pertanto inagibili.

L’amministrazione comunale impegnata 24 ore su 24 per coordinare e seguire l’assistenza. In queste ore occorre soprattutto materiale sanitario e di igiene personale, anche per garantire un livello di dignità alle persone che qui vivono ormai da quattro giorni e che probabilmente ci resteranno settimane. Come conferma la consigliera Barbara Morena (delega al turismo e alle associazioni), la risposta all’appello per la solidarietà è stata enorme. Tanti i beni di prima necessità portati qui da amministrazioni limitrofe e associazioni che non si sono certo risparmiate. La raccolta di beni essenziali intanto prosegue.

GUGLIONESI: PEDAGOGICO RESTA CHIUSO, SI CERCA ALTERNATIVA

Mattinata di verifiche e controlli a Guglionesi, dove la squadra dei Vigili del Fuoco sta portando avanti i sopralluoghi tecnici per stabilire le eventuali inagibilità di alcuni edifici. Priorità agli edifici scolastici, in vista anche della riapertura imminente prevista per il 10 settembre.

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Questa mattina sono state controllate le scuole medie e la scuola materna che si trovano a ridosso di via Martiri d’Ungheria una strada problematica anche per la presenza del palazzo pericolante. Tuttavia gli edifici sembrano in buonissime condizioni e non presentano problemi di sorta, almeno secondo una relazione iniziale. Ben diversa invece la situazione dell’Istituto pedagogico di via Corsica, dove gran parte delle aule presentano delle lesioni. La scuola resterà chiusa e certamente non potrà riaprire per i prossimi mesi. I 350 studenti del liceo pedagogico di Guglionesi dovranno trovare posto in un altro stabile che ora si sta cercando di reperire. 

 

PALATA SI APPRESTA A DIVENIRE SEDE COM, CENTRO OPERATIVO MISTO

Palata è un paese predisposto per essere sede Com, centro operativo misto e, nel caso di eventi sismici continui e prolungati, ospiterà anche altri paesi sul suo territorio: “Ne sono quattro o cinque – conferma l’event manager della Protezione Civile Angelo Del Gesso – Si tratta delle zone limitrofe”. Il paese si sta preparando ad essere centro di smistamento e rifugio che possa accogliere gli sfollati che, tramite ordinanze di sgombero, sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazioni.

Qui è stato allestito un campo di accoglienza: attualmente ci sono tre tende grandi utili ad ospitare 16 brandine ognuna ed una decina di quelle piccole con 10 posti letto per un totale di 100 letti. La scorsa notte hanno dormito qui una cinquantina di residenti ed i volontari delle varie associazioni. “Il giorno si va a casa e si pranza e cena lì, ma la notte vengono a dormire qui – conferma Donato Lampariello del gruppo di guardie ecologiche dell’associazione Congeav ai microfoni di primonumero – Noi diamo una mano alla Protezione Civile e facciamo servizio di sorveglianza”. L’appello del sindaco per la richiesta di volontari, lanciato lo scorso sabato ai microfoni di primonumero, ha colpito nel segno: nel campo di calcio si sono radunate, oltre alla Protezione Civile ed alla Congeav, anche l’associazione nazionale Carabinieri, la Croce Verde con un’unità mobile di rianimazione, l’associazione l’Arca di Termoli oltre ai residenti che forniscono un aiuto concreto alle attività utili.

Sono moltissimi i residenti che, malgrado la paura, non rinunciano a dormire vicini alle proprie case. Caricano le proprie auto con tutto il necessario per trascorrere le ore buie: coperte contro il fresco notturno, cuscini, calze e qualche bottiglietta di acqua per dissetarsi. Il timore, oltre al terremoto, è rappresentato dagli sciacalli che potrebbero approfittare delle abitazioni vuote per entrare e fare razzia di beni.

 

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MONTECILFONE: ARRIVANO TRE SQUADRE PER IL CENSIMENTO DEI DANNI. IL 20% DEGLI EDIFICI E’ INAGIBILE

Sono quasi 400 le richieste dei residenti per il controllo delle abitazioni, ma la conta dei danni è appena iniziata visto che si continuano a riempire i moduli. In città sono arrivate tre squadre speciali della Regione Molise che avranno il duro compito di verificare l’agibilità degli edifici. Un totale di 100 esperti da Campobasso, di cui 6 nella sola Montecilfone. Troppo pochi per le richieste provenienti dai vari comuni. Nella giornata di lunedì 20 agosto la squadra della Protezione Civile per il censimento dei danni ha evacuato un’abitazione risultata inagibile. Nelle scorse ore sono state allontanate 15 persone, nei giorni passati altre 13. Al momento sono circa 50 le verifiche effettuate, da queste risultano inagibili circa il 20% degli edifici. Una percentuale che tende a crescere con il passare delle ore.

Oltre alla scuola elementare, costruita con un progetto antisismico ed adibita ad ospitare una trentina di persone, i residenti possono contare sulle tende allestite sul campo sportivo. La scorsa notte sono state 40 le persone che hanno optato per una di queste due soluzioni a disposizione. “Abbiamo chiesto altre tre tende – ha affermato il sindaco Franco Pallotta ai microfoni di primonumero.it – Per poter fornire assistenza a chi ne avesse bisogno. Oggi sono venute fuori diverse inagibilità per cui il numero degli sfollati sta aumentando”. Molti, invece, sono andati via dal paese, ospiti di parenti fuori città o regione per fuggire dal terremoto.

Il Comune è riuscito a garantire i pasti per gli sfollati, utilizzando la mensa comunale che solitamente viene utilizzata per preparare i pasti per i bambini della scuola materna. La macchina della solidarietà non si è fermata ed anche qui sono arrivati aiuti da altri paese: “Montenero ci ha regalato scatoloni di cibo – confermano i volontari della Protezione Civile – Principalmente roba in scatola, ma anche materiale per la colazione: latte, caffè, the, succhi di frutti e brioche. Ci servirebbero i thermos per la conservazione delle bevande”.

Il serbatoio è stato completamente svuotato, ma l’acqua viene approvvigionata grazie ad un sistema che permette il trasporto direttamente nei tubi delle varie strutture rifornite: “Martedì mattina faranno una verifica più puntuale della struttura – continua il primo cittadino – Con interventi sui pilastri tramite la spicconatura. Questo servirà ad avere certezza di quali e quanto gravi siano le lesioni”.

Anche qui l’allerta sciacalli è alta e la Polizia di Stato ha inviato degli agenti da Bari che hanno il doppio compito di fornire assistenza e di controllare che nessuno entri nelle case sfollate senza prima accertarne la proprietà.

TECNICI DELL’INGV E POMPIERI ‘STUDIANO’ ACQUAVIVA COLLECROCE

E’ uno dei comuni più colpiti dal terremoto e per questo è uno degli osservati speciali di questa emergenza: anche ad Acquaviva Collecroce si studia il terremoto. Tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e vigili del fuoco da questa mattina si trovano nel comune bassomolisano per monitorare la situazione.

Ingv

CALCE (ASIA/USB): “BLOCCARE SUBITO GLI SFRATTI”

“Bloccare gli sfratti per evitare che in una situazione di emergenza come quella che vive oggi la popolazione del basso Molise altra gente rimanga per la strada senza casa”.

E’ la richiesta del sindacalista di base Sergio Calce che anche per conto dell’associazione antisfratti Asia chiede alla Regione di stoppare le procedure per morosità incolpevole di coloro che non riescono a pagare l’affitto alla case popolari.

“Siamo alle solite – questo il commento di Calce-: le scosse di terremoto che hanno colpito in questi giorni i comuni del basso Molise mettono in evidenza l’ennesima emergenza, l’impreparazione e il grave stato in cui versa il territorio molisano L’Italia è un paese a rischio: terremoti, alluvioni, esondazioni, frane, incendi sono purtroppo fenomeni frequenti che colpiscono drammaticamente.

La difesa del suolo dal dissesto idrogeologico e un piano generale di messa in sicurezza del paese costituiscono anche una grande opportunità di rilancio economico e di creazione di migliaia di posti di lavoro. Ed è paradossale che anche le risorse esistenti non vengano utilizzate, mentre in questi anni decine di miliardi di euro sono stati spesi per salvare le banche.

I soldi per banche e imprese si spendono, quelli per la popolazione (molti meno) no. La battaglia per il lavoro e l’ambiente, che è un’unica grande battaglia, riparte quindi dai territori colpiti dal sisma. Una battaglia che si lega però a quella per i diritti primari come quello della casa”.

 

SU FACEBOOK NASCE IL GRUPPO LISCIONE SICURO

Si chiama “Liscione sicuro” il gruppo facebook – diretto dalla giornalista Rita Frattolillo – che in questi ultimi giorni ha superato i 1600 iscritti.  Sollecitare gli organi regionali a tenere fede a quanto stabilito dopo la sigla del Patto per il Molise nel 2016 sul tema della tutela del territorio è l’obiettivo dichiarato del gruppo.

Il Patto firmato da Matteo Renzi e l’ex presidente Paolo Di Laura Frattura inseriva, infatti, tra gli interventi prioritari il ripristino del territorio attraverso il collaudo e messa in sicurezza dell’invaso del Liscione.”Tutti sappiamo che nulla è stato fatto finora!  Se non vegliamo noi molisani sul nostro diritto a circolare senza tremare ogni volta che percorriamo il viadotto del Liscione, chi lo farà?”.

I promotori dell’iniziativa chiederanno un tavolo di confronto con il presidente della Regione Molise, il governo nazionale e l’Anas, per l’adozione di provvedimenti seri, per individuare le risorse e le procedure progettuali, soprattutto per la realizzazione a mezza costa sul lato sinistro di Guardialfiera, della predetta arteria a quattro corsie.

 

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