Basso molise

Dopo i nubifragi il terremoto che mette in fuga i turisti, una mazzata senza precedenti per la costa molisana

Fuggi fuggi di visitatori e molisani tornati per trascorrere le vacanze nei comuni di Termoli e di tutto l'hinterland dopo la scossa di magnitudo 5.2 del 16 agosto e lo sciame sismico seguito, tuttora in atto. Una settimana da dimenticare per il turismo e l'economia del territorio, che minaccia di avere ripercussioni pesantissime.

Come se non bastasse la violenta ondata di maltempo che ha messo in ginocchio la viabilità del Basso Molise, il terremoto è stato la mazzata finale. Finale e definitiva, perché gli addetti ai lavori già pronosticano una conseguenza pesantissima per l’economia fondata sul turismo della costa molisana. Sono centinaia i visitatori che si sono rimessi in viaggio già nel cuore della notte, continuando le partenze per tutta la giornata di venerdì 17 agosto, dopo la scossa di magnitudo 5.1 della scala Richter che intorno alle 20:20 di giovedì 16 agosto ha scosso la terra tra Guglionesi e Montecilfone. Una scossa avvertita nitidamente in diverse regioni del Centro Sud fino a Napoli e che a Termoli è stata sentita moltissimo, innescando una vera e propria fuga anche dalle strutture ricettive, come alberghi e bed and breakfast.

Terremoto gente in strada

Durante la notte, poco dopo le due scosse più forti, nella stazione di Termoli erano decine i viaggiatori in partenza. Una partenza improvvisa e decisa all’ultimo minuto sulla scorta della paura soprattutto di nuove scosse e di dover trascorrere gli ultimi giorni di vacanza con il terrore addosso. Giusto il tempo di rientrare nelle case vacanza, in quelle di proprietà o negli alberghi per sistemare le valigie e lasciare la città con il primo treno. Lasciare la città, ma anche il mare e la paura e il terrore di dover convivere e continuare a dormire con la paura di nuove scosse.

Situazione analoga a Petacciato, altro comune che soprattutto nei mesi estivi si fonda essenzialmente sul turismo, e nei comuni dell’epicentro sismico, quelli che tra poco saranno inseriti nel cratere, da Guglionesi a Montecilfone e poi Palata e Acquaviva Collecroce. Qui sono moltissimi gli originari del posto che nel mese di agosto trascorrono almeno due o tre settimane nel loro paese di origine, un periodo di vacanza al quale in genere non rinunciano e che di fatto triplica la popolazione residente in questo particolare mese dell’anno.

La maggior parte ha deciso di lasciare le seconde abitazioni o le strutture ricettive dove sono rimasti ospiti negli ultimi giorni, partendo con le auto o in treno in fretta e furia pur di abbandonare un territorio che continua a tremare e che fa paura per uno sciame sismico che non si ferma e per il quale nessuno esperto riesce a scongiurare eventuali altri movimenti tellurici. “Sono di Montecilfone – ha raccontato una signora – e sono tornata come ogni anno da Modena dove abito, ma parto subito. Ho paura e mi porto via anche mamma”.

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Da Guglionesi e Montecilfone sono ripartiti soprattutto per Roma, una delle località dove decenni fa si sono trasferiti i molisani nati e cresciuti da queste parti, che qui hanno ancora delle abitazioni di famiglia e qui tornano praticamente ogni estate.

Scene degne di una fiction quelle alle quali hanno assistito i residenti, con famiglie intere che nel cuore della notte hanno fatto i bagagli e caricato le loro cose sulle auto ripartendo alla volta della capitale o di altre città soprattutto del nord Europa e anticipando di una settimana buona la fine delle vacanze.

Il Molise terremotato, con le relative notizie affidate ai media nazionali, è diventato – e sarebbe stato impossibile il contrario – un motivo di paura per quanti si trovavano da queste parti per trascorrere le ferie e per quanti avevano in procinto di visitare la regione. È evidente che per il turismo è stata una mazzata durissima, che difficilmente verrà riequilibrata, perlomeno a stretto giro di posta. Molte le prenotazioni annullate nelle strutture termolesi, che hanno subito un colpo senza precedenti. In alcuni alberghi della costa qualcuno ha preferito lasciare le stanze prima e ripartire in anticipo rispetto alla data prefissata per la fine delle vacanze rimettendosi in viaggio verso nord, mentre qualcuno ha disdetto la prenotazione prima ancora di arrivare in città.

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