In memoria di Licia Cieri in Cianci
di Anonimo
Le stelle cadono maggiormente in Agosto. Ed in questo Agosto festaiolo, il cielo si è oscurato di nubi che hanno lasciato cadere abbondante pioggia. Piange il cielo? No, forse intende ristorare la terra arsa dal sol leone e, forse, intende ricordare che il cielo è partecipe del dolore sparso nei cuori di chi saluta il viaggio delle persone care, l’ultimo, che è preludio alla marea di ricordi che costelleranno il nuovo cielo di nuova energia e vita.
Una ricchezza racchiuso in quel sorriso che le persone amate ci lasciano per ricordarci che la vita è bella.
Oggi leggevo su un post di Faceboox la vitalità dell’”Osteria dentro le mura” ai suoi albori. Allora gustavamo diverse ricette casalinghe ed alcune provenivano dalle mani sapienti della Signora Licia che, curata teneramente da suo marito, dai suoi figli e figlie, tra queste quella che portava all’Osteria le sue casalinghe opere, “ci ha lasciati”.
Sorella Morte ci sorprende sempre, non usa il preavviso e non consente la difesa. … anche perché, nel caso della Signora Licia, avendo come controparte l’Avvocato Franco Cianci, avrebbe avuta poche possibilità per una sentenza a lei favorevole. Prima che la malattia la costringesse a letto, era una ricchezza di emozioni trovare Lei e suo marito Franco, mano nella mano, seduti sul divano di casa.
Sui monti e nella vita, le pietre raccolgono in sé lo scorrere del tempo ed i suoni che passi fugaci lasciano su di loro, perché le pietre hanno un cuore, seppur, apparentemente, “di pietra”; quando, sui sentieri da esse definiti, la tempesta infuria, rendendo difficoltoso l’incedere dei viandanti e quando qualcuno cade, loro, nel muto silenzio dei monti e delle valli, fanno scorrere ricordi ed emozioni racchiuse nel tempo. Rotolano e passano le notizie, fermandosi a raccontarle ai fiori, al vento ed alle svolazzanti farfalle. Si stringono silenziose alle stelle alpine, per farle meglio crescere al loro fianco ed anche perché hanno bisogno del loro calore e della loro vicinanza per affrontare il tempo che, anche per loro, scorrerà impietoso con le stagioni della vita. È per questo che noi restiamo “pietrificati” dalle inappellabili sentenze di quella sorella indesiderata che, comunque, schiude il nostro cuore al dilagante torrente di ricordi riposti in angoli remoti della nostra memoria, consentendo alle farfalle di effettuare il loro volo e raccogliere insieme al vento il nostro tenero pianto per consegnarlo con amore a quella stella che non cade, ma sale nei cieli, in quel cielo di stelle, a brillare tra le altre e per illuminare il sentiero di vita dei suoi cari.
Con affetto, nel muto e discreto silenzio dei miei passi, osservando la Vostra <Signora Licia> che già brilla nel cielo.
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