Campobasso

Tentato omicidio, il Gip scioglie la riserva: domiciliari per i due indagati

Il giovane arrestato all'alba di domenica 5 agosto e detenuto in carcere è stato interrogato e ha risposto a tutte le domande di Enrico De Dedda. Gli avvocati Fazio e Sulmona: "Abbiamo comprovato che è stato lui l'autore della richiesta di aiuto ai carabinieri". Nel tardo pomeriggio la notifica che annunciava la revoca della custodia in carcere anche per l'altro indagato ristretto e piantonato in un reparto del Cardarelli

La notifica agli avvocati difensori è arrivata poco dopo le 17.30. Il Gip Enrico Di Dedda ha sciolto la riserva sulla richiesta di una misura meno afflittiva avanzata dai legali: arresti domiciliari per tutti e due gli indagati. Per il primo, rinchiuso in carcere dall’alba di domenica mattina e per il secondo che invece è piantonato in ospedale nonostante l’ordinanza di arresto a causa di un malore.

“Un primo traguardo – hanno detto soddisfatti i difensori del 25enne di Campobasso, Giuseppe Fazio e Assunta Sulmona – ora leggeremo bene le carte e le motivazioni per lavorare affinché al nostro assistito venga riconosciuta la estraneità ai fatti contestati”.

Il recluso in via Cavour che questa mattina è stato interrogato dal Gip ha risposto a tutte le domande. Ha fornito i particolari di quel sabato sera quando anche lui, che a Riccia era andato a trovare la nonna, stava passeggiando per le strade in occasione del Folk Festival.

Non avrebbe mai partecipato all’aggressione nè tantomeno all’accoltellamento. Ma sì, avrebbe invece visto e provato finanche a dividere i due che stavano litigando furiosamente. E’ stato quando ha provato a dividerli che quindi avrebbe preso anche lui qualche cazzotto e riuscendo a fuggire dalla mischia sempre lui avrebbe chiesto a quel punto l’intervento del 112.

La telefonata c’è ed è comprovabile – hanno detto i due legali che lo difendono – Questo ragazzo con l’accoltellamento non c’entra. Fra l’altro la sua posizione in quella dannata circostanza sarà a breve raccontata anche da alcuni testimoni che già hanno ammesso l’estraneità del giovane”.

E alle 18.50 sono stati loro, Fazio e Sulmona, ad andare a prenderlo in carcere per riportarlo nella sua abitazione di Campobasso,

ospedale Cardarelli

Al Cardarelli, invece, attorno alle 11 era stata fissata l’altra udienza, quella a carico del 24enne maggiore indiziato per il reato contestato dagli inquirenti. Ma il suo avvocato Nicolino Cristofaro viste le incerte condizioni di salute rispetto ad una cardiopatia che lo costringono ancora in un letto d’ospedale ha preferito far slittare l’interrogatorio. “Insieme alla famiglia abbiamo deciso – ha detto il difensore – di non sottoporlo ad un ulteriore stress che potrebbe complicare una situazione cardiaca già provata da una patologia preesistente”.

Dopo la convalida degli arresti, nel tardo pomeriggio la revoca della custodia in carcere anche per lui e il trasferimento ai domiciliari non appena le sue condizioni miglioreranno. 

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