Sicurezza scolastica

Sisma e scuola, verifiche in corso ma tanti i plessi a rischio chiusura

A poche settimane dall'inizio del nuovo anno scolastico, tanti potrebbero essere i plessi scolastici costretti a non aprire per inagibilità. Nell'attesa che le verifiche tecniche quantifichino quante scuole resteranno chiuse, prende corpo l'idea di ospitare gli alunni del terremoto nelle scuole sicure del basso Molise.

Mentre tutti gli occhi e le attenzioni sono,  giustamente, puntati sulle condizioni del viadotto del Liscione, all’orizzonte si sta aprendo un’altra probabile emergenza: la scuola. L’inizio dell’anno scolastico è ormai prossimo e ad oggi, a 8 giorni dalla prima scossa, non si conosce ancora quante e quali scuole dei paesi colpiti dal sisma del 14 e 16 agosto risultano idonee per il prossimo anno scolastico.  La situazione nei paesi dell’epicentro, ma in generale anche negli altri centri del basso Molise, è ancora provvisoria. Per quest’ultimi, nella maggioranza dei casi, una prima verifica ha dato parere positivo ma per l’effettiva agibilità si attendono i controlli strumentali dei tecnici della protezione civile.

L’inizio del nuovo scolastico è molto vicino: lunedì 10 settembre suonerà la campanella per centinaia di studenti del basso Molise di elementari, medie e istituti superiori. Molti potrebbero essere i plessi scolastici non più sicuri dopo le scosse ferragostane: da Montecilfone a Palata, da Larino a Guglionesi passando per Acquaviva il rischio che la comunità studentesca rimanga senza aula è elevato. I controlli e le verifiche da parte dei tecnici della protezione civile sono in corso, ma vanno a rilento.

Subito dopo le scosse del 16 agosto, il presidente dalla Provincia di Campobasso, Antonio Battista, ha riunito i tecnici per discutere della situazione delle scuole di competenza provinciale. Dalla riunione è scaturita la richiesta ai sindaci di Termoli, Campomarino, Guglionesi, Larino e Montenero di Bisaccia di chiudere in via precauzionale le scuole.

A confermare lo stato di criticità delle scuole bassomolisane anche l’Assessore regionale Roberto Di Baggio e la Dirigente scolastica Anna Paola Sabatini che ieri, 21 agosto, si sono recati sui posti più colpiti dalle recenti scosse sismiche. “Numerose sono le scuole molisane in situazioni non a norma, che già ereditano le criticità correlate ai numerosi eventi sismici degli ultimi anni e che soffrono la vetustà delle costruzioni; – dichiarano la Sabatini e Di Baggio –  sono tra le strutture che più richiedono e meritano l’attenzione da parte delle Istituzioni, perché ospitano bambini  e ragazzi che  vanno tutelati con la  massima accortezza e che rappresentano la componente più fragile e allo stesso tempo più preziosa della collettività”. Guglionesi, Montecilfone e Palata: “questi i comuni più vicini all’epicentro del sisma del 16 agosto, ove i due esponenti del mondo dell’istruzione regionale hanno incontrato i rispettivi Sindaci per fare il punto della situazione”.

sabatini - di baggio

La situazione più grave, riscontrata sino ad ora, è quella di Guglionesi. Le pareti dell’Istituto Pedagogico, di via Cristoforo Colombo, risultano lesionate tanto da aver ricevuto, da parte dei tecnici della protezione civile, un parere negativo in merito all’agibilità. Parere avallato dalla Provincia di Campobasso. L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Bellotti, ha valutato diverse ipotesi, ma non quella di dover far emigrare i 300 e più alunni dell’ex magistrale a Termoli, riuscendo a trovare una soluzione:  gli studenti delle scuole medie si sposteranno nel plesso scolastico di Piazza Indipendenza dove solitamente studiano gli alunni delle elementari lasciando libere, dunque, le aule dell’attuale scuola media per gli studenti dell’ex magistrale. 

La scuola di Piazza Indipendenza è stata riaperta da tre anni. Era stata chiusa a margine dell’evento sismico del 2002. Così come a San Giuliano di Puglia, anche nella scuola elementare di Guglionesi c’era un problema legato alla pesantezza del tetto e alla possibilità che potesse crollare a seguito delle vibrazioni a cui era stato sottoposto dal terremoto. Scuola chiusa, dunque, per diversi anni che sono stati propedeutici per avviare dei lavori di manutenzione e di messa in sicurezza. Ricapitolando: con l’accorpamento di scuole elementari e medie, gli alunni del pedagogico potranno usufruire delle aule della scuola secondaria di primo grado di via Catania.  Ricordiamo che la sede scolastica di piazza Indipendenza è anche “abitata” dai bimbi della scuola dell’infanzia.

Mentre gli amministratori di Guglionesi sono riusciti a trovare una soluzione interna, così non potrebbe essere per altri plessi scolastici: ad esempio risulta lesionata la palestra della scuola di Ururi e si attendono i pareri dei tecnici per il resto del plesso scolastico. Attesa che vale anche per altri strutture a partire da quelle dei paesi epicentro del terremoto. Cosa fare qualora le scuole risultassero inagibili? Dove si andrà a scuola il prossimo anno?

A Montenero di Bisaccia le mamme del Comitato “bambini scuole elementari” chiedono che le verifiche siano fatte quanto prima possibile e di mettere in sicurezza i plessi scolastici. Inoltre, chiedono all’amministrazione comunale un confronto per conoscere tempi e modi degli interventi.

Lavori di messa in sicurezza che potrebbero realizzarsi grazie ai fondi messi a disposizione dal Miur e dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, intervenendo immediatamente per il recupero delle scuole che hanno subito danni. Questo è quanto emerso ieri, martedì 21 agosto, dalla riunione in Prefettura a Campobasso tra Anas, Regione, Protezione Civile. Riunione alla quale era presente il capo del dipartimento di Protezione civile Angelo Borrelli.

Una soluzione, più immediata, la prospetta il Consigliere regionale del Pd Vittorino Facciolla. L’ex sindaco di San Martino in Pensilis invita a essere solidali verso chi non potrà andare a scuola nel proprio paese e a offrire, dunque, spazio e dimora scolastica nei plessi scolastici sicuri e non danneggiati. Un invito indiretto rivolto in primis all’attuale sindaco di San Martino in Pensilis, Massimo Caravatta. “Ritengo inoltre che, con l’approssimarsi dell’inizio del nuovo anno scolastico le comunità più fortunate, ovvero quelle che hanno scuole a norma, antisismiche, debbano metterle a disposizione dei bambini delle comunità vicine che non hanno questa fortuna. San Martino non si può tirare indietro, l’edilizia scolastica di tutti i plessi è eccellente. Gli spazi ci sono, se rinunciamo temporaneamente a qualche laboratorio per fare spazio ai bimbi dei comuni vicini credo si faccia ciò che i sanmartinesi, con generosità e da sempre, fanno nei confronti di chiunque: manifestare grande altruismo ed ospitalità”.

 

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